Aeroporto di Perugia, nessuna nuova rotta

«Con Ryanair le trattative sono appena iniziate» ha detto il presidente della Sase Ernesto Cesaretti, eventuali nuovi voli decisi in base alle esigenze del territorio

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I vertici Ryanair arrivano in Umbria e poi ripartono senza regalare nulla di positivo. Dopo la cancellazione di quattro voli su sette in partenza dallo scalo umbro e il mancato annuncio di nuovi investimenti sul vettore durante la presentazione del piano per il 2017 da parte della compagnia low cost irlandese, finalmente giovedì mattina la Sase, la società che gestisce l’aeroporto San Francesco d’Assisi ha incontrato i manager Ryanair David O’Brien e Niall O’Connor, a capo del commerciale e dello sviluppo delle rotte.

Il vertice a palazzo Donini

Il vertice a palazzo Donini

Nessuna novità Ma per quanti si aspettavano novità e delucidazioni circa l’esito delle trattative che proseguono da mesi, come si erano affrettati a dichiarare dalle Sase per rispondere alle polemiche dei mesi scorsi, la realtà è che le nuove rotte ancora non ci sono. «Le trattative sono appena iniziate», hanno riferito durante una conferenza stampa il nuovo presidente della Sase Ernesto Cesaretti e la presidente Catiuscia Marini. Oltre Perugia-Catania, il nuovo collegamento invernale che sarà attivo già a partire da novembre e confermato per la prossima estate, le nuove rotte saranno da stabilire in base alle esigenze turistiche ed economiche del territorio. Ma per il momento non c’è niente di certo.

Marini Sul tavolo, in vista del rinnovo del contratto con la Sase nel 2017, la multinazionale irlandese potrebbe mettere nuove rotte e circa un milione di euro di investimenti. «I manager di Ryanair – ha detto la presidente Marini – hanno confermato che è nelle intenzioni della compagnia aerea rafforzare la loro presenza in Umbria anche grazie alle decisioni del Governo di ridurre le tasse aeroportuali che come presidenti di Regione abbiamo fortemente sostenuto. Elemento questo che rappresenta il presupposto per poter realizzare l’incremento delle rotte da e per Perugia. Noi abbiamo riconfermato la disponibilità a continuare ad investire risorse per sostenere un adeguato piano di sviluppo, come abbiamo fatto in questi anni. E riteniamo che sarà fondamentale il ruolo di Ryanair proprio nell’ambito di questo piano, finanziato oltre che dai soci pubblici della Sase, anche dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Ora le strutture tecniche avvieranno incontri operativi per definire i relativi accordi commerciali».

Passengers board a Ryanair plane parked at Girona airportTasse E, difatto, le tasse aeroportuali sono scese, condizione essenziale posta per nuovi investimenti, anche se non ci sono ancora dettagli certi per l’Umbria. Lo stesso manager irlandese David O’Brien, per parte sua, ha voluto innanzitutto ribadire il ringraziamento al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, ed al ministro delle Infrastrutture, Graziano Del Rio, per il provvedimento con il quale sono state diminuite le tasse, «un risultato molto importante per la nostra compagnia aerea – ha detto O’Brien – e che è stato possibile anche grazie al ruolo che la presidente Marini, insieme agli altri presidenti delle Regioni italiane, hanno svolto con il Governo italiano».

Incremento 10% La strategia di sviluppo per l’aeroporto ‘San Francesco’ esposta dai vertici della Ryanair mira a realizzare, già nel prossimo anno, un incremento del 10 per cento del movimento passeggeri, perché, ha spiegato O’Brien, «ci sono tutte le condizioni per una significativa crescita, nei prossimi anni, della nostra compagnia in Italia ed a Perugia». Anche il presidente della SASE, Cesaretti, ha definito l’incontro molto positivo, e si è detto soddisfatto per il fatto che Ryanair abbia confermato la volontà di sviluppare la sua presenza in Umbria. «Abbiamo svolto un incontro operativo molto proficuo e anche molto significativo, essendo stati presenti per la prima volta a Perugia i vertici di Ryanair che ci hanno riferito della loro intenzione non solo di confermare la loro presenza in Umbria, ma di incrementarla».

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