Violenze su anziano, etiope in carcere

Perugia, vessazioni, minacce e sevizie accertate dai carabinieri. Nel mirino ancora una volta persone deboli e indifese: interviene l’autorità giudiziaria

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di E.M.

Ripetute minacce, estorsioni e sevizie, tenute nascoste per più di 16 anni. È stato arrestato dai carabinieri della stazione di Castel del Piano, compagnia di Perugia, un etiope di 40 anni, che per un lungo periodo ha maltrattato l’uomo con il quale viveva, che lo aveva accolto in casa quando era ragazzo, appena uscito da una casa famiglia, negli anni Novanta.

La denuncia L’anziano signore, un docente universitario di 80 anni, aveva sempre nascosto le lesioni e le minacce subite dall’uomo allo scopo di ottenere da lui grosse somme di denaro. In tutto, si stima che abbia ‘donato’ al ‘figlio acquisito’ beni per il valore di 150 mila euro, tra automobili, moto, viaggi all’estero e l’intera liquidazione di 70 mila euro per consentirgli di entrare in società con un’azienda, poi fallita, nella zona di Marsciano. Solo dopo l’ultimo episodio, risalente al dicembre 2016, si è convinto a denunciare ed ha informato la stazione dei Carabinieri di Castel del Piano, guidata dal maggiore Daniele Ceccomori. Quell’ultima volta, era stato tenuto seduto su una sedia per due ore, minacciato con un matterello da cucina se non avesse sborsato altri 10 mila euro per l’acquisto di una moto.

La storia A partire dalla denuncia, gli investigatori hanno ricostruito l’intera vicenda che risale all’inizio degli anni Novanta. L’etiope, all’epoca appena maggiorenne, era stato accolto in casa dal docente universitario, dopo esser uscito dalla casa famiglia in cui era cresciuto, perché allontanato dai genitori con i quali era arrivato in Italia. Non è ancora chiaro il motivo: probabilmente un semplice gesto di solidarietà da parte di un uomo celibe e senza figli. All’inizio, pare che tra i due si sia instaurato un rapporto «idilliaco»: il ragazzo va a vivere a Castel del Piano, nella mansarda della casa del professore, che garantisce il sostentamento economico sia a lui che alla bambina avuta nel 1999. Piano piano, però, le cose cambiano: il ragazzo, ormai adulto, fa richieste economiche sempre più insistenti. Nei primi anni Duemila comincia a rubare contanti e, al rimprovero del ‘padre putativo’ risponde con i primi atti di violenza. Poi arrivano le aggressioni, le bastonate, gli schiaffi e le minacce con coltelli alla gola, per avere sempre più soldi. La situazione si fa molto grave, tanto che nel 2012 e nel 2015 finisce al pronto soccorso con fratture multiple al volto, al naso e al costato, sempre giustificate come ‘cadute accidentali’. E sempre ricorrendo a minacce di morte, a lui e ai suoi familiari, l’etiope riesce a farsi intestare nel testamento prima metà dell’eredità dell’ ex professore, poi ad essere indicato come unico erede.

L’arresto Nel giro di un mese dalla denuncia di dicembre, le indagini coordinate dal pm Massimo Casucci hanno portato a raccogliere tutti gli elementi, anche grazie all’accesso alle cartelle cliniche dell’insegnante in pensione. L’uomo non aveva mai parlato con nessuno delle sevizie subite – definite dal gip Carla Giangamboni nell’ordinanza di custodia cautelare «sadiche» – né c’erano testimoni, perché la casa è isolata e non ci sono vicini. L’etiope, che abusava quotidianamente di vino e birra, giustificava il suo comportamento con delle ‘mancanze di affetto’ e l’anziano tendeva a giustificarlo. Ora si trova in carcere, dopo esser stato preso proprio nella mansarda della casa di Castel del Piano, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, estorsione, rapina e lesioni aggravate. «La misura cautelare è arrivata in meno di un mese – ha spiegato il comandante della compagnia di Perugia, Luca Vasaturo – per tutelare l’incolumità dell’anziano, era concreto il pericolo che la curva della violenza potesse portare a un tragico epilogo».

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