Terni, il Cantamaggio si mette in mostra

Attraverso le 35 foto e le parti originali dei vecchi carri sarà possibile ripercorrere la storia a partire dagli anni 50

Condividi questo articolo su

di Francesca Torricelli

Foto, poesie oggetti e vere e proprie sculture. Sono i protagonisti della mostra ‘Cantamaggio story’, ideata dall’associazione di promozione sociale ‘Tempus vitae’, in collaborazione con l’Ente Cantamaggio. Curata dallo storico e critico d’arte Marco Grilli, con l’aiuto della professoressa Sandra Bianconi, la mostra è stata inaugurata giovedì 30 aprile e resterà aperta fino a domenica 3 maggio, dalle 17 alle 20, presso le sale espositive del museo Diocesano di Terni.

‘CANTAMAGGIO STORY’: LE FOTO DELLA MOSTRA

La mostra

La mostra

La storia del Cantamaggio Attraverso le 35 foto della collezione privata dell’Ente Cantamaggio, «sarà possibile ripercorrere la storia a partire dagli anni 50», spiega Marco Grilli, storico e critico d’arte e curatore della mostra. Che invita alla visita ricordando che al museo Docesano c’è molto di più, da vedere: «Parti originali dei vecchi carri, infatti, permetteranno di rivivere le precedenti edizioni attraverso il ricordo, il lavoro e l’amore per la festa popolare della nostra tradizione, viva da 119 anni». Sarà, insomma, possibile fare una specie di piccolo viaggio a ritroso nel tempo: alla ricerca di quelle radici che non sono solo della manifestazione, ma dell’intera città.

IL CURATORE DELLA MOSTRA, MARCO GRILLI: GUARDA L’INTERVISTA

Uno dei 'pezzi' in esposizione

Uno dei ‘pezzi’ in esposizione

Il ricordo «Vedere esposti, tutti insieme, i nostri ricordi, è davvero emozionante», dice Maurizio Castellani, vice presidente dell’Ente Cantamaggio. «Attraverso le foto e gli oggetti si posso osservare le persone che, nel corso degli anni, hanno dato veramente l’anima per la riuscita di questa festa». Con questa mostra «vogliamo stimolare nella gente il ricordo, perché solo con i ricordi si può creare il futuro».

Un museo permanente Sono molti anni, conclude Castellani, «che cerchiamo di allestire un museo che possa conservare queste vere e proprie opere d’arte. Mi auguro che dopo questa mostra riusciremo ad iniziare quel cammino che ci porterà a creare quel museo stabile. Ogni carro è una storia e non è giusto che il lavoro di mesi svanisca in una serata».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli