‘Campo largo’ in crisi per il dialogo a Terni fra pezzi del Pd e AP. Corridore: «Intesa sul SII, noi la rispettiamo»

Centrosinistra in fibrillazione per i possibili accordi su Servizio Idrico e Provincia di Terni. C’è chi alza le barricate

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Le voci su un ‘asse’ fra Pd (o meglio, una sua parte e il dibattito interno al partito sembra sia molto acceso) e Alternativa Popolare, a Terni, che prevede la presidenza del Servizio Idrico Integrato all’avvocato Lorenzo Filippetti (segretario provinciale di AP Terni) e la presidenza della Provincia al sindaco Dem di Narni, Lorenzo Lucarelli, fa saltare sulla sedia i potenziali alleati dei Democratici in vista delle prossime elezioni regionali. In particolare Movimento 5 Stelle e Alleannza Verdi Sinisistra. Che con i propri vertici umbri danno l’altolà al Pd e chiedono al segretario regionale Tommaso Bori di fare definitivamente chiarezza sulle ‘geometrie’ politiche che si vanno configurando con una potenziale intesa.


di Thomas De Luca – coordinatore regionale Movimento Cinque Stelle Umbria
e Gianfranco Mascia ed Elisabetta Piccolotti – Portavoce Avs Umbria

Il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno deciso di sospendere ogni trattativa per le prossime elezioni regionali e provinciali con il Partito Democratico fino a che non sarà fatta assoluta chiarezza su ipotetici accordi con il partito di Stefano Bandecchi. Resta la discrezionalità che i gruppi territoriali, comune per comune, vorranno utilizzare in merito alla regolare prosecuzione dei percorsi in essere per le elezioni amministrative 2024.

Elisabetta Piccolotti

Sono sempre più frequenti le indiscrezioni che annunciano un accordo politico tra Alternativa Popolare e il Partito Democratico al fine di concedere la presidenza della società di gestione del Servizio Idrico Integrato in cambio della presidenza della Provincia di Terni. Noi del Movimento 5 Stelle e di Avs non siamo in alcun modo disponibili ad assistere ad un gioco di poltrone che non ha nulla a che vedere con gli interessi dei cittadini.

Il Partito Democratico umbro ci deve dire se intende costruire una proposta politica credibile e inclusiva, per conseguare ai cittadini umbri la possibilità di una scelta diversa rispetto al secondo mandato della Tesei, oppure vuole giocare ad improbabili geometrie politiche con il centro-ultradestra di Stefano Bandecchi. Questa seconda ipotesi, per quanto ci riguarda, rappresenterebbe una nuova frontiera politica a cui sarebbe necessario opporre un’alternativa davvero progressista.

Bori e De Luca

Intendiamo chiarire in maniera inequivocabile che, se questo dovesse avvenire, sarebbe assolutamente senza l’avallo del M5S e di Avs. Coloro che in questo momento giocheranno un ruolo decisivo per scendere a patti con Alternativa Popolare, mortificando le istituzioni, non saranno più nostri interlocutori. Si fermino prima di compiere azioni distruttive del lavoro di confronto proficuo che stiamo portando avanti nel solo interesse dell’Umbria. Per quanto ci riguarda chi oggi lavora ad accordi con Alternativa Popolare si sta assumendo una responsabilità enorme che non riguarda solo i confini della propria competenza amministrativa e non potrà partecipare alla costruzione di una coalizione alternativa a quella delle destre per l’Umbria.

È davvero difficile credere che la segreteria nazionale del Partito Democratico possa avallare un accordo tra esponenti con cariche politiche del suo partito e Stefano Bandecchi. Una notizia che avrà sicuramente rilevanza ben oltre la nostra regione.


Anna Ascani

Verini e Ascani (Pd): «Nessuna intesa con Bandecchi»

E c’è un Pd che rifiuta ogni ipotesi di intesa con AP. Come i parlamentari Walter Verini e Anna Ascani: «Non è possibile – affermano – ipotizzare accordi politici di qualsiasi genere con Stefano Bandecchi. Se su un tema delicato come quello della gestione dell’acqua pubblica, è quasi obbligatorio avere confronti tra comuni interessati, è impensabile, ovviamente, stringere accordi con lui e il suo movimento. Non sarebbero neppure accordi ‘istituzionali’ perché Bandecchi, pur essendo diventato sindaco, non ha rispetto alcuno per le istituzioni. Lo hanno dimostrato gravissimi fatti avvenuti nei confronti di consiglieri comunali, giornalisti e tante sue dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con un confronto democratico, pure aspro. Anche per questo, e per i suoi conflitti di interesse, nelle scorse settimane ci siamo rivolti al ministro dell’’Interno Piantedosi. L’acqua, del resto, come sanno bene sindaci e amministratori, è un bene comune, pubblico, che tale deve rimanere e la gestione di questo bene deve essere affidata a persone di provata competenza e capacità tecnica e manageriale, con spiccata sensibilità ambientalista».


Riccardo Corridore

Corridore (AP): «Accordo sul SII? Esiste e noi lo rispetteremo»

Intanto il coordinatore regionale di AP e vice sindaco di Terni, Riccardo Corridore, replica al M5S e ad AVS: «In merito alle accuse del pentastellato di destra De Luca che, al ballottaggio a Terni appoggiò senza esitazione alcuna Masselli, rappresento che nessun accordo politico esiste tra Alternativa Popolare e il Partito Democratico. Noi – afferma Corridore – andremo da soli in tutti i comuni dell’Umbria al voto e, nello stesso tempo, alle regionali così come avvenuto a Terni e in Trentino. A differenza dei grillini che negli intenti volevano aprire il parlamento italiano come una scatoletta di tonno e poi hanno fatto accordi con chiunque pur di mantenere le poltrone, abbiamo una nostra coerenza e gli unici nostri alleati sono i cittadini. A tal uopo rappresentiamo che, in ogni caso, non accetteremo più richieste di elemosina di voti dai 5 Stelle nelle votazioni in consiglio comunale come già avvenuto in passato, pur prendendo atto della netta spaccatura interna al Movimento ove la mano destra non sa quello che fa la sinistra. In tal senso chiariamo la situazione anche in favore del Pd che può così continuare a dialogare per il cosiddetto ‘campo largo’ con serenità, onde evitare i ricatti degli pseudo alleati. Nel nostro partito mai ci saranno ‘affari loschi’: quelli restano patrimonio di ‘certa sinistra’, fortunatamente non tutta, e ‘certa destra’. Ci chiedete se sussistono accordi sul CdA del SII? Sì esistono – conclude il coordinatore regionale di AP – e noi li manterremo in attesa di eventuali colpi di scena che vedranno una alleanza destra-sinistra fomentata da i ‘soliti noti’ affaristi i cui nomi all’esito riveleremo senza esitazioni e chiaramente con i quali sarebbe in prospettiva chiuso qualsivoglia dialogo istituzionale o di altra natura».

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