Infertilità maschile a Terni e inquinamento ambientale: studio sulla preservazione

A richiederlo il prof. Giovanni Luca, responsabile di andrologia medica. Si parte da una base: «È oramai provato quanto l’inquinamento ambientale sia un fattore rilevante»

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di S.F.

Il progetto è interessante e merita attenzione perché coinvolge aspetti sanitari ed ambientali. Ad averlo richiesto è il responsabile della struttura semplice dipartimentale di andrologia medica ed endocrinologia della riproduzione dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni, il professore Giovanni Luca. Lo studio riguarda la ‘valutazione delle caratteristiche seminali, ormonali metaboliche e cliniche della popolazione dell’area ternana – Implicazioni nella preservazione della fertilità maschile’ ed in tal senso è arrivato il via libera per il conferimento di un contratto di collaborazione esterna a partita Iva utile all’attività di supporto.

INFERTILITÀ MASCHILE, RICERCA INTERNAZIONALE MADE IN TERNI

Il professore Giovanni Luca

La richiesta e la motivazione per il supporto

Tutto si è sviluppato dal 26 maggio scorso, quando Luca si è fatto avanti formalmente. L’attività della struttura è iniziata nel febbraio 2009, quindi mano lo sviluppo: «Attualmente l’attesa media – si legge nel documento istruttorio – per le visite di controllo è di circa 8-12 mesi. Ad oggi, vista la cessazione da circa tre anni del rapporto di convenzionale di questa azienda con il prof. Riccardo Calafiore, tale struttura conta solo sul sottoscritto che, essendo docente universitario, è tenuto a svolgere anche attività di ricerca e docenza». Nel corso del tempo è diventata «riferimento non solo locale ma anche regionale» e da qui c’è l’input per la realizzazione del progetto e dell’arrivo di un nuovo soggetto esterno per portarlo avanti. 

INQUINAMENTO E FERTILITÀ: «FORTE LEGAME»

L’ospedale di Terni

L’infertilità e l’ambiente 

Molto interessante è la spiegazione – tecnica, ma comunque più che comprensibile anche per non addetti ai lavori –  alla base del progetto a firma Luca: «La sindrome da disgenesia testicolare, caratterizzata da criptorchidismo, ipospadia, cancro del testicolo o infertilità maschile, è sempre più frequente nel mondo. L’infertilità di coppia chiama in causa un 40% di cause legate al partner maschile, e di esse più di un terzo non trovano una chiara causa ezio-patogenetica, venendo classificate come idiopatiche. L’ipogonadismo maschile, definito come ridotta capacità del testicolo di produrre spermatozoi e/o di secernere testosterone, è un problema rilevante nella società moderna, che richiede approcci sempre più complessi e strutturati nella cura dei pazienti. Nonostante siano state chiamate in causa varie possibili componenti eziologiche legate all’aumento della prevalenza di queste problematiche, è oramai provato quanto l’inquinamento ambientale sia un fattore rilevante». E qui si entra nei dettagli per il Ternano.

Terni: titanio, nickel e cadmio

Il contesto territoriale non è favorevole: «È noto – si legge – come la zona del ternano sia particolarmente soggetta alla presenza di tali nanoparticelle nell’aria e nel suolo, come documentato dalle periodiche misurazioni effettuate dall’Arpa, tra cui titanio, nickel e cadmio, che sono in grado di accumularsi nel testicolo. Il nostro progetto presuppone una accurata valutazione anamnestica, clinica, ormonale, metabolica, seminologica e strumentale ecografica di tali pazienti, per identificare fattori di rischio – si puntualizza – o francamente patologici e per tentare di preservare la loro fertilità e migliorare la loro qualità di vita. In tale contesto, riteniamo opportuno valutare l’eventuale esposizione a inquinanti ambientali, correlandoli con la valutazione degli indicatori di cui sopra. Tale attività consentirà sul lungo termine una maggiore consapevolezza del problema, con inquadramento diagnostico accurato di tale popolazione e valutazione dell’impatto dell’ambiente della zona di Terni sulla funzione testicolare maschile». C’è l’ok del ‘Santa Maria’ al bando pubblico per titoli e colloquio: contratto di collaborazione da sei mesi per 5.900 euro. Il tema è più che stimolante.

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