Umbria, missione Cina: Regione ‘prosciolta’

Rigettata la richiesta risarcitoria – poco più di 2 mila euro – nei confronti della presidente Marini, di quattro assessori e una dirigente

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La Corte dei conti dell’Umbria ha rigettato la richiesta risarcitoria – poco più di 2 mila euro – che era stata avanzata per un’ipotesi di danno erariale in relazione alla partecipazione alla missione istituzionale in Cina a fine 2015 del consigliere politico della presidente della Regione, Valentino Valentini. Coinvolti – e ‘prosciolti’ – la stessa presidente Marini e gli assessori regionali Luca Barberini, Antonio Bartolini, Fernanda Cecchini, Giuseppe Chianella e la dirigente della Regione, Adele Lamoglie.

L’avvocato Nicola Pepe

«Soddisfatti» «Accogliamo con estremo favore l’esito positivo del giudizio celebratosi dinanzi alla Corte dei conti, sezione giurisdizionale per l’Umbria, sul caso della ‘missione in Cina’», afferma l’avvocato Nicola Pepe, legale di fiducia della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che l’ha assistita nel giudizio in questione. «Insieme alla presidente – aggiunge il legale – abbiamo sempre nutrito la massima fiducia nel giudice contabile che, a seguito di un approfondimento giudiziale della questione e di ogni profilo ad essa sotteso, ha riconosciuto il buon operato della giunta regionale».

«Decisione legittima» L’avvocato Pepe sottolinea inoltre come nella sua funzione giurisdizionale, la Corte abbia ritenuto che la decisione della presidente Catiuscia Marini, avallata dalla giunta, «non può integrare alcuna ipotesi di responsabilità amministrativo contabile, così configurando in capo all’organo di governo regionale la piena titolarità del potere di valutazione politica in ordine alla scelta assunta».

 

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