Violenza sulle donne, farmacie in aiuto

Da martedì parte il ‘Progetto Mimosa’, campagna di sostegno e prevenzione: «Un luogo di fiducia dove si può essere ascoltati»

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Una campagna di sostegno e prevenzione contro la violenza sulle donne. Si chiama ‘Progetto Mimosa’ e lunedì mattina è stata presentata a Perugia: il progetto, portato in Umbria da Federfarma, coinvolgerà tutte le farmacie della regione. Il via è previsto da martedì: saranno esposte sui banconi locandine e brochure con riferimenti dei principali centri di ascolto accreditati sul territorio dove è possibile rivolgersi. Si potrà inoltre chiedere il supporto al personale interno per avere delle delucidazioni.

La campagna «La Regione Umbria – ha esordito Catiuscia Marini – è fortemente impegnata a mettere in campo azioni per prevenire e combattere il fenomeno della violenza sulle donne, una vera epidemia sociale che ha fatto sentire i suoi effetti anche nella nostra regione dove sono stati consumati delitti efferati e drammatici. Ringrazio Federfarma Umbria, tutti i farmacisti e le farmaciste che operano in Umbria, per aver portato nella nostra regione questo progetto». Alla presentazione hanno partecipato anche la numero uno di ‘Farmaciste In… sieme’ Angela Margiotta, la presidente di Sunifar (Sindacato unitario farmacie rurali) e Federfarma Perugia Silvia Pagliacci e la referente regionale – nonché vicepresidente di Federfarma Terni – Maria Cristina Bonanni. La Marini ha ricordato della firma della Regione per il protocollo d’intesa che mira alla creazione di una fitta rete antiviolenza: «l tema della violenza sulle donne – ha aggiunto – richiede un’azione coordinata non solo tra le istituzioni ed è di grande utilità creare tanti presidi per mettere al riparo le donne e i bambini. Ogni anno il numero delle donne che subiscono violenza è più elevato delle vittime coinvolte in fatti legati alla criminalità organizzata. Un motivo in più per agire anche sul fronte della prevenzione. Il ‘Progetto Mimosa’ quindi, rappresenta un’iniziativa di grande coraggio, sicuramente molto utile e che rinnova la funzione sociale delle farmacie stesse, visto che la farmacista e il farmacista sono figure professionali alle quali i cittadini si rivolgono con fiducia».

In farmacia chi ha timore di rivolgersi altrove – hanno specificato gli organizzatori – potrà ricevere informazione utili. «Federfarma Umbria ha sposato questa iniziativa, consapevole dell’importanza che la farmacia riveste nell’ambito dei servizi al cittadino e della salute. Chiedere aiuto quando si è vittime di violenza, psicologica o fisica – è stato evidenziato – non è semplice, ma la nascita di iniziative e soprattutto poter contare su luoghi di fiducia dove si può essere ascoltati, come appunto la farmacia, può aiutare le vittime ad intraprendere la strada per uscire dal tunnel».

Elena Mencaroni - compagnia 'La Fratente' di Mugnano - “Per sempre mia” di Valentina ChiattiL’iniziativa funziona La Margiotta ha sottolineato che «in farmacia non si entra dietro appuntamento, quindi l’approccio è più facile e immediato anche perché siamo presenti in modo capillare in tutte le città. Quando è partito il progetto a Napoli, ci siamo resi conto che in pochi giorni erano finite tutte le brochure messe a disposizione e subito dopo incominciavano ad arrivare molte telefonate che testimoniavano la bontà dell’iniziativa. La questione della violenza sulle donne resta purtroppo sempre attuale ed anche per questo progetto vuole contribuire a spronare le vittime alla segnalazione, fornendo loro una rete capillare di presidi come quella delle farmacie cui rivolgersi». La Pagliacci ha invece messo in evidenza che «le azioni di contrasto al fenomeno non devono dividere tra uomini e donne, ma al contrario, essere portate avanti con l’aiuto degli uomini che, in molti casi, dimostrano grande sensibilità verso il problema». Infine la Bonanni: «L’auspicio è che il messaggio che vogliamo lanciare alle donne possa arrivare ovunque attraverso i nostri presidi, per poter permettere a tutte le persone coinvolte di superare presto questo grave problema». La conferenza è stata chiusa dall’intervento del centro antiviolenza ‘Catia Doriana Bellini’ di Perugia, che ha ricordato come la struttura abbia recepito ben 965 segnalazioni di violenza subita da donne nel capoluogo umbro ed oltre 600 a Terni.

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