Covid-19 in Umbria: 37 casi, 2° guarigione

La presidente della Regione Tesei ha parlato in consiglio: «Faremo la nostra parte ma servono interventi urgenti del Governo per almeno un miliardo». In serata la buona notizia

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«È un momento molto particolare e impegnativo per tutti noi, sto seguendo la situazione 24 ore su 24, partecipando ai tavoli e in collegamento costante con il Governo per affrontare con grande collaborazione istituzionale questo momento». Martedì mattina la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha fatto il punto sulle misure attivate per il contenimento del coronavirus. L’assessore alla sanità, Luca Coletto, ha illustrato anche gli ultimi aggiornamenti sul contagio e i provvedimenti che l’amministrazione regionale intende prendere, sul fronte sanitario, per gestire un’emergenza che «è sotto gli occhi di tutti» . «La situazione è comunque sotto controllo – ha detto Coletto -, ma ci dobbiamo preparare a qualsiasi evenienza. Ci auguriamo che non arrivi, ma l’esempio delle Marche è incalzante e non possiamo escluderlo».

C’è il secondo guarito

C’è anche una notizia positiva. Si tratta della seconda guarigione in Umbria, come conferma l’assessore alla sanità Luca Coletto: «Si tratta – spiegano dalla Regione – di uno dei primi casi positivi al coronavirus identificati in Umbria che, dopo qualche giorno di isolamento fiduciario nella propria abitazione, era stato trasferito al reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Perugia a causa della febbre elevata. La permanenza in ospedale è stata di circa dieci giorni e le condizioni sono state sempre discrete senza sviluppare insufficienza respiratoria grave. I medici hanno dichiarato la guarigione all’esito di due tamponi che hanno certificato l’assenza del coronavirus».

ITALIA UNICA ‘ZONA PROTETTA’: RESTRIZIONI SU TUTTA LA PENISOLA

I casi salgono a 37

Dai dati aggiornati alla mezzanotte del 9 marzo, 37 persone in Umbria risultano positive al virus Covid-19. Attualmente dei 37 soggetti positivi – 23 nella provincia di Perugia e 14 in quella di Terni – sono ricoverati in dieci, di cui due in terapia intensiva nell’ospedale di Perugia, tre nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Terni e cinque nel reparto di malattie infettive di Perugia. Le persone in osservazione sono 769: di questi, 445 sono nella provincia di Perugia e 324 in quella di Terni. Nel complesso entro le ore 24 del 9 marzo, sono stati eseguiti 256 tamponi. Sempre alla stessa data risultano 163 soggetti usciti dall’isolamento di cui 43 nella provincia di Perugia e 27 in quella di Terni. Un incremento di nove casi, quello riscontrato nel corso della giornata di lunedì, in controtendenza con i ‘soli’ quattro casi emersi fra sabato e domenica.

PERUGIA, 17 DIPENDENTI  OSPEDALE IN ISOLAMENTO

Corciano

«Martedì mattina – la nota dell’amministrazione comunale di Corciano – abbiamo ricevuto comunicazione della presenza di un caso positivo al virus Covid-19 nel nostro Comune. Il soggetto, in carico al servizio sanitario, si trova ovviamente in isolamento. Il nucleo familiare ed i contatti diretti avuti sono stati avvisati e sottoposti a quarantena. L’amministrazione è in stretto contatto con le autorità sanitarie per trattare e monitorare con la massima attenzione l’evoluzione della situazione. La pre-allerta Coc si tradurrà quindi in apertura vera e propria con la firma del sindaco che sta avvenendo proprio ora. La situazione è sotto controllo. Vi preghiamo di seguire alla lettera le disposizioni del decreto del presidente del Consiglio, per cercare di combattere la diffusione del virus».

Città di Castello

Altra situazione nel nord dell’Umbria. A darne notizia è il sindaco Luciano Bacchetta, avvisato da Daniela Felicioni (direttrice sanitaria Alto Tevere Umbro Usl Umbria 1: «Riscontrato un caso di positività al coronavirus a Città di Castello. Si tratta di un uomo sintomatico in isolamento domiciliare. Viene monitorato dai medici del servizio di igiene pubblica. Si tratta – spiega la Felicioni – di caso d’importazione: per motivi di lavoro aveva infatti frequentato di recente zone ad elevato rischio epidemiologico». «Auguriamo al nostro concittadino – le parole di Bacchetta – una pronta guarigione. Nel rispetto totale della sua privacy possiamo affermare che questa persona ha avuto il contagio esclusivamente per motivi di lavoro in quanto ha svolto la sua attività professionale in aree del nord-Italia».

ITALIA ‘ZONA PROTETTA’, I DOCUMENTI

«Colpiti tutti i settori economici»

«Da subito – ha detto la presidente Tesei nel consiglio regionale a porte chiuse di martedì mattina – abbiamo chiesto di affiancare misure economiche a quelle sanitarie, con forte e pressante richiesta in tal senso al Governo. Siamo tutti consapevoli che la questione economica non è paragonabile a nulla di simile avvenuto in passato, è un problema regionale, nazionale, mondiale. Ci vuole un’azione forte e determinata del Governo, dell’Ue, che ancora non vediamo: per la prima volta sono colpiti tutti i settori economici del Paese nello stesso momento. Tutto dipenderà dalla durata delle misure di restrizione».

CAOS NEI SUPERMERCATI DOPO L’ANNUNCIO DI CONTE

«Pil Umbria già in crisi, figuriamoci ora»

«Il provvedimento emanato dal Governo (il decreto che estende la ‘zona rossa’ a tutta l’Italia, ndR) impone comportamenti di grande responsabilità e sacrifici a molte imprese – ha continuato la Governatrice -. Oggi dobbiamo attrezzarci per superare questo momento complicato che durerà almeno tre mesi, quindi occorrono misure che abbiano un orizzonte di almeno sei. La nostra regione, che già registrava un Pil preoccupante, subirà conseguenze in maniera molto forte. In questi casi conta la rapidità di reazione: sul piano economico non si sta facendo granché, ma questo non è il momento delle polemiche, serve unità nazionale».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

«Umbria di nuovo protagonista, piano straordinario per il turismo»

Il lavoro della Regione, per la presidente Tesei, «è sempre improntato alla leale collaborazione con il Governo, fornendo suggerimenti nella direzione della condivisione. C’è bisogno di linee certe e anche la videoconferenza di oggi, alle ore 15, servirà a colmare le lacune interpretative che ci sono ancora. Oggi l’Umbria è tornata far sentire la propria voce sul tavolo nazionale, con molte delle nostre proposte accolte. Continuerò a chiedere la moratoria per tutti mutui, c’è bisogno di liquidità e le attività hanno bisogno di continuare, ma anche una deroga al codice degli appalti e il rinvio della plastic tax. Noi disponiamo di poche risorse per la cassa integrazione, serve un intervento choc del Governo e dell’Ue – ha ribadito – serve non meno di un miliardo di risorse governative. Da parte nostra, passato questo blocco devastante che durerà due o tre mesi, vareremo un piano straordinario per il turismo».

Le ipotesi: «Ospedali Pantalla e Branca ospiteranno contagiati, servono 326 nuovi sanitari»

Dal canto suo Coletto, dopo aver illustrato l’aggiornamento dei casi presenti in Umbria e messo in guardia sul possibile e temuto andamento che la curva potrebbe registrare – tenuto conto dell’esempio delle Marche – ha spiegato che l’ipotesi al vaglio della Regione è che l’ospedale della Media Valle del Tevere, in caso di necessità di ricoveri, diventi la struttura «che raccoglie tutti gli infetti senza sintomatologie importanti, quello di Branca le sintomatologie più importanti». Prevista l’attivazione di 8 posti letto di area critica e la creazione di 26 posti letto di terapia intensiva dedicati separati. Per attivarli fattivamente servono 34 apparecchi per il monitoraggio dei pazienti, 35 apparecchi fissi per la ventilazione forzata e 11 trasportabili, che verranno acquistati in parte grazie alle Fondazioni bancarie e in parte con la centralizzazione acquisti presso una delle aziende sanitarie. Richiesta al Governo l’assunzione di 326 sanitari, di cui 154 infermieri, 37 oss, 19 radiologi, 3 tecnici di laboratorio, 26 anestesisti, 14 pneumologi, 13 infettivologi, 12 cardiologi, 15 internisti, 24 emergenza-urgenza, 9 autisti. Rimangono criticità nell’approvvigionamento delle mascherine chirurgiche, anche se le scorte sono state garantite grazie a tre rifornimenti. A fronte degli ordini già fatti, i tempi di consegna sono infatti lunghi. «Siamo stati tra i primi ad aver attivato il numero verde, c’è stato il raddoppio degli operatori passati da 5 a 10. La situazione – ha concluso l’assessore – per ora non desta particolare criticità, ma ci stiamo preparando ad impennate».

Manca sangue nel ternano, appello Avis. In ospedale

A lanciarlo è Patrizio Fratini, presidente dell’Avis comunale: «Abbiamo bisogno di più donazioni, di più donatori periodici di vita. Purtroppo in queste ultime settimane l’influenza stagionale e la crescente preoccupazione per il diffondersi del Covid-19 stanno causando una allarmante carenza di donazioni. Il Sit dell’ospedale Santa Maria di Terni ci comunica che le scorte sono insufficienti per garantire la normale operatività delle principali strutture sanitarie: emergenze, sale operatorie, terapie oncologiche e salvavita. Comprendo l’emergenza e gli appelli alle persone di restare a casa ma col sangue non si può ragionare così. Lunedì in tutta la provincia ci sono state 19 donazioni, di cui 12 di soci Avis. Tra i nostri soci 6 donazioni a Terni, dove hanno donato anche altri 7 non soci Avis, 5 a Narni e una ad Amelia. Ad Orvieto il Sit – spiega il presidente provinciale Mauro Tosi – è chiuso tutta la settimana e i donatori sono costretti a recarsi ad Amelia, che resta aperta tutti i giorni. Mancano tutti i gruppi, per lo zero negativo c’è solo la scorta minima e se continuiamo così tra dieci giorni le scorte sono finite. In questo momento poi non dobbiamo pensare non solo a noi stessi ma a chi vive nel nord Italia, va fatta un’opera sociale e di fratellanza anche per le zone dove c’è maggiore carenza». Domenica 15 marzo, al Sit dell’ospedale di Terni, si potrà donare dalle ore 7.30 alle 10.30. Per prenotarsi è possibile inviare un messaggio Whatsapp al numero 334.2464102 indicando nome e cognome oppure una mail all’indirizzo [email protected] indicando nome, cognome e numero di cellulare. Intanto in ospedale – per il 15 marzo apertura straordinaria del centro raccolta sangue – attivate le nuove modalità di donazione: «In linea con le misure disposte a livello nazionale e regionale – spiega il direttore del Sit di Terni, Augusto Scaccetti – per gestire in modo regolare e cadenzato il flusso dei donatori all’interno delle strutture sanitarie e durante tutte le fasi del percorso di donazione, da martedì 11 marzo si procederà a differenziare gli accessi dei donatori: dalle ore 8 alle 9 l’accesso sarà libero per i donatori abituali che non sono informati di queste nuove diposizioni, mentre dalle ore 9 alle 11 potrà accedere un donatore ogni 15 minuti previa prenotazione telefonica al numero 0744205679 (ore 8-13). La prenotazione con questi orari è richiesta tutti i giorni, compresa la giornata di domenica, per garantire un accesso scaglionato dei donatori: una misura indispensabile per evitare il sovraffollamento della sala di attesa e consentire agli utenti di rispettare la distanza minima di sicurezza (1 metro); si ricorda ai donatori e ai cittadini tutti che l’unico accesso per qualsiasi servizio in ospedale è dalla portineria interna che prevede una postazione di controllo con funzione di “pre-triage” e personale addetto che regola l’ingresso dei visitatori e utenti in base alle disposizioni vigenti. In particolare ogni visitatore per poter entrare è tenuto a compilare un questionario per documentare i propri dati personali, data e orario di accesso, informazioni legate al quadro epidemiologico (se si è stati a contatto con persone contagiate o in quarantena ). Resta inteso che potranno accedere solo coloro che risulteranno idonei dal questionario di pre-ingresso. Al di là delle contingenze – conclude il dottor Scaccetti – è importante ricordare che il sangue è indispensabile per garantire l’attività chirurgica e terapeutica quotidiana in un ospedale e che la donazione -chiude Scaccetti – non rappresenta un fattore di rischio per la trasmissione del Coronavirus e può quindi essere fatta in piena tranquillità e sicurezza. Sono invitati donare a tutti i cittadini maggiorenni con peso superiore a 50 chilogrammi che siano in buone condizioni di salute, privi di sintomi associabili a infezioni respiratorie e che non abbiano avuto febbre negli ultimi 15 giorni.

Le sedi Cgil di Terni restano aperte nel rispetto delle normative

«Non essendo bloccate per il decreto le attività lavorative, sia nella produzione che nei servizi al cittadino, la Cgil di Terni darà continuità alla propria attività sindacale a tutela di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori», si legge in una nota del sindacato. «Le sedi della Cgil di Terni, quindi, rimarranno regolarmente aperte, nel rispetto delle normative previste dal decreto e con le massime accortezze igienico e sanitarie. È nostro interesse gestire tale situazione complicata in modo responsabile, evitando di alimentare panico e paura, ma provando a mantenere un profilo di razionalità e prudenza. I nostri uffici per la tutela individuale garantiranno assistenza a cittadine e cittadini che ne avranno bisogno. In questi giorni, nei quali avevamo già adottato tali misure, abbiamo riscontrato una forte responsabilità e senso civico da parte di tutti i cittadini frequentatori delle nostre strutture. Questo ci fa essere fiduciosi ed ottimisti che insieme passeremo questo momento complicato. La Cgil c’è e continuerà ad esserci, svolgendo il proprio ruolo e la propria funzione, nell’interesse generale della comunità».

Paparelli: «Pronti a collaborare, ma servono risposte più precise»

«Siamo consapevoli della necessità di collaborare nell’interesse degli umbri e allo stesso tempo di fornire risposte concrete alla comunità – è intervenuto in aula il consigliere regionale del Pd e portavoce della minoranza Fabio Paparelli -. Andremo incontro ad un aumento della domanda di assistenza ospedaliera e territoriale, legata anche all’alto indice di invecchiamento degli umbri. Riteniamo quindi fondamentale che si proceda celermente all’assunzione di operatori sanitari e tecnico-sanitari di tutti i ruoli e profili, attraverso lo scorrimento delle graduatorie umbre e di regioni limitrofe, la proroga degli incarichi a tempo determinato, la stabilizzazione dei precari, la riorganizzazione dei dipartimenti di prevenzione, il coinvolgimento responsabile delle strutture sanitarie e private, affinché sospendano le attività di routine e mettano a disposizione strumenti e risorse a supporto del sistema pubblico, pena la revoca di autorizzazioni e convenzioni». Paparelli ha spiegato di non aver ricevuto «risposte precise, malgrado lo avessimo richiesto in maniera chiara, in merito alle tempistiche, all’intenzione di aumentare il monte ore per la specialistica ambulatoriale, il finanziamento degli straordinari, notturni e festivi. I nostri operatori sanitari, a cui va tutto il nostro ringraziamento – ha continuato -, si aspettano risposte immediate. Devono essere potenziate le strutture di rianimazione, di pneumologia e malattie infettive. Riteniamo positiva l’idea di destinare il polo ospedaliero di Pantalla ai pazienti colpiti dal virus ma non gravi. Invece per quanto riguarda Branca, esprimiamo le nostre forti perplessità: bisogna fare grande attenzione perché lì c’è il centro regionale per la fibrosi cistica e quindi non sembra la soluzione idonea per i malati gravi. Su tasse e mutui, ci chiediamo se la Regione intende procastinare il pagamento delle imposte regionali che gravano sulle imprese, così come ha fatto il governo nazionale per quanto di sua competenza».

Arpal

Conseguenze anche per Arpal Umbria: informazioni all’utenza esclusivamente in via telefonica ed e-mail, disponibilità dei servizi online portale tematico ‘Lavoro per Te Umbria’, la relativa App per smartphone e la pagina facebook ufficiale: ‘@ARPALUmbria’, sospensione delle procedure di avviamento a selezione per lavoro presso le pubbliche amministrazioni e di avviamento numerico per disabili e categorie protette, sospensione delle attività legate all’avvio e alla gestione dei tirocini extracurriculari, esami congiunti per l’accesso alla cassa integrazione guadagni straordinaria e procedure amministrative di licenziamento collettivo solo in videoconfernza o con comunicazione digitale e sospensione delle attività formative autorizzate dalla Regione e da Arpal Umbria. QUI tutte le info necessarie.

Orvieto, parla la Tardani

«Le misure intraprese – le parole del sindaco – nelle ultime ore per contenere il contagio da coronavirus stanno cambiando e condizionando in maniera repentina le nostre abitudini di vita. Un sacrificio doveroso e necessario per vincere tutti insieme questa battaglia attraverso, in primis, un profondo senso civico. Quello che i nostri cittadini stanno dimostrando in queste ore. Il fronte sanitario, sul quale in maniera esemplare si stanno misurando medici e operatori del settore e sul quale si stanno giustamente concentrando i principali sforzi delle istituzioni a ogni livello, non è tuttavia l’unico che preoccupa.
Perché quando si riuscirà a contenere l’emergenza sanitaria, e ci auguriamo che ciò avvenga nel più breve tempo possibile, si aprirà quella economica i cui segni sono già evidenti. Dopo aver raccolto le preoccupazioni e le richieste degli operatori del settore turistico, il primo a essere colpito da questa situazione, non possiamo ignorare tutte le istanze che arrivano dalle piccole e medie imprese e dalle attività commerciali e quindi dalle famiglie. Si tratta di un problema che investe tutto il Paese, di una situazione straordinaria che non può essere affrontata in maniera ordinaria e alla quale dovrà essere il Governo in prima battuta a dare risposte con misure urgenti ed efficaci; la presidente della giunta regionale, Donatella Tesei, ha annunciato in consiglio regionale una serie di interventi che la Regione Umbria è pronta a mettere in campo; anche l’Amministrazione Comunale di Orvieto, compatibilmente alle risorse disponibili, intende fare la propria parte. L’elaborazione del bilancio di previsione, la cui approvazione è stata prorogata al 30 aprile, terrà sicuramente conto di questa emergenza. Stiamo valutando – prosegue – inoltre, di concerto con altre istituzioni cittadine, se è possibile attivare in tempi brevi delle misure di sostegno alle attività in crisi sulla scorta di quelle che abbiamo sperimentato in occasione di altre emergenze. Voglio infine lanciare un appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche della città affinché in questa difficile fase si evitino protagonismi e polemiche inutili e strumentali. Sarebbe utile adottare comportamenti coerenti con gli appelli all’unità che si lanciano sul web e sarebbe importante che la disponibilità a collaborare arrivata in questi giorni da esponenti dell’opposizione non si traducesse soltanto in like sui social. Sarebbe dunque più utile e necessario sollecitare in maniera decisa il Governo, e la maggioranza che lo sostiene, affinché intervenga in maniera urgente ed efficace attraverso misure di sostegno all’economia ma anche ai bilanci degli Enti locali che risentiranno sicuramente degli effetti della crisi alla quale andiamo incontro».

I sindacati ed i luoghi di lavoro

In merito all’ultimo decreto del governo intervengono anche Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria: «È compito del datore di lavoro assicurare tutte le misure organizzative volte a garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro. Riteniamo quindi imprescindibile adeguare le attività produttive al nuovo contesto derivante dall’ultimo decreto che ha esteso anche al nostro territorio i provvedimenti più restrittivi per contenere la diffusione del virus Covid-19. Ad oggi registriamo in molti luoghi di lavoro l’estrema difficoltà di rispettare le disposizioni previste dei diversi dcpm per il contenimento dell’infezione da coronavirus. Pensiamo sia il momento di concordare, ove ritenuto necessario, una riduzione modulata (dal rallentamento fino alla sospensione momentanea) della attività lavorativa manifatturiera e dei servizi, utilizzando al tal fine gli ammortizzatori sociali legislativamente disponibili o che saranno resi disponibili dai provvedimenti che sono in discussione e, ove se ne conviene, gli strumenti previsti dai Ccnl. Le strutture sindacali di categoria, le delegate ed i delegati Rsu e Rsa, i rappresentanti – proseguono – dei lavoratori alla sicurezza, sono disponibili a negoziare accordi specifici per affrontare la situazione di emergenza e contribuire alla revisione della valutazione dei rischi al contempo, le strutture sindacali, monitoreranno la situazione nei luoghi di lavoro segnalando tutte le condizioni di criticità agli enti preposti. Il grande senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Umbria come delle altre regioni italiane deve essere a disposizione del bene comune, della tenuta economica e sociale del nostro Paese così come è accaduto nelle fasi più difficile della nostra Repubblica – concludono i sindacati – Rispettare le regole e gestire l’emergenza: questa è l’unica priorità che abbiamo in questo momento».

Aggiornamenti a seguire

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