Ast, morte Bianchina: chiesta l’assoluzione

Terni, in tre avevano già patteggiato ad un anno di reclusione. Per l’accusa i due imputati rimasti non hanno commesso il fatto

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In tre avevano già patteggiato nel maggio del 2011 e ora per i due imputati rimasti – l’ex dirigente dell’area tecnica Walter Maffeo e l’ex responsabile dell’unità produttiva Antonio Bufalini – la pubblica accusa ha chiesto l’assoluzione dall’accusa di omicidio colposo, ‘per non aver commesso il fatto’. Il processo è quello legato alla morte di Diego Bianchina, l’operaio ternano che nel dicembre 2009, a soli 31 anni, perse la vita nello stabilimento di Terni. Fatali, per il giovane, le esalazioni di acido cloridrico sprigionatesi durante l’operazione di travaso da un serbatoio ad alcune taniche non adeguatamente bonificate.

Sentenza 7 aprile Il procedimento è stato discusso giovedì mattina in tribunale, di fronte al giudice Barbara Di Giovannantonio che si è riservata la decisione: la sentenza è attesa per il prossimo 7 aprile. A giudizio c’è finita anche la Tk-Ast in relazione alla normativa sulla responsabilità amministrativa delle società e degli enti. La richiesta di assoluzione – avanzata anche dai legali difensori, gli avvocati Andrea Garaventa, Ezio Audisio, Cesare Zaccone e Antonio Giannini – giunge al termine di un procedimento che ha già visto lo stralcio di alcune posizioni.

Patteggiamento In tre – Michele Pelini, Rodolfo Maria Borzacchini e Marcello Brunelli – avevano patteggiato una pena pari ad un anno di reclusione, con i benefici di legge, di fronte al gup Maurizio Santoloci. Nel processo non figurano parti civili, con i familiari dello sfortunato operaio già risarciti in separata sede dalle assicurazioni della multinazionale.

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