Cgil e Cisl fanno causa al Comune di Terni

Nessun accordo sul salario accessorio: «Danni ingenti per i lavoratori». Stoccata alla Uil che lunedì manifesta contro il ricorso al fondo di rotazione: «Iniziativa politica»

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La nota – con la quale i sindacati di categoria della funzione pubblica di Cgil e Cisl – lo annunciano, è difficile da decifrare, ma un passaggio è chiaro. Quello nel quale si annuncia «l‘apertura di un contenzioso legale (nei confronti del Comune di Terni; ndr), volto ad una legittima ricostruzione dei fondi del salario accessorio pregressi, comprendente le risorse della Ria (la retribuzione individuale di anzianità; ndr), avente prescrizione decennale di legge e comprensivo del risarcimento del danno».

Il contenzioso Nell’ultimo confronto con il Comune, infatti, i sindacatisi sarebbero sentiti proporre «la sola compensazione dell’illegittimo debito di 257.000 euro, che comunque rimarrebbe a carico dei dipendenti, utilizzando fondi da prelevare dai resti delle facoltà assunzionali dell’ente. La riformulazione propostaci – scrivono Cgil Fp e Cisl Fp – è stata perciò assolutamente irricevibile e parziale visto che non fa che riconfermare l’ingente danno economico al personale, sia a causa del mancato inserimento di una cospicua parte di somme arretrate non percepite, sia a causa del danno irrecuperabile dovuto alle limitazioni legislative». E quindi faranno causa.

I tagli Perché, dicono i sindacati, «tale situazione, già di per sé grave, si è resa drammatica dopo che ci è stato reso noto un quadro di possibili tagli al fondo del salario accessorio per un importo stimato di circa 400.000 euro che andrebbe ad inserirsi in un contesto nel quale invece il Fondo dei dirigenti non solo non ha visto tagli, se non quelli di legge, ma dal 2003 presenta un sistematico ed illegittimo incremento annuo di 36.500 euro».

Il ‘riequilibrio’ Cgil Fp e Cisl Fp, poi ricordano che «come abbiamo già più volte sostenuto non auspichiamo di certo la bocciatura del piano di riequilibrio finanziario presentato dall’amministrazione, ma non per questo siamo disposte ad adottare atteggiamenti che limiterebbero le prerogative proprie del sindacato, volte alla tutela dei lavoratori, al rispetto delle norme, al mantenimento dei servizi pubblici essenziali, siano essi i servizi educativi, farmacie comunali, trasporti scolastici o altro. Riguardo invece ad eventuali danni economici al personale, che deriverebbero dalla bocciatura del piano di riequilibrio, va precisato che i paventati tagli si andrebbero ad aggiungere a quelli già effettuati a vario titolo dall’attuale amministrazione, e comporterebbero una drastica riduzione economica nell’ambito di un aumento dei carichi di lavoro causato dal forzato blocco del turn-over».

Porta chiusa alla Uil I due sindacati, infine, precisano che «non parteciperanno ad iniziative che sul piano giuridico risulterebbero assolutamente irrilevanti rispetto alle decisioni degli organi di controllo e che sul piano politico sono derubricabili a semplice sostegno ad una precisa parte politica (il riferimento è alla manifestazione a cui darà vita la Uil, lunedì 13 alle 16 a palazzo Spada contro il dissesto e l’utilizzazione del fondo di rotazione; ndr). Le organizzazioni sindacali confederali e di categoria hanno più volte ed in varie occasioni, offerto il loro contributo per poter suggerire iniziative e percorsi in grado di evitare, o anche solo mitigare, la situazione che oggi è sotto gli occhi di tutti. La politica ha legittimamente ritenuto di procedere autonomamente, dando precisi indirizzi, mentre la dirigenza ha operato secondo proprie prerogative attuando norme non sempre nel modo corretto (come testimonia il mancato inserimento della Ria nei fondi). Ci pare oggi perciò opportuno e corretto che ognuno si assuma le proprie responsabilità sia di fronte ai cittadini che ai lavoratori del Comune di Terni».

 

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