Asm Terni-Acea e controllo pubblico: «Verrà meno». Il ‘sacrificio’ per i conti

Maxi documento da quasi 400 pagine sulla ricognizione delle partecipate: spunti interessanti sulla partita Asm tra contropartita e ‘influenza dominante’

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di S.F.

Buonfiglio, Menecali e Masselli (foto Diocesi)

Poteva concludersi il 2022 senza un ulteriore accenno alla maxi operazione industriale che ha portato un socio privato nella compagine azionaria di Asm Terni? Certo che no, al netto delle polemiche politiche su cene e festeggiamenti per il Natale. Per un semplice motivo: uno degli ultimi atti dell’anno che saranno esaminati dalla III commissione consiliare prima e dal consiglio comunale poi è da poco meno di 400 pagine e riguarda la ricognizione ordinaria delle partecipazioni societarie in capo al Comune con relazione tecnica e obiettivi pluriennali. Il tema Acea è giocoforza ampiamente trattato nel documento e c’è uno specifico passaggio utile – anche perché scritto in modo sintetico e comprensibile anche ai non addetti ai lavori – a comprendere i rapporti di potere che si instaurano con la multiutility romana. Semmai ce ne fosse ancora bisogno.

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Il 6 dicembre

Il documento mette al centro dell’attenzione in particolar modo Asm, Terni Reti, FarmaciaTerni, Usi Spa in fallimento, Umbria Tpl e Mobilità, Atc Servizi Spa in liquidazione, Sii, Umbria Digitale Scarl, Sviluppumbria, Isrim Scarl in fallimento e Confiditalia, vale a dire le aziende con partecipazioni dirette da parte del Comune. Più un focus su quelle indirette come ad esempio GreenAsm, Umbria Energy, Gepafin, Sase e via scorrendo. Inevitabile che la questione più interessante e aggiornata del documento riguardi l’Azienda speciale multiservizi e l’ingresso di Acea come partner industriale: «Allo stato attuale, a seguito dell’approvazione del socio Comune di Terni e del decorso – il riepilogo – dei termini di cui agli articoli 5, commi 3 e 4 Tusp, è in corso la fase attuativa dell’operazione, la quale porterà il gruppo Acea a divenire comproprietario di Asm, insieme all’Ente, per una quota compresa tra il 40 ed il 49% del capitale sociale». Come noto ciò sarà completato in due tranches: «Alla data del presente atto, l’assemblea dei soci di Asm Terni riunitasi il 6 dicembre in sede sia ordinaria che straordinaria, ha approvato, tra le altre cose, la prima tranche di aumento di capitale». Poi si arriva al passaggio più curioso.

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La sede Asm

Potere, controllo pubblico e sacrificio

L’accordo quadro per i reciproci impegni tra Comune ed Acea è stato sottoscritto dal sindaco Leonardo Latini il 13 ottobre scorso: prevede che la seconda tranche da approvare riguardi sia il conferimento di una partecipazione nella NewCo Orvieto fino ad un massimo del 20% sia l’apporto di liquidità per un massimo di 2,5 milioni di euro. La maggioranza delle azioni resterà in mano a palazzo Spada. Tuttavia nella relazione tecnica viene messo nero su bianco che «per effetto della sottoscrizione del patto parasociale, anch’esso oggetto di offerta e di approvazione da parte del consiglio comunale, il ‘controllo pubblico’, sino ad ora insistente sulla società e sulle sue controllate, verrà meno. Infatti, sebbene l’offerta preveda che il Comune conservi la maggioranza delle azioni di Asm, il suddetto patto contempla un sistema di riserve in favore del cda – la composizione paritaria del medesimo cda tra membri di designazione comunale e membri espressione di Acea – nonché l’attribuzione di un casting vote all’amministratore delegato nominato da Acea in caso di parità. Ciò che, di fatto, attribuisce ad Acea e alle società del Gruppo Acea il controllo sulle scelte societarie di maggior rilievo». C’è anche altro: «A ciò si aggiunge, inoltre, che per un elenco di materie rilevanti di competenza assembleare è previsto un quorum qualificato che, in sostanza, attribuisce al gruppo Acea un potere di blocco/veto il quale esclude, in capo al Comune, quell’influenza dominante che esprime il controllo societario. Tale circostanza, come osservato anche nella delibera di consiglio comunale 108/2022, costituisce la contropartita rispetto agli apporti che dall’operazione scaturiranno a vantaggio della società ed è stata valutata come il ‘sacrificio’ minore possibile per conseguire l’obiettivo di ricostituire una situazione di normalità finanziaria in capo ad Asm e, di riflesso, di conservare un elevato standard nell’erogazione dei servizi pubblici e salvaguardare gli attuali livelli occupazionali nella società».

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La sede Asm

Cda e collegio dei revisori

Da poco più di due settimane il consiglio di amministrazione Asm è formato dall’amministratore delegato Tiziana Buonfiglio, il presidente Mirko Menecali ed i membri Natalia Bartomeoli, Giovanni Papaleo, Fabio Paris e Franco Diomedi. Per quel che concerne il nuovo collegio sindacale – resteranno in carica fino all’approvazione del bilancio 2024 – ci sono la presidente Marina Scandurra, Paolo Cesarini, Alexia Mosca (effettivi), Nicola Lorito e Samantha Caromani (supplenti): «Asm non ha alcun affidamento diretto da parte del Comune, ad eccezione della pubblica illuminazione, il cui valore rappresenta solo l’1% del fatturato totale». La storia sta per cambiare anche su questo fronte. E le altre? Per FarmaciaTerni è previsto il mantenimento con prosecuzione delle azioni di razionalizzazione della società, mentre per Terni Reti nessun intervento. Mercoledì mattina se ne parlerà in III commissione insieme agli obiettivi di contenimento delle spese di funzionamento delle partecipate e al nuovo collegio dei revisori dei conti. Poi tutti in consiglio nel pomeriggio. Con ogni probabilità in pochi – un pizzico di ottimismo ci vuole sempre – ci arriveranno dopo aver letto gli atti.

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