Terni, il busto di Tacito tra erba e immondizia

La denuncia di ‘Terni città futura’: «Giardino che meriterebbe più considerazione e cura»

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Una denuncia, ma anche un piccolo e sempre utile ripasso di storia. A fare entrambi è l’associazione ‘Terni città futura’, secondo la quale «è assolutamente importante la conoscenza della realtà locale e della sua storia; tale mancanza riduce la propensione alla partecipazione democratica, sottrae l’individuo dal senso concreto dell’operare nella sua dimensione, dove la sua azione può ancora essere incisiva».

Il degrado «Vogliamo porre l’attenzione – scrive Terni città futura – su un luogo cittadino veramente denso di storia, da tutti conosciuto se non altro perché posto in un importante snodo viario della città. Oggi è abbandonato e degradato, ignorandosene l’importanza: l’area di fronte alla lancia di luce di Arnaldo Pomodoro, dove trovano posto diversi elementi storici. Innanzitutto il busto del nostro concittadino Gaio Cornelio Tacito. Il basamento della statua di Tacito è ricordato dallo storico Lodovico Silvestri, il quale ci ricorda che era in costruzione mentre lui scriveva il suo studio sulle Riformanze ternane. Era il 1856».

L’AREA CHE OSPITA IL BUSTO DI TACITO – FOTO DI ‘TERNI CITTA’ FUTURA’

La statua Il busto che sorregge è, con ogni probabilità, molto più antico: «Il professor Bruno Giancarlo che, studiando il rapporto tra la famiglia dei Taciti e Terni, afferma che in realtà il busto è un calco, da originale ignoto, realizzato con roccia vulcanica frammentata e legante a base di silicati e resine. Potrebbe essere databile intorno al XVI-XVII secolo. Essendo la roccia vulcanica molto friabile e facilmente erodibile dall’acqua, il monumento è particolarmente delicato, e la prolungata esposizione agli agenti atmosferici porterà molto presto alla irreversibile perdita del monumento».

«Musealizzare» Secondo Terni città futura «il busto andrebbe, quindi, sostituito con una copia e conservato negli spazi museali. Di minore impatto visivo, ma pur sempre di interesse storico è la fontana che si trova ubicata alle spalle del busto, presumibilmente databile al XVI secolo. Si trovava prima in via Barbarasa, ma quando la via fu ridotta dopo l’apertura di corso del Popolo, fu spostata nella sua attuale collocazione. Oggi è anche priva di acqua. Ancora più sfuggenti allo sguardo sono le ‘sedute’ di quell’oramai degradato giardino, ma non per questo meno cariche di storia. Quei capitelli cinquecenteschi, infatti, ornavano la scomparsa chiesa della Madonna del Cassero, al di là di ponte Romano. L’effige di Maria che vi era conservata ora si trova collocata nello spazio verde antistante il Duomo, a fianco del palazzo Riccardi-Bianchini».

La richiesta Questo giardino, conclude Terni città futura «così ricco di importanti tracce della nostra storia meriterebbe più considerazione e di conseguenza maggiore manutenzione e cura, a cominciare dalla rimozione del grande graffito a cuore presente nella parte nascosta della colonna che sorregge il busto di Tacito».

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