Votazioni in comune, chiarezza è fatta

Perugia: accordo trovato in commissione, gli astenuti non saranno più calcolati come voti contrari ma solo come utili per il quorum

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La matassa è stata sbrogliata a palazzo dei Priori e, finalmente, sono riusciti a fare chiarezza sul computo del voto di astensione che, a partire da oggi, non influirà più ai fini del quorum funzionale.

La vicenda Dopo quattro sedute di commissione, in cui erano state respinte tutte le proposte di modifica del regolamento per risolvere la questione, e l’intervento del Prefetto, finalmente mercoledì mattina i consiglieri hanno trovato un accordo sull’interpretazione della norma contenuta nel regolamento comunale. D’ora in avanti, dunque, il voto di astensione verrà considerato solo ai fini del mantenimento del numero legale, ma non per il computo del cosiddetto quorum funzionale come invece avvenuto finora. E se da un lato questa decisione è stata presa all’unanimità, dall’altro, però, l’accordo non si è trovato per quanto riguarda le deliberazioni passate.

Deliberazioni illegittime Secondo la capogruppo in comune del M5S Cristina Rosetti le decisioni prese sulla base della precedente interpretazione sarebbero ora illegittime e si sarebbero dovute rivedere tutti gli atti votati da inizio legislatura o, almeno, quelli degli ultimi tre mesi. Nulla da fare, però, la commissione ha deciso di lasciare immutato l’esito delle votazioni passate mentre a valutare le conseguenze della vecchia interpretazione saranno chiamati i tecnici e i dirigenti di palazzo dei Priori.

Radicali E se le astensioni non saranno più contate come voti contrari, con un’approvazione tale solo se i voti favorevoli sono superiori a quelli contrari, il merito va anche al gruppo dei Radicali Perugia che, oggi, festeggiano un importante traguardo. «E’ un cambio di rotta politicamente significativo perché spesso l’astensione veniva utilizzata in maniera strumentale come una sorta di rifugio dai consiglieri sia di maggioranza che di opposizione per non sporcarsi le mani. – afferma uno dei portavoce, Michele Guaitini – Da oggi in poi ciascun consigliere dovrà assumersi pienamente la responsabilità delle proprie votazioni e prendere una posizione chiara: se è d’accordo voterà a favore, altrimenti voterà contrario. Chi si astiene vuol dire che su quel tema non vuole interferire sul voto ed accetta che la decisione venga presa dalla restante parte dell’aula».

Gettone di presenza «Vinta la battaglia sul principio resta in piedi la questione di merito relativa alla parte della petizione da noi promossa sulla corresponsione dei gettoni di presenza e dichiarata bocciata nonostante 7 voti favorevoli e 4 contrari, unitamente ad 8 astenuti. Auspichiamo che ora in consiglio comunale venga riproposta la questione negli stessi termini per avere una votazione con la nuova interpretazione vigente sulle astensioni e togliere quindi ogni dubbio sull’orientamento che il consiglio vorrà assumere sul tema. In caso contrario sarebbe ineludibile il ricorso straordinario alla Presidenza della Repubblica».

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