Giunta regionale, lunedì al lavoro

Prima riunione operativa. Il 9 luglio toccherà al consiglio che deve eleggere il presidente

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L’appuntamento è per le 11 di lunedì. Con la seduta di insediamento prenderà infatti ufficialmente il via l’attività della nuova giunta regionale e la presidente Catiuscia Marini, il vice presidente Fabio Paparelli e gli altri quattro assessori che compongono l’esecutivo – Luca Barberini, Antonio Bartolini, Fernanda Cecchini e Giuseppe Chianella – delineeranno i primi indirizzi operativi.

LA NUOVA GIUNTA REGIONALE

La linea La presidente, nel presentare la squadra aveva detto: «Ho nominato la nuova giunta regionale affidando ai cinque membri delle deleghe coerenti con la strategia programmatica e le priorità che avremo di fronte a noi in questa legislatura, il cui obiettivo principale è quello della crescita e dell’innovazione della nostra regione. Il principio che mi ha ispirato nella scelta dei nuovi assessori è stato quello che richiede alla politica di riassumere su di sé le funzioni di scelta e di coordinamento delle azioni di governo».

Il consiglio Giovedì 9 luglio, poi, sarà la volta del nuovo consiglio regionale a riunirsi per la prima volta. Lo farà sotto la presidenza di Silvano Rometti, il consigliere più anziano. Due i punti all’ordine del giorno: l’elezione del nuovo presidente dell’assemblea e dell’ufficio di presidenza.

IL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE

I voti Per essere eletti, nelle prime tre tornate, occorre la maggioranza dei quattro quinti, cioè almeno 16 voti; mentre dalla quarta votazione, che potrebbe avere eventualmente luogo martedì 10, il quorum si abbasserebbe e sarebbe sufficiente la maggioranza assoluta. Presidente e ufficio di presidenza restano in carica 30 mesi e sono rieleggibili.

Due in corsa Sarebbero tre, per la verità, i nomi nessi in competizione per la presidenza e sono tutti e tre del Pd: Eros Brega, che ha guidato l’assemblea nell’ultima legislatura; Donatella Porzi, ‘miss preferenze’ e Marco Vinicio Guasticchi. Ma alla fine la competizione vera dovrebbe essere ristretta ai primi due, perché su Guastichi non si riuscirebbe a far convergere abbastanza voti.

L’alternativa Quello o quella dei due che non dovesse centrare l’elezione, potrebbe andare a ricoprire il ruolo di capogruppo del Pd, completando comunque il trionfo del ‘gruppo nel gruppo’ che fa riferimento al sottosegretario Gianpiero Bocci, che ha già piazzato Luca Barberini in giunta.

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