La denuncia è circostanziata: «Quello che vedi – racconta un abitante di Stroncone – è l’avviso di pagamento dell’acconto per la Tari (la tassa sui rifiuti che ha preso il posto della vecchia Tares; ndr) per la casa nella quale vivo con la mia famiglia e la sopresa che abbiamo ricevuto, vivendo in un Comune dove la raccolta differenziata si fa sul serio, è che ci hanno imposto l’ennesimo pesante aumento».
La casa Nell’avviso di pagamento, infatti, c’è scritta una somma ‘interessante’: «425 euro, di anticipo, per una casa di 130 metri quadrati – spiega l’abitante di Stroncone – con l’ennesimo aumento del 30% sull’anno precedente. Ma stavolta credo proprio che faremo scoppiare un bel putiferio. Perché – garantisce – ci stiamo confrontando e siamo pronti a sollevare il problema a livello regionale e non solo».
La protesta I cittadini del paese in provincia di Terni, infatti, sembrano intenzionati a fare sul serio: «Comune, Regione e Consorzio di bonifica ci dovranno spiegare – dicono – tutto quello che hanno concordato negli anni e come viene fatto il calcolo di quello che dobbiamo pagare. Perché a noi i conti non tornano proprio per niente».