Umbria: «Discriminati addetti alla sanità»

Trattamenti diversi, tra Perugia e Terni, nelle ‘progressioni orizzontali: l’accusa viene da Raffaele Nevi (Forza Italia). La Regione: «Stiamo lavorando»

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Il personale delle Asl – sono circa 1700 persone – lamenta, secondo il presidente del gruppo di Forza Italia in Regione, Raffaele Nevi, «una forte disomogeneità nel trattamento per l’applicazione delle progressioni orizzontali» ed ha chiesto all’assessore Antonio Bartolini cosa intenda fare per mettere le cose in ordine.

Raffaele Nevi

Raffaele Nevi

Le discriminazioni Per Nevi «l’applicazione dell’accordo tra direzione e sindacati ha creato una diversità tra lavoratori, tra territori e all’interno dello stesso ambito territoriale a causa della diversa modalità di utilizzo dello strumento di valutazione in particolare tra i dirigenti delle ex Asl 3 e 4. Questo crea disaffezione dei dipendenti e rischia di inficiare il percorso di armonizzazione tra le due ex Asl, di delegittimare lo strumento delle valutazione e di eliminare qualsiasi criterio di merito che spinga i lavoratori a migliorarsi sempre di più. È necessario uniformare i criteri per non intaccare la qualità dei servizi. La disomogeneità di trattamento non riguarda solo questo aspetto. Ma la nostra riforma doveva andare verso l’obiettivo di omogenizzare tutto. Non possono esistere modi diversi ancorati a diverse Asl di provenienza».

Antonio Bartolini

Antonio Bartolini

«Stiamo lavorando» Nella risposta l’assessore Bartolini ha spiegato che questa è «una delle questioni oggetto del lavoro dell’assessorato. La riforma ancora presenta problemi di omogenizzazione delle vecchie strutture. Stiamo lavorando per risolverli. Tra breve la giunta varerà una riforma del piano sanitario, e questo sarà tra gli tra obiettivi principali. Nel caso specifico il direttore Fiaschini (della Asl2; ndr) dice nell’accordo è previsto che la valutazione venga fatta da 300 valutatori. Evidentemente l’uniformità di giudizio non ci può essere. La soluzione che sta seguendo la direzione aziendale è quella di rafforzare l’unità aziendale. Per questo sono in programmazione momenti formativi e informativi con i valutatori per addivenire ad una maggiore uniformità».

La replica Nella sua replica Nevi si è detto «parzialmente soddisfatto. È importante far sentire la voce della Regione per spingere la direzione sanitaria ad affrontare la problematica. Le enunciazioni di principio per il futuro devono
essere attuate. Mi sarei aspettato dalla direzione l’annuncio di un nuovo meccanismo nell’immediato. Cercheremo di seguire la vicenda perché l’omogenizzazione dell’Asl è fondamentale per l’attuazione della riforma».

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