Umbria, sicurezza: «Siamo preoccupati»

Il tema torna al centro del dibattito regionale, i sindacati delle polizie locali sono sul piede di guerra

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di M.L.

L’Umbria della ‘sicurezza’ lancia l’allarme e lo fa attraverso gli uomini e le donne delle polizie locali sempre più in difficoltà nell’erogazione del servizio visti anche i tagli lineari dei governi verso gli enti locali.

Carte scoperte Il 21 maggio è stato il giorno delle carte che le varie polizie locali di Terni, Perugia, Spoleto e di tutti i comuni hanno voluto scoprire, proprio quando la giunta comunale di Perugia con una delibera ha deciso di ‘rimodulare’ il servizio della polizia municipale. Questa quindi la goccia che ha fatto traboccare un vaso che sembrava già straboccante da tempo. Da qui il coordinamento della Cgil Umbria ha voluto dare spazio ad un tema che «negli slogan elettorali è sempre al centro dei discorsi, ma che poi in concreto non viene quasi mai trasformato in risorse reali».

Situazione in Umbria Come esposto da varie parti, la situazione è alquanto preoccupante proprio in considerazioni di risorse umane e tecniche sempre più carenti e sull’incapacità degli enti di convogliare risorse economiche al netto dei numerosi tagli lineari. Si può partire da un dato emblematico che racconta come, oltre alle risorse di mezzi manca una programmazione efficace sul personale, sull’addestramento/formazione e quindi di conseguenza sull’età media preoccupante che se a Terni non cambia da un po’ (54 anni) a Perugia è in salita (52anni).

Legge regionale Non è solo una questione di età ma anche di numeri così come sono previsti dalla legge regionale: un agente per ogni 700 abitanti. Da qui l’allarme del sindacato, «nessun Comune rispetta i numeri minimi previsti dalla legge regionale – come spiegato da Silvia Pansolini della segreteria regionale Fp Cgil – a Foligno ci sono 43 agenti su 80 previsti, a Spoleto sono 32 su 54, a Città di Castello 27 su 57, a Terni 103 su 164 di cui solo 64 che possono andare su strada; mentre a Perugia sono solo 126 su 233 previsti».

LE PAROLE DI ALBERTO BONIFAZI: VIDEO

Terni e Perugia Nei due capoluoghi il problema è amplificato anche perché è proprio la percezione di sicurezza che è venuta meno. Se Palazzo dei Priori ha reagito con una ‘rimodulazione’ che secondo i sindacati «riduce la sicurezza operativa degli agenti soprattutto nel servizio appiedato». Il comune di Terni dopo il caso Raggi ha previsto un servizio simile che però, secondo l’agente Alberto Bonifazi «non è operativo sempre proprio per carenza di risorse. A Terni – sottolinea Bonifazi – abbiamo bisogno di sapere i tempi e le date per capire quando si rispetteranno le promesse fatte. In città la percezione sta cambiando e noi sono almeno tre anni che aspettiamo un confronto, radio e divise nuove oltre ad una necessaria e seria manutenzione dei mezzi. Proprio in questi giorni un auto della municipale in servizio scorta ad un’ambulanza diretta a Fano è rimasta in panne per mancanza di manutenzione; oltre al ‘simpatico’ episodio del derby Ternana-Perugia quando è saltato il ponte radio e la municipale ha dovuto presidiare l’evento con i cellulari».

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