Terni, Radiologia sarà pronta a novembre

All’ospedale Santa Maria ultimi mesi per completare i lavori strutturali e il potenziamento della dotazione tecnologica 

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Proseguono i lavori di ristrutturazione dell’intera area di radiologia situata al secondo seminterrato del corpo centrale dell’ospedale Santa Maria di Terni. Secondo il cronoprogramma, condiviso e concordato dalla direzione aziendale e dal dottor Giovanni Passalacqua, direttore del dipartimento di diagnostica per immagini e radiologia terapeutica e interventistica, a novembre tutti i lavori dovrebbero essere terminati.

Il cronoprogramma

Dopo la sostituzione di una delle due risonanze magnetiche avvenuta a marzo del 2017, nel mese di agosto 2018 al primo piano si erano conclusi i lavori per la realizzazione di una nuova sala angiografica in continuità con la sala ibrida di prossima attivazione (sarà inaugurata entro marzo). Subito dopo, al secondo piano seminterrato è stato realizzato un ascensore che rende autonomo il servizio Tac da accesso esterno, in modo da consentire un utilizzo regolare e ottimale del servizio. Nel mese di novembre 2018 sono poi iniziati i lavori nella semiala del secondo seminterrato. Ad oggi tutti i lavori stanno procedendo in modo regolare e sono in corso le operazioni di collegamento della sistema di ventilazione e climatizzazione (Uta) a servizio della sala angiografica al piano primo. Nel mese di aprile i cantieri interesseranno l’ex magazzino economale, mentre a luglio è prevista la fine lavori della semiala posta al secondo seminterrato. Verosimilmente nel mese di novembre tutti i lavori dovrebbero essere terminati, con un costo complessivo dell’opera di 4,6 milioni di euro comprensivo dell’acquisto delle nuove apparecchiature.

«Garantire buoni livelli assistenziali»

«Una volta a regime – spiega il dottor Giovanni Passalacqua – lavoreremo con due Tc in reparto e una al pronto soccorso, quindi tre macchine Tc di ultimissima generazione, di cui una cofinanziata dalla fondazione Carit. Il completamento dei lavori programmato a novembre è un traguardo che attendiamo tutti con ansia – conclude il dottor Passalacqua – considerando anche il grado di complessità di tali opere che vedono tutti gli interventi svolgersi senza chiudere alcun reparto e continuando a garantire buoni livelli assistenziali all’intera comunità».

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