Bassetti in diretta tv: «Siamo più forti»

Con il divieto di andare a messa, Umbria Tv ha trasmesso la celebrazione officiata dal cardinale Gualtiero Bassetti: «Le mense restino aperte, guai a lasciare indietro i poveri»

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Con l’impossibilità di poter andare a messa per il decreto del governo, i fedeli umbri hanno ricevuto nella mattinata di domenica un bel regalo dalla curia di Perugia. La messa del cardinale Gualtiero è stata trasmessa in diretta tv, radio e social. «Abbiamo nelle nostre mani un’arma molto più potente del coronavirus: è la corona del Santo Rosario», ha detto il presule, presidente della Cei e Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve.

Le parole del Papa

La celebrazione si è tenuta nella cappella dell’episcopio di Perugia ed è stata trasmessa in diretta da Umbria Tv, da Umbria Radio In Blu e attraverso i social dei media diocesani «per essere spiritualmente vicino a tutti i fedeli, in particolare ai più colpiti e in difficoltà. Nel commentare il Vangelo, il presule ha detto: «Mi colpiscono le parole di papa Francesco, esse sono una bellissima risposta per chi è sfiduciato, per chi si è lasciato andare, per chi si sente abbandonato. Tenetele bene in mente queste parole del Papa: ‘A Dio stai a cuore proprio tu, tu che ancora non conosci la ricchezza del suo amore; tu che non hai ancora accolto Gesù al centro della tua vita; tu che forse per le cose brutte che ti sono capitate non credi più nell’amore’. Sono le parole di un padre, di un pastore a cui sta a cuore il suo gregge».

Stanchi e affaticati

«Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù stanco e affaticato per un lungo viaggio – ha evidenziato il cardinale – ed anche noi, per un motivo o per un altro, soprattutto per questo virus, siamo davvero stanchi e affaticati. Potremmo dire che la stanchezza di Gesù non è soltanto fisica. È la stanchezza che dipende dal suo continuo correre dietro a noi, per tirarci fuori dai nostri guai in cui continuamente ci cacciamo, per difenderci dai pericoli ai quali andiamo incontro, per liberarci dai peccati. Questa è la vera stanchezza di Gesù».

I segni di bene da cogliere

Al termine della messa, il cardinale Bassetti ha salutato i fedeli con parole di incoraggiamento e conforto rivolte in particolare «ai malati, ai medici, agli operatori sanitari, alle famiglie con i loro cari in ospedale e a tutte quelle che risentono di questa crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Attorno a me – ha commentato – vedo qualche cosa che ci spinge sempre a sperare e sono dei segni di bene che insieme a voi voglio cogliere: un medico che dà la vita per curare i contagiati; una infermiera che si addormenta sul computer stremata dallo sforzo di dovere soccorrere tante persone per ore e ore; un comandante che scende per ultimo da una nave con a bordo persone infette; una madre che rassicura i suoi bambini; le persone che attenuano la solitudine di un anziano portandogli la spesa a casa; chi presta ascolto alle povertà dell’altro; chi dona denaro e chi è generoso donando il suo tempo per le opere di carità».

«I poveri vanno soccorsi»

«Le mense devono restare aperte e i poveri vanno soccorsi – ha sottolineato il presidente della Cei – guai se venisse a mancare l’azione caritativa della Chiesa. Vedo in questo senso tanta necessità e voglio anche stimolarla in modo che a chi ha bisogno non manchi nulla di ciò che Dio, attraverso le nostre mani, vuole offrirgli».

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