Terni: «Via Romagna tra erbacce e rifiuti»

Le proteste di alcuni – non tutti – residenti: «La raccolta dell’immondizia è un optional» e intanto la recinzione della scuola Oberdan è crollata e i bambini rischiano

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di A.V.

Una situazione ‘particolare’ quella dei rifiuti in via Romagna. Se c’è chi segnala continui problemi per la mancanza di un numero adeguato di cassonetti, c’è anche chi dice che va tutto bene, o almeno nella norma. A questa strana faccenda si aggiunge un altro fatto, che al contrario dell’altro, è indicato all’unanimità con la parola ‘problema’. L’erba alta. È sì, perché l’erba alta non rappresenta solo un problema per i bambini che ci giocano in mezzo non sapendo bene dove mettono i piedi, o peggio le mani, ma con l’arrivo del caldo, si sa, il ciclo della vita riprende e gli animali iniziano a circolare in libertà.

La segnalazione Il complesso da cui è arrivata la segnalazione a umbriaOn è quello che va dal numero civico 104 al 124. Un ‘palazzone’ in cui ci sono 38 interni e che ‘ospita’ una farmacia, una banca e molti studi medici. Prima di arrivare sul posto, cercando un parcheggio, l’occhio è caduto su un altro punto del quartiere. I giardinetti di via Tre Venezie, quelli su cui affaccia l’istituto comprensivo Guglielmo Oberdan. E anche qui i problemi non sembrano mancare. 

Polvere La situazione che si presenta è esattamente questa. Dei giardinetti, chiamati tali solo per convenzione, completamente privi di erba nella zona in cui una decina di bambini corrono e giocano a calcio. Una zona in cui la polvere regna sovrana. Tutto intorno a questo deserto però l’erba c’è, e anche bella alta. Quindi i più piccoli corrono alternando zone in cui non vedono nulla per il grande polverone – e respirano chissà cosa, considerando anche le macchine che sfrecciano avanti e indietro in via Tre Venezie – a zone in cui non vedono nulla per l’erba troppo alta. Dando uno sguardo in giro, però, la preoccupazione per la polvere sembra quasi sparire quando si nota che la ‘recinzione’ – una rete – della scuola è totalmente abbattuta. 

La Oberdan La scuola è chiusa. Ma quella che si presenta è una situazione che sicuramente non si è creata in una notte. È evidente che è così da un po’ e a supportare la tesi le immagini di google maps street view che mostrano come, ad agosto 2016, la situazione fosse la stessa. Rete completamente abbattuta in due diversi punti, erba alta e una zona recintata – si fa per dire – da una di quelle tipiche reti arancioni da cantiere. È probabile che ragazzini della scuola non abbiano accesso a quella parte del cortile, ma è certo che i bambini che giocano ai giardinetti lo fanno indisturbati. Un bambinetto sui sei anni corre a più non posso insieme a due amichetti. Arrivato davanti alla rete, incuriosito dal fatto che sia talmente bassa da poterla scavalcare, incita gli altri due a entrare. Un po’ restii rimangono fuori mentre lui in due passi è dentro. Gli altri lo guardano correre in quella zona proibita finché tutti e tre non vengono richiamati dalle mamme. Il bambinetto attraversa tutta la zona recintata, continua a guardarsi intorno, e poi convinto dai richiami insistenti esce esattamente come è entrato, ma dall’altra parte, dove la situazione della recinzione è esattamente la stessa. Una situazione quanto mai allarmante considerato che un bambino così piccolo non ha avuto la benché minima difficoltà a passare ‘l’ostacolo’, senza nemmeno dover fare lo sforzo di saltare. Una situazione certamente da sanare per l’incolumità di tutti.

Il degrado Chi ha fatto la segnalazione che ha casualmente portato umbriaOn a notare questo problema, è un genitore che ha mandato il figlio nell’asilo, sempre dell’Istituto comprensivo Oberdan, però nella sede di via Cadore e che urla a gran voce che, invece di pensare a chiudere l’asilo Trebisonda, forse andrebbe sanata la situazione in questa zona perché, sebbene risalga solo a sei giorni fa la bonifica della scala al centro dell’edificio che ospita la materna e due sezioni della primaria e che conduce al seminterrato, i palazzi abbandonati intorno continuano a esserci e a questo problema si somma ovviamente quello da cui tutto è partito: i rifiuti. Nonostante chi ha denunciato il fatto abbia mandato svariate mail e aperto numerose segnalazioni al numero verde dell’Asm, la situazione è sempre la stessa. I problemi segnalati sono tre. Un numero di cassonetti insufficienti per 38 interni, cassonetti aperti, senza lucchetti, che quindi diventano i ‘cassonetti del quartiere’ e la zona dove sono stati posizionati che è di passaggio sia per andare alla farmacia sia per andare negli studi medici.

Farmacia e banca Dalla farmacia e dalla banca, però, dicono di non avere problemi. «Noi abbiamo dei cassonetti separati da quelli del condominio», dicono da entrambi gli esercizi. «Se c’è un problema – dicono dalla farmacia – è quello che si verifica saltuariamente in tutta la città, ogni tanto l’Asm sembra dimenticarsi di una zona della città, ma a parte questo disguido a cui ormai ‘siamo abituati’, non sembra una situazione così tragica». Dalla banca sono dello stesso avviso: «Siamo sempre qua – dicono – ma non ci pare che ci siano problemi con l’immondizia».

I residenti Quindi se da un lato c’è chi segnala una criticità, dall’altro c’è chi non sembra notarla. Ma anche gli abitanti del palazzone sembrano essere in disaccordo l’uno con l’altro. Una signora racconta a umbriaOn che mercoledì sera la situazione dell’indifferenziato era ‘imbarazzante’. «I sacchi tracimavano dai contenitori». Un’altra signora racconta che lì ci abita la figlia e che lei va da quelle parti solo quando deve tenere il nipotino. Anche lei fa presente la situazione di mercoledì sera, però sottolinea che già giovedì mattina era rientrato tutto nella norma. C’è anche chi è più tollerante che non nega che il problema a volte ci sia, ma dice che finché ritirano i sacchi il problema è relativo. «Il problema maggiore – spiegano – riguarda l’indifferenziato». Ci sono, infatti, solo quattro bidoni di medie dimensioni. Qualche difficoltà potrebbe esserci anche con l’organico, solo due bidoni. Ma per il resto ci sono un cassonetto grande più uno piccolo per la carta, stessa cosa per la plastica. Due di medie dimensioni per il vetro.

Caldo ed erba alta La domanda che si pongono in molti però è se mai taglieranno l’erba delle due piccole ‘aiuole’ che ‘separano’ il palazzone dalla scuola – e aggiungiamo noi quella del plesso principale della Oberdan. «Con il caldo non so quanti animali potranno annidarvisi», dice preoccupata una signora. «Poi con i rifiuti a due passi – aggiunge – ne usciranno di tutti i tipi: mosche, zanzare, insetti vari. E i topi? Ci vogliamo dimenticare che in città già ci sono?». Questa non è una problematica sollevata solo dagli abitanti del complesso.

I commercianti umbriaOn ha fatto una chiacchierata anche con i proprietari degli esercizi commerciali del quartiere. Alla domanda sui rifiuti hanno risposto che non hanno problemi. Sebbene anche loro abbiano secchioni di medie dimensioni e senza lucchetti, dicono che si stanno trovando abbastanza bene e che gli abitanti del quartiere sembrano essere ‘educati’. «Se buttano una cartaccia nel mio bidone non posso saperlo», dice la proprietaria di una pizzeria. «Ma non è la cartaccia che cambia la situazione. Per ora va tutto bene, nessuno usa i miei cassonetti come se fossero i suoi». Anche qui, però, sollevano il problema del caldo e degli animali. Sebbene i negozi siano più distanti dall’erba rispetto agli abitanti del palazzone, si chiedono cosa succederà con l’immondizia fuori e gli insetti che inizieranno a farla da padroni. E di nuovo «E i topi?».

 

 

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