Arci caccia Terni in tackle su associazioni agricole e Regione

Presidenza del nuovo comitato dell’Atc3, Amici attacca

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di Giampiero Amici
Presidente Arci caccia Terni

La segreteria dell’Arci Caccia di Terni informa l’opinione pubblica, in particolare i cacciatori e gli agricoltori, che la Regione e le associazioni agricole per due sedute consecutive hanno imposto ai loro rappresentanti di non partecipare alle votazioni per eleggere il presidente del nuovo comitato dell’Atc/3 facendo mancare il numero legale.

Si dice da più parti che la motivazione sia di natura ‘politica’ in quanto il candidato, nominato dalla Regione e ora indicato come presidente dall’associazione venatoria più grande, come da accordo regionale condiviso dalla Regione, non sia funzionale alle esigenze ‘politiche e elettorali’ del centrodestra. L’Arci Caccia non vuole dare credito a questa tesi, che potrebbe essere una delle tante chiacchiere da bar. Tuttavia l’atteggiamento avuto suscita anche questo sospetto, in particolare che si vogliano far scadere i 45 giorni consentiti dal tegolamento per eleggere il presidente attraverso il voto dei consiglieri e se ciò non avviene a quel punto lo nomina direttamente la Regione.

Questa strategia, se avvalorata dai fatti, sarebbe un atto simile a un commissariamento dell’Ente e determinerebbe una sicura ingovernabilità dalle conseguenze imprevedibili. Non solo, sarebbe un’azione irresponsabile, inaccettabile e umiliante per tutti i cacciatori indipendentemente dal loro orientamento politico, essendo gli unici e i soli finanziatori dell’Ente. I cacciatori non pagano l’iscrizione per far fare la campagna elettorale ai partiti o alle coalizioni che di volta in volta governano la Regione. Al contrario pagano la quota annuale affinché l’Atc svolga al meglio la propria funzione di gestione del territorio a fini faunistici e ambientali. Funzione determinata dalla legge e dal piano faunistico venatorio regionale.

Questi sono i compiti dell’Atc, non altri. Per questo la legge prevede che i comitati di gestione siano espressione a maggioranza dei rappresentanti delle associazioni venatorie riconosciute, delle associazioni agricole e delle associazioni ambientaliste. Sono previsti solo quattro consiglieri in rappresentanza delle istituzioni con funzioni di controllo e non altre. La segreteria dell’Arci Caccia di Terni giudica incomprensibile e pericoloso anche l’atteggiamento delle associazioni agricole che anziché ricercare una maggiore collaborazione con il mondo venatorio, al fine di contenere ‘al minimo’ i danni alle colture agricole causati in particolare dai cinghiali, hanno sposato la strategia della Regione aprendo un possibile ma alquanto probabile scontro con i cacciatori.

Anche in questo caso sorgono sospetti. Forse si è scelta la strada dello scontro pur di non compromettere i rapporti con la Regione per questioni di opportunismo legate ai contributi finanziari? Speriamo che non sia così. Non vogliamo pensare che abbiano rinunciato alla loro autonomia e alla loro autorevolezza, ma siamo fermamente convinti che la loro collaborazione e la loro disponibilità sia vitale per il mondo venatorio per continuare a esercitare la nostra passione. Il 10 ottobre è convocata la riunione del nuovo comitato.

Quella sarà l’occasione per verificare e giudicare definitivamente quali siano gli obiettivi veri di ciascuno. Sarà anche l’occasione per spazzare via le chiacchiere e le insinuazioni. Si tratta dell’ultima possibilità per i consiglieri di eleggere il èresidente dell’Atc/3 prima della scadenza dei fatidici 45 giorni. L’auspicio è che si consenta a tutti di partecipare liberamente alle votazioni. L’Arci Caccia di Terni si augura, nell’interesse dell’Ente e di coloro che ne fanno parte e lo finanziano, che prevalgano il buon senso e la condivisione.

 

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