Calcio senza tifosi, Santopadre protesta

Caso Coronavirus, il presidente del Perugia nonché consigliere di Lega, chiede l’aiuto del governo. I nuovi calendari di Ternana, Gubbio, Sir e Bartoccini

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Il provvedimento tanto temuto è arrivato. Fino al 2 aprile si giocherà a porte chiuse. Le leghe calcistiche accettano ma chiedono garanzie che, gira e rigira, alla fine sono soprattutto economiche: si chiede che lo stato si faccia carico dei mancati incassi, che per il Perugia e la Ternana saranno 2, per il Gubbio almeno 3, considerando la possibilità che ci potrebbero essere anche i recuperi delle gare fin qui non giocate.

Per la Lega di Serie B parla Santopadre

La serie B affida la sua posizione a Massimiliano Santopadre, che è anche consigliere della Lega: «Ora chiediamo al governo di capire cosa sta accadendo a noi imprenditori, che nel caso dei presidenti di calcio sono doppi imprenditori a cui si presenta, di conseguenza, un doppio problema». Non è una polemica quella di Santopadre ma un appello alle istituzioni, di restare vicino a chi crea posti di lavoro e ricchezza per il Paese: «Spero che dopo questo primo momento che ha imposto, giustamente, quello di trovare soluzioni all’emergenza nel garantire la massima salute possibile ai cittadini, ne segua un secondo che venga incontro alle nostre esigenze di azienda».

Aiuti economici con la defiscalizzazione

«Il danno economico che si riceve dal mancato introito degli incassi da botteghino, sempre premettendo l’importanza e la priorità della salute della gente, va recepito dal governo e anche dalla federazione. Ne stiamo discutendo all’interno della Lega serie B e con il presidente Balata per avanzare alcune proposte quali una sospensiva a livello contributivo e, inoltre, deroghe di alcune scadenze federali. Stiamo parlando di un decreto, quello della presidenza del consiglio dei ministri, che non durerà una o due giornate ma un mese; il governo e la federazione valutino quindi con attenzione le ingenti perdite che le società di calcio dovranno affrontare, per evitare dissesti o addirittura fallimenti che colpirebbero intere comunità, territori e persone nei loro posti di lavoro».

Le linee guida

1. Non sono ammessi tifosi all’interno dello stadio né ospiti accreditati dalle Società.

2. Sono comunque ammessi all’interno dello stadio, oltre agli arbitri, ai calciatori e agli altri componenti lo staff tecnico, medico e dirigenziale delle due squadre ammessi al recinto di gioco:
– gli operatori televisivi e i giornalisti delle emittenti titolari dei diritti di trasmissione live;
– per ciascuna società, 1 fotografo ufficiale e 1 social media manager;
– gli operatori dell’informazione preventivamente autorizzati e comunque nel numero massimo di 75 (salvo opportunità di mantenere ancora più limitato il numero);
– il personale tecnico con funzioni strettamente connesse all’organizzazione della gara, nel numero massimo complessivo di 50 unità (la quota dovrà comprendere, a titolo esemplificativo ma non esaustivo: i raccattapalle; i manutentori del campo; i presidi tecnici, video e audio; gli operatori di pulizia delle aree interessate; i tecnici dei broadcasters, ecc.);
– gli incaricati della Procura Federale, i Delegati Lega, i medici Antidoping, gli Osservatori arbitrali e l’Organo Tecnico della CAN C;
– gli addetti della Sicurezza Pubblica, gli Steward previsti nelle aree interessate, i VVFF e gli operatori di Pronto Soccorso, secondo le indicazioni approvate dal GOS.

3. Non verranno effettuate le interviste in area mixed zone e la conferenza stampa.

4. Gli eventuali cerimoniali gara verranno attuati in forma ridotta e pertanto senza la presenza di bambini e/o altri accompagnatori dei giocatori al momento dell’ingresso in campo.

5. Non potrà essere svolta alcun tipo di iniziativa, attività o manifestazione (pre, durante e post-gara, come ad esempio: premiazioni, sfilate, walkabout, ecc.) anche se precedentemente autorizzata.

SERIE D ED ECCELLENZA FERME FINO AL 15 MARZO

Perugia, vietato lo stadio e il museo

Curi off limits in occasione delle partite contro Salernitana e Crotone del 22 marzo. Porte chiuse in trasferta contro Ascoli e Cittadella, mentre i tifosi dovrebbero tornare allo stadio per Perugia-Pordenone del 13 aprile. Stadio chiuso ma chiuso anche il Museo dove, per evitare assembramenti e promiscuità, non saranno trasmesse le partite del Perugia Calcio finché permarranno le limitazioni.

In serie C le conseguenze per Ternana e Gubbio

La Lega Pro, come quella di B, ha preso atto del Dpcm del 4 marzo 2020. Per la Ternana, lo stop al pubblico riguarda 5 partite ma – come per il Perugia – solo due in casa: con la Vibonese e con il Teramo. Per Avellino-Ternana, il fischio d’inizio è anticipato alle 15, in seguito ad un accordo fra le due società. Saranno almeno tre invece le partite casalinghe a porte chiuse per il Gubbio: il 14 contro la Vis Pesaro, poi Piacenza e Sudtirol. Salvo eventuali recuperi delle partite non disputate.

Sir, a porte chiuse contro le big

Si uniforma alle nuove direttive anche la Sir Perugia, che ha annullato la conferenza stampa del venerdì, che un tesserato avrebbe tenuto tenere all’antivigilia della partita di campionato. La squadra è in viaggio dalla Russia, dove mercoledì ha messo a segno un’importante vittoria per entrare nella final four di Champions League, contro i siberiani del Novy Urengoy. La partita di ritorno si giocherà martedì a porte chiuse, così come quelle di campionato contro la Lube (e sarà un fattore decisivo) e contro Trentino. Chiuso al pubblico anche il PalaPanini per la partita in trasferta contro Modena. A porte chiuse anche gara uno dei playoff, che la Sir giocherà sicuramente in casa, il primo aprile.

Anche la Bartoccini si gioca la salvezza senza pubblico

Tutti i prossimi appuntamenti delle ragazze di coach Bovari si disputeranno a porte chiuse salvo diverse disposizioni. A cominciare da domenica 8 marzo a Scandicci. In casa, la Bartoccini giocherà senza pubblico contro Novara, Cuneo e Caserta. La prima a porte aperte dovrebbe essere il recupero della nona giornata, a Conegliano, il 4 aprile.

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