Covid Umbria: «Casi in ascesa ma la gravità resta sotto controllo»

Il punto settimanale della Regione: «Con ‘Omicron 2’ crescono in tutte le fasce di età, specie 3-24. Vaccinarsi resta fondamentale»

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«La curva epidemica in Umbria, come pure la media mobile a 7 giorni, mostra un trend in aumento rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100 mila abitanti, all’8 marzo, è pari a 897». Questi i dati che emergono dal report elaborato settimanalmente dal Nucleo epidemiologico regionale e resi noti dall’assessore alla salute, Luca Coletto. «L’RDt sulle diagnosi, calcolato per gli ultimi 14 giorni con media mobile a 7 giorni, aumenta attestandosi ad un valore di 1,48».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Covid Umbria: crescita dei casi spiegata con la Omicron 2. E c’è chi chiede una mappatura

Classi di età, territori, tamponi positivi

«L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età, mostra un trend in leggero aumento per tutte le classi, più marcato fra i 3 ed i 24 anni. Tutti i distretti sanitari hanno l’incidenza settimanale in aumento ma ancora inferiore a 1.000 casi per 100 mila abitanti. Rispetto alla settimana precedente si osserva una leggera diminuzione nell’impegno ospedaliero regionale (all’8 marzo 140 ricoveri di cui 5 in terapia intensiva), mentre si registrano 17 decessi nella settimana dal 28 febbraio al 6 marzo. Rispetto alla settimana precedente si registra un aumento della percentuale di positivi sul totale dei tamponi (15,3%) con un numero di test effettuati paragonabile».

IL REPORT DELLA REGIONE AL 9 MARZO 2022 (.PDF)

«Più contagi ma gravità dei casi resta inalterata»

«I dati – osserva l’assessore Coletto – mettono in risalto un aumento dei casi nella fascia della popolazione più giovane compresa tra i 3 e 24 anni, ma va detto che in realtà il numero dei positivi cresce in tutte le età e che i giovani sono decisamente più monitorati anche attraverso la scuola. Gli esperti del Cts e del Nucleo epidemiologico regionale – prosegue – riconducono l’aumento dei casi positivi a più fattori. Da una parte la diffusione al 60% della variante ‘Omicron 2’, sicuramente più contagiosa, dall’altra un calo di attenzione di tutti nell’adottare le precauzioni. Quindi, se la maggiore libertà e la ripresa della vita sociale dal punto di vista psicologico sicuramente fa bene a tutti, e in particolare ai giovani, di contro l’aumento dei contagi, visto che il virus continua a circolare, era previsto. Fortunatamente gli indicatori di gravità, quindi ricoveri e occupazione posti in terapia intensiva, non si muovono in positivo». L’assessore, infine, sollecita «tutti coloro che non si sono vaccinati con la terza o prima dose, a farlo al più presto perché i non vaccinati possono sviluppare forme più gravi della malattia prodotta dal virus».

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