Cremazioni, a Perugia ripartono da luglio

Il nuovo impianto, che prenderà il posto di quello disattivato, sarà pronto in estate. Lo realizza un’azienda di Modena per mezzo milione di euro e sarà l’unico in tutta l’Umbria

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Dovrebbe essere pronto la prossima estate il forno crematorio di Perugia. Sarà l’unico in tutta l’Umbria. L’annuncio arriva dal Comune.

Realizzato a Modena Il contratto di fornitura è stato firmato giovedì mattina a Palazzo dei Priori alla presenza dell’assessore Dramane Wagué, del Vicesegretario generale dell’ente Laura Cesarini e dei rappresentanti dell’azienda che lo scorso settembre si era aggiudicata l’appalto (per una somma di 540 mila euro circa): la Officine Meccaniche Ciroldi di Modena. Il comunicato dell’amministrazione comunale spiega il funzionamento del forno crematorio con dovizia di particolari.

Sistema automatizzato Si tratta di un impianto di ultima generazione, che sarà collocato nella stessa sede del vecchio, destinata alla cremazione fin dal 1800. Effettuerà fino a 7 cremazioni al giorno, lavorando su tre turni. Il forno è totalmente automatizzato tramite un programma di gestione, in grado di effettuare in continuo anche l’autodiagnosi dello stato e riparare le eventuali anomalie e guasti dell’impianto. Sia il carico dei feretri sia l’estrazione delle ceneri è automatica, il che – garantisce il comunicato dell’ente – permette anche la massima sicurezza per gli operatori. Curiosità: le ceneri escono già nell’urna.

Tutela dell’ambiente C’è poi un sistema di iniezione in grado di neutralizzare gli inquinanti acidi e assorbire i metalli pesanti e le diossine, permettendo così il rispetto delle norme vigenti in materia di emissione in atmosfera. I due bruciatori sono alimentati a gas metano e dotati di un sistema centralizzato di alimentazione dell’aria, di sonde per la misurazione delle temperature e della concentrazione di ossigeno libero, nonché di un impianto di condizionamento e di depurazione dei fumi.

Wague: tempi fisiologici «L’iter che prevede la normativa è stato particolarmente lungo – ha spiegato l’assessore Wagué – ma non ci sono stati ritardi e questo ci ha consentito di rispettare i tempi previsti, per cui nel mese di luglio Perugia sarà nuovamente in grado di rispondere alle esigenze di cremazione non solo dei propri cittadini, ma anche di quelli di tutta la regione e di molte aree italiane. Il vecchio forno, come abbiamo più volte spiegato, non solo non era più in grado di funzionare, ma non rientrava più nei parametri di legge. Nell’ultimo anno gli uffici hanno curato le pratiche necessarie, ora possiamo tornare alla normalità».

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