Terni, servizi educativi: «È un caos totale»

Il CoSec sul percorso per la riorganizzazione: «Il 4 luglio non si chiude un bel niente. Non accetteremo forzature di alcun tipo»

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di S.F.

La comunicazione della discordia recita che ‘per lunedì 4 luglio è stato fissato l’incontro conclusivo dei workshop nell’ambito del percorso decisionale inclusivo sui nuovi servizi educativi comunali. Si tratta di un incontro aggiuntivo rispetto a quelli programmati che è stato richiesto proprio dai partecipanti per approfondire meglio alcune questioni’. E quel conclusivo, al CoSec, non va giù: il comitato auto costituito, che già aveva dato battaglia in più circostanze per la refezione scolastica, torna alla carica in merito alla riorganizzazione dei servizi educativi. La visione è diversa: «Dovrà essere un incontro di rilancio e non di chiusura. Di forzature non ne accettiamo».

Scuola bambiniLa ‘sospensione’ Si devono tagliare i costi, cercando di mantenere la qualità del servizio su nidi e scuole d’infanzia. Su questo nessun dubbio, come spiegato dall’assessore al bilancio Piacenti D’Ubaldi in occasione della riunione ‘plenaria’ che ha dato il via al percorso partecipativo lo scorso 8 giugno. Quindi dal 14 al 16 erano previsti tre tavoli tecnici sugli atti d’indirizzo della giunta comunale, sui nuovi bisogni educativi e i servizi innovativi per i bambini e le famiglie con i tempi e le modalità di realizzazione e sulla nuova carta del servizio e il nuovo regolamento dei Sec. Qualcosa però si è rotto da sponda CoSec, come spiegato da Rodolfo Graziani e Ilenia Sorbelli: «L’iter è stato sospeso il 15 dopo il secondo tavolo e il 90% circa dei partecipanti è stato d’accordo, perché non si poteva terminare in così breve tempo. Il giorno successivo si è svolto comunque un terzo incontro, ma non si è discusso della carta dei servizi come programmato: abbiamo deciso di riprendere il 4 luglio per una nuova discussione di rilancio e non di chiusura. L’intenzione è di riprendere il tutto a settembre e non accetteremo la chiusura del percorso di partecipazione da parte del Comune. Niente forzature. Loro volevano terminare il tutto in quei tre giorni, ma sapevamo che non era possibile». La restituzione parziale dei lavori svolti, richiesta dal comitato, non è stata accolta.

La ‘plenaria’ dell'8 giugno

La ‘plenaria’ dell’8 giugno

Alternativi e complementari Dal 16 in avanti si sono svolte due assemblee in vista del nuovo workshop previsto per lunedì 4 luglio: «Il 27 c’è stata – ha proseguito Graziani – quella dei sindacati e il 28 la nostra, per fare il punto della situazione. Il concetto resta lo stesso: siamo a conoscenza delle necessità del Comune e va bene la riorganizzazione del servizio, ma non la razionalizzazione pura. I Sec possono essere alternativi e complementari alle statali e, oltretutto, quest’ultimi non sono in grado di coprire le uscite dalle chiusure previste. Lo stop più immediato è previsto a settembre per Campitello e i 26 iscritti non possono essere ‘distribuiti’ in quella di Cesi dato che ne può accogliere solo 9. Dove vanno gli altri bambini? I cicli vanno terminati nella stessa struttura e l’amministrazione non può permettere che vadano in giro per la città, in altre scuole».

Niente graduatorie La critica investe anche la mancanza di comunicazione sulle graduatorie per il nuovo anno scolastico: «La raccolta per le iscrizioni si sono concluse il 22 febbraio e ad oggi non ci sono né graduatorie né assegnazioni: i genitori sono in difficoltà perché non sanno dove mandare i figli».

Risparmi e indicazioni «La struttura è ‘esuberante’ e bisogna agire di conseguenza», aveva dichiarato D’Ubaldi l’8 giugno. E nella categoria rientra la scuola dell’infanzia ‘Borgo Trebisonda’ di via Tre Venezie a causa della criticità – lo stesso vale per Campitello – di ‘garantire gli oneri di locazione’. E la Sorbelli, presidente del comitato di gestione dell’asilo, chiede maggiori specificazioni in merito: «Troppo semplice dire che si chiude. Vogliamo che il Comune indichi il reale risparmio di questa operazione: per la struttura dovranno pagare l’affitto in qualsiasi caso, non dipende esclusivamente dalla scuola dell’infanzia». La partita è aperta, almeno così dovrebbe essere secondo il CoSec. La certezza è che dal processo di chiusura sono escluse l’Aula Verde, il Rataplan e il centro infanzia Valnerina. Sul resto «è un caos totale».

 

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