Terni, ‘sustainable valley’: «Qui il primo polo decarbonizzato»

Treofan e reindustrializzazione: l’assessore regionale Fioroni in III° commissione ha dato deludicazioni sul progetto tra economia circolare, integrazione tra filiere e ricerca

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La vertenza Treofan, l’attesa per la nomina dell’advisor, la rinascita del polo chimico ternano e il progetto ‘Sustainable valley’ della Regione con focus su reindustrializzazione, specializzazione dell’economia circolare, integrazione tra la filiera agricola e quella dei biomateriali. E anche i gobbi, con slide sulla parmigiana. Sono alcune delle tematiche trattate mercoledì pomeriggio in III° commissione consiliare ternana con ospite l’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni: al centro dell’attenzione l’atto di indirizzo presentato lo scorso 3 marzo da numerosi – M5S, Terni Civica, Pd, Terni Immagina e Senso Civico – consiglieri comunali.

Da polo chimico a ‘sustainable valley’: la Regione ci crede

«Luogo perfetto». La decarbonizzazione

Fioroni in circa venti minuti di spiegazione ha riepilogato il progetto di sviluppo – sono tutti in attesa dell’advisor, senza la nomina poco si fa – per l’area mostrando alcune slide di sintesi. «Il polo chimico di Terni è un po’ il luogo perfetto – ha evidenziato – per questa progettualità perché ha una forte storia industriale, è specializzato nella trasformazione di polimeri ed è ideale per sviluppare un iter di sviluppo integrato. Ma soprattutto c’è la presenza di attori importanti che operano nel settore dei biomateriali e anche in quello agricolo. Tutto si basa su una progressiva integrazione delle filiere agricole con quelle della chimica verde. Un percorso di specializzazione molto preciso per la produzione di prodotti intermedi chimici, biomateriali e prodotti ad alto valore aggiunto con processi a basso impatto. Tra gli obiettivi che abbiamo c’è quello di far di Terni il primo polo decarbonizzato in Italia». C’è poi la «diversificazione delle coltivazioni». Citata ad esempio – la curiosità – una parmigiana di gobbi: «Il cardo è una di quelle coltivazioni che sarebbero più importanti perché è indicato come materia prima per lo sviluppo di bioprodotti».

PNRR UMBRIA, I PROGETTI

Terni, gli ecosistemi e la sfida sistemica

Il progetto è di più ampio respiro: «L’Umbria vuol diventare – ha puntualizzato Fioroni – la regione dei materiali innovativi e cercheremo di coinvolgere maggiormente le imprese del territorio che già operano in settori similari. Su Terni tenteremo di attivare degli ecosistemi con potenziamento della ricerca: serve creare delle infrastrutture immateriali legate al trasferimento tecnologico in questo ambito. Vuol dire favorire non solo in ambito universitario la produzione di papers scientifici, ma anche la generazione di nuovi brevetti, dottorati di ricerca, posti di laurea dedicati, start-up e spin-off universitari. Una sfida sistemica. Stiamo interloquendo per la possibilità di attivar qui un’acceleratore sui biomateriali. La progettualità – in generale – è stata oggetto di passaggi ministeriali (citati Roberto Cingolani per la transizione ecologica, Giancarlo Giorgetti per lo sviluppo economico e la viceministro Alessandra Todde, ndR) e ne seguiranno altri: stiamo cercando di capire la capacità di poter entrare nel finanziamento ministeriale e ragionare sugli strumenti, come ad esempio l’aggiornamento delle aree di crisi complessa ed i contratti di sviluppo per favorire l’attrattività. Così si possono cominciare a fare degli investimenti sulle infrastutture materiali necessarie al sito e attivare un modello di governance pubblico-privata dove la Regione si impegna a fare in modo che nell’area le aziende si occupino di produzione, ricerca e generazione di nuova conoscenza collettiva».

TREOFAN, L’AUSPICIO PER L’ADVISOR

Treofan, sperimentazione ed ecosistema

In tutto ciò si innesta un altro discorso: «Treofan dovrà fare cose diverse rispetto a ciò che ha fatto finora, sappiamo come è andata la vicenda (con riferimento a Jindal). Nella reindustrializzazione non sarà banale il ruolo che potranno avere i biomateriali: poter utilizzare gli impianti di Treofan per fare sperimentazione e progettazione, anche su piccola scala, di nuovi prodotti per favorire la capacità innovativa del territorio e attrarre player di livello nazionale». Il pentastellato Federico Pasculli a questo punto ha chiesto lumi sul tempo residuo per l’attuazione del progetto, le risorse destinate all’iter e la ricerca collegata allo sviluppo delle nuove tecnologie in merito ad un ipotetico corso specifico da attivare: «Dobbiamo essere veloci – la risposta di Fioroni – e mi auguro che l’advisor venga nominato quanto prima. Con il ministero siamo pronti a parlare di reindustrializzazione, il punto di partenza è proprio Treofan in questo schema. Attendiamo l’interlocutore. Il progetto sul Pnrr è da 105 milioni di euro: l’auspicio è che, con i contratti di sviluppo, si riesca a favorire l’insediamento delle aziende sul territorio. Vogliamo attivare un’ecosistema dove si generano competenze». Portata ad esempio la ‘motorvalley’ del modenese: «Sapete che ci sono corsi di laurea dedicati, è un circolo virtuoso. Questa è la grande sfida e la formazione potrebbe avvenire anche all’interno delle imprese con spin-off universitari».

EX BASELL TERNI, L’ITER PROSEGUE: INTEGRAZIONE

La cultura e le vertenze

Sponda M5S Luca Simonetti ha tirato in ballo un altro fattore legate alle imprese agricole: «A Terni c’è una questione ambientale che riguarda la contaminazione dei terreni. Con il suo collega Morroni – l’assessore regionale alle politiche agricole – sta studiando la modalità per incentivare il cambio di cultura? Il problema è che ci sono misure del Psr che non vanno a premiare il recupero delle particelle inquinate». Fioroni in questo caso ha parlato «di una sfida che lanciamo all’agricoltura. C’è una logica di circolarità con una funzione rigenerativa del suolo seppur con tempistiche non brevissime». Alessandro Gentiletti (Senso Civico) ha invece spinto sulle varie vertenze e la ‘forza’ della Regione: «Nel nostro territorio ce ne sono tante e ho notato un’assenza sia dell’amministrazione regionale che comunale. La situazione è complicata». L’esponente dell’esecutivo Tesei sul punto ha sottolineato che su «Treofan l’assistenza e la presenza del sottoscritto e del sindaco Latini è stata costante. La Regione è arrivata al tavolo ministeriale con progetto di reindustrializzazione. Sulle crisi ci siamo stati: Novelli, Sangemini e tante altre. La stessa Cgil nazionale ha espresso grande apprezzamento della nostra proposta progettuale. Forse qualche sindacalista ha raccontato una storia diversa».

Il manifesto e l’aggregazione 

Tiziana De Angelis (Pd) ha chiesto a Fioroni se c’è un protocollo d’intesa già firmato: «No, c’è un progetto che è stato presentato al ministero e su cui vorremmo costruire un manifesto per aggregare soggetti. Soprattutto imprese e centri di ricerca, la base di tutto è avere nuovi insediamenti industriali nel sito. Ricordo che non è stato scritto solo da me, ci hanno lavorato esperti di settore come il professor – ed eccellenza accademica – Marco Frey della scuola superiore Sant’Anna di Pisa e il professor Angelo Frascarelli, docente della nostra università. In sostanza un manifesto aperto, una piattaforma di open innovation con orientamento al mondo della chimica verde e l’ambito verticale di specializzazione industriale dei biomaterali». Oltre all’integrazione tra filiere.

Resta sempre l’attesa per l’advisor

In conclusione brevi interventi per l’assessore comunale a ricerca e formazione Cinzia Fabrizi ed il sindaco Leonardo Latini: «Occorre seguire – le parole di quest’ultimo – in maniera puntuale le successive tappe. La nomina dell’advisor è un elemento fondamentale, c’è necessità di procedere in modo serrato. Strumenti, progettualità e condivisione ci sono, ora a questo punto servono azioni concrete: grazie alla cabina di regia del Mise spero possano essere poste in essere quanto prima».

Polo chimico Terni, produzione energia: novità in vista

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