Terni, scuola Carducci: «Comune parli chiaro»

Il Comitato dei genitori non molla e, anzi, rilancia con decisione e lancia accuse di fuoco: «A cosa serve? A produrre carte bollate?»

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Il Comitato Genitori Scuola Carducci non molla e, anzi, rilancia con decisione. Dopo aver detto che «apprende con sorpresa e sgomento del comunicato che il Comune di Terni ha voluto diramare», torna alla carica: «L’amministrazione ha ritenuto di affidare la comunicazione delle proprie decisioni ad un testo soltanto poche ore dopo l’incontro in audizione del Comitato presso la I Commissione, dove erano emersi contenuti alquanto differenti.
Siamo quindi costretti a fare alcune precisazioni».

Cinzia Fabrizi, dirigente scolastico dell’Ipsia

La proposta Il Comitato «si è offerto di collaborare con il Comune nel trasloco degli arredi scolastici, dicendosi disposto a pagare di tasca propria un’assicurazione per i propri membri. Mai si è parlato, nei molteplici incontri avuti con gli Assessori, di pagare l’intera somma, o di provvedere autonomamente al trasporto quotidiano dei bambini. Lo stesso Assessore alla Scuola ha sostenuto la possibilità di uno trasferimento a “costo zero”, senza quindi effettuare, almeno fino a settembre, particolari lavori di adeguamento delle aule (tranne le obbligatorie divisioni con l’ala occupata dai ragazzi dell’istituto superiore). Ha riferito inoltre di voler intraprendere un percorso condiviso con la Dirigente dell’IPSIA affinché l’arrivo degli alunni della scuola Carducci avvenga in maniera serena e, appunto, condivisa. Ha aggiunto però, che in caso di esito negativo alla richiesta, avrebbe a quel punto agito “d’imperio”
».

La scuola Carducci

Vulnerabilità zero Visto che insiste il Comitato, «la richiesta di spostare anticipatamente i bambini non nasce da un capriccio dei genitori del Comitato, ma dalla consapevolezza che l’edificio scolastico frequentato quotidianamente dai bambini non è sismicamente sicuro, (dato certificato dal Comune stesso quando ha assegnato alla scuola Carducci un indice di vulnerabilità sismica pari a 0), ci chiediamo perché il contingente “potere d’imperio” non sia più contemplato, ma al contrario sembra che la “conditio sine qua non” sia proprio la condivisione da parte della totalità dei genitori. Il Comune sa di dover spostare questi bambini sin dal 2015, parole dell’Assessore Bucari. In due anni quindi non si è mai posto il “nodo economico” che emerge prepotentemente solo ora; quindi chiede che a scioglierlo siano i genitori, all’unanimità».

Tiziana De Angelis e Stefano Bucari

I lavori I componenti del Comitato, poi, vanno oltre: «Siamo contenti che il Comune assicuri di sobbarcarsi la spesa a partire da Settembre; è in grado anche di assicurare che da qui a Settembre non vi saranno altre scosse di terremoto?», e ancora: «
In più riprese ci è stato detto che i lavori furono rimandati poiché erano stati gli stessi genitori a chiederlo. A noi non risulta che venne fatto alcun monitoraggio ufficiale rispetto a questa scelta, quindi ci chiediamo se non ci si sia basati su semplici “chiacchiere da cortile della scuola”. In tal caso, ciò risulterebbe molto grave, perché qualcuno si sarebbe preso la responsabilità di decidere per tutti i genitori».

L’audizione

La sicurezza Durante l’audizione, viene ricordato, «è stato chiesto se l’amministrazione, in caso di trasferimento anticipato, potesse essere in grado di sopperire alla spesa del trasporto, ma non abbiamo ricevuto risposta; non ci siamo mai arrogati il diritto di decidere per gli altri di provvedere autonomamente al trasporto.

Infine, vorremmo capire cosa ci sta dicendo il Comune.
 Ci sta forse dicendo che la sicurezza dei bambini di Terni a scuola ha un prezzo oltre il quale il Comune non può pagare?
 Ci sta dicendo che non sono capaci di risolvere questo problema? 
Se dobbiamo pagare noi (due volte, prima con un bonifico, e poi con le tasse), trasportare noi, lavorare noi, a cosa serve più il Comune? A produrre carte bollate?». La pace sembra di nuovo lontana, molto lontana.

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