Umbria, Anm e media: «Basta attacchi»

Dura presa di posizione delle ‘toghe’: «Stop alle semplificazioni dei casi giudiziari. Si rischia giustizia ‘fai da te’»

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Parole pesanti, quelle dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) dell’Umbria: nel mirino delle ‘toghe’ ci finisce anche la stampa per «gli attacchi delegittimanti verso l’operato dei magistrati, le facili semplificazioni dei casi giudiziari sui mass media e l’improprio utilizzo dei social network».

Casus belli Negli ultimi giorni – spiegano dall’Anm – la stampa locale «ha dato ampio risalto alla remissione in libertà di un cittadino straniero sottoposto a fermo» in seguito alla tragedia avvenuta in via della Pallotta il 4 ottobre, dove un perugino di 72 anni è morto dopo essere caduto a terra, in seguito ad uno scippo. «Le facili semplificazioni dei casi giudiziari che si leggono sui mass media – scrive la Giunta dell’Anm dell’Umbria – amplificati dall’improprio utilizzo dei social network, se possono servire a dare voce a chi con toni spesso comprensibilmente accorati reclama giustizia per un grave delitto di cui è stato vittima, sono e rimangono ben lontane dall’esauriente descrizione dell’estrema delicatezza e complessità della funzione cui è chiamato il magistrato nell’accertare la responsabilità per un reato di rilevante gravità».

Il pericolo L’Anm dell’Umbria si dice fortemente preoccupata «dal ripetersi di attacchi che delegittimano l’operato della magistratura del distretto umbro, alimentano sfiducia verso l’autorità giudiziaria e denigrano immotivatamente il quotidiano, gravosissimo, impegno in difesa dei cittadini. Il rischio – conclude l’associazione – è che ciò possa determinare il cittadino comune a farsi giustizia sommaria da solo va denunciato in ogni sede con chiarezza e determinazione».

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