Umbria, studenti in piazza per chiedere un cambio di rotta

Venerdì mattina manifestazioni a Perugia, Terni e Orvieto. In campo UDS Umbria e Link Perugia

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Studenti – scuole superiori, università e comunità Queer – in piazza anche in Umbria, a Perugia (piazza Partigiani), Terni (largo Don Minzoni) e Orvieto (piazza Cahen), venerdì mattina, per chiedere una svolta radicale nelle politiche per la scuola. In campo UDS Umbria e Link Perugia. «L’emergenza Covid – spiegano gli organizzatori in una nota – ha portato alla luce ed amplificato i problemi che da sempre ci sono nel nostro Paese e nel nostro territorio. Le mancanze della sanità pubblica e della capacità d’intervento del sistema sanitario sul territorio per il benessere fisico e psicologico, hanno portato al sovraffollamento delle strutture ospedaliere, al prolungamento dell’emergenza sanitaria e dunque all’aumento esponenziale degli episodi di autolesionismo e disturbi depressivi nei giovani. A queste vanno aggiunte le mancanze della scuola e dell’università che non sanno minimamente gestire la problematica degli spazi per garantire un rientro in presenza in sicurezza per tutti. Si fossilizzano ancora su una didattica frontale, nozionistica, che non si centra sulla crescita personale degli studenti ma sulla riuscita del test, come se dopo l’emergenza psicologica degli ultimi anni non fosse necessario un ripensamento collettivo della formazione sociale».

Sistema dei trasporti sotto attacco

«Vediamo ancor di più nella nostra Umbria le mancanze del servizio di trasporto pubblico, definanziato per il pubblico ma ben foraggiato per i padroni. Busitalia che, gestendo un servizio pubblico, fa guadagni ed utili sui nostri diritti e la nostra libertà di spostarci nel territorio. Mobilità fisica significa mobilità sociale. Significa poter raggiungere il luogo di studio, di lavoro, ma anche un luogo in cui passare il proprio tempo libero e sviluppare le proprie relazioni, senza dover utilizzare mezzi privati, inquinanti ed ora ancor più dispendiosi dopo la recente impennata dei prezzi di metano e benzina. Spesso molti studenti che non sono dotati di mezzo privato, non possono svincolarsi dal loro paese di residenza, scollegato e lontano dai centri abitati e dalla vita culturale e sociale giovanile».

«Tavolo di confronto con la Regione»

Gli studenti scesi in piazza chiedono inoltre «una scuola e un sistema di istruzione nuovi e differenti. Spazi cittadini e luoghi del sapere che ruotino attorno alla cura collettiva, dall’accessibilità alle visite in ambulatorio e in consultorio fino ai progetti di educazione sessuale ed emotiva nelle scuole, attraverso un’ingente spesa pubblica e percorsi di democrazia che mettano al centro delle decisioni chi vive le nostre scuole ed università. Per questo vogliamo un tavolo di confronto con la Regione Umbria sul tema dei trasporti e diritto allo studio».

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