Terni, Piedimonte: «Una periferia da decenni trascurata»

I residenti scrivono al prefetto, al sindaco e agli assessori alla viabilità e all’ambiente «con la speranza che si programmino gli interventi ormai improcrastinabili»

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«Un’ampia area residenziale nell’immediata periferia urbana, da decenni trascurata, che necessita di una serie di interventi, da tempo chiesti e mai compiuti ed oggi non più rinviabili. Queste arterie comunali, realizzate nei secoli scorsi, risultano ancor oggi pressoché invariate in quanto a limitate dimensioni: passano con pericolosa facilità da due corsie ad una sola, con imbuti e strettoie. Strade e stradine anguste a fronte di una fortissima espansione edilizia delle aree circostanti. Si è passati da poche decine di famiglie a qualche migliaio. Il che porta a un volume di traffico quotidiano, costante, incontrollato e molto intenso». A scrivere al prefetto di Terni e al sindaco e agli assessori alla viabilità e all’ambiente del Comune di Terni, è un gruppo di residenti nella zona pedemontana di Terni, in particolare in strade di Rosaro, di Piedimonte, di Fontana della Mandorla e molte altre zone limitrofe.

La viabilità

«La viabilità è il problema più grave perché le strade, come detto, sono strettissime, pensate nei secoli scorsi per una mobilità esigua (magari in carrozza) e ora – scrivono – costrette a sopportare pesanti volumi di traffico. In molti tratti sarebbe possibile allargare la sede stradale senza maestosi interventi. Le misure ristrette della carreggiata provocano rischi quotidiani. Talvolta sono delle querce di incerta stabilità a restringere la sede stradale: molte le piante d’alto fusto piombate all’improvviso sulla sede stradale negli ultimi anni. Erano piante apparentemente robuste, che sono risultate invece corrose dal tempo nei loro fusti. Su queste arterie vi sono dei restringimenti fortissimi della carreggiata, in molti punti può transitare solo una vettura: ecco una delle principali cause degli incidenti. Strada di Rosaro, al pari di Piedimonte, Fontana della Mandorla e tutto il capillare reticolo di stradine secondarie, vanta anche una paurosa serie di buche, in parte dovuta anche agli scavi per condotte e rete del metano e altro, ma soprattutto dal fatto che gli ultimi interventi di asfaltatura si perdono nella memoria. Le forti piogge di questo inverno hanno poi creato altri distacchi del seppur minimo strato di asfalto rimasto, con tanto di canaletti dove scorre l’acqua».

Cinghiali, caprioli ed eccesso di velocità

«Di recente è sorto anche un altro serio problema legato all’elevata presenza di cinghiali e caprioli: dal tramonto all’alba la zona è attraversata da questi selvatici. Vari gli incidenti tra questi animali ed automobilisti o, peggio, ciclomotoristi: fino ad oggi solo feriti lievi senza alcun decesso, per fortuna, ma con seri danni ai mezzi». Ma i residenti dicono anche che «su queste strade è indicato un limite di velocità di 30 km/h ma l’assenza totale di controlli favorisce quanti, e sono davvero tanti, sfrecciano a velocità impossibili e pericolosissime, mettendo a grave rischio l’incolumità altrui. Specie dei pedoni (in particolar modo dei tanti gruppi impegnati in passeggiate quotidiane in questa zona verde) e delle persone in scooter. Molti gli incidenti che si sono verificati nel tempo. Si chiedono interventi specifici, ma anche controlli per eliminare questo gravissimo rischio legato alla velocità. C’è chi avanza la proposta di realizzare dei dossi artificiali presenti in ogni città d’Italia. Ma è un problema che va affrontato con urgenza».

Segnaletica, illuminazione e sicurezza

Ad aggravare ulteriormente la situazione, «è la mancata – quasi del tutto – segnaletica orizzontale: oltretutto sono scomparse anche le scritte ‘Stop’ sull’asfalto. Per non parlare delle linee cosiddette di ‘mezzeria’. In molti punti non c’è neanche la delimitazione delle corsie di marcia laterali. L’incrocio tra via Piermatti e strada di Rosaro, inoltre, provoca file lunghissime e spesso ci scappa l’incidente: una rotonda aiuterebbe? Il problema della sicurezza è sempre forte. Il modestissimo controllo della zona – scrivono – assicurato con pattuglie di polizia e carabinieri che transitano quando possono, ha sempre involontariamente favorito furti in grande numero, ma anche rapine finite al centro della cronaca. I residenti vivono barricati in casa, pieni di allarmi e strumenti di prevenzione. Negli anni passati la decisione di ex prefetti di far transitare in zona un numero maggiore di pattuglie consentì un forte abbattimento del numero dei furti e delle rapine. Ma ora vediamo che il controllo è tornato a scendere anche per i molteplici impegni delle forze dell’ordine. Per questo la richiesta è doppia in merito alla ‘voce’ sicurezza: un appello al prefetto perché inviti le forze dell’ordine ad una maggiore presenza in quest’area, per quanto possibile. La seconda richiesta riguarda l’invito al Comune a valutare la possibile installazione di telecamere h24 da collegare alla rete urbana di videocontrollo, osservata dalle forze dell’ordine in tempo reale, magari da posizionare in punti strategici e obbligatori di passaggio come l’incrocio strada Rosaro-Piedimonte-Fontana della Mandorla e alle ‘5 strade’. Telecamere che consentirebbero di conservare le immagini delle vetture in transito con la possibilità di individuare le targhe dopo eventuali furti o rapine. Al tempo stesso rappresenterebbero un notevole deterrente». Per quanto riguarda l’illuminazione, «va evidenziata la pressoché totale assenza di una seppur minima illuminazione pubblica. Dal tramonto all’alba buio totale in tutta la zona, scelta da quanti cercano punti nascosti per fare i loro comodi: dalla droga al sesso ai furti già citati. Queste le principali richieste che arrivano dagli abitanti della zona. Una speranza – scrivono infine – che le segnalazioni vengano recepite e che si faccia presto per programmare gli interventi ormai improcrastinabili».

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