Danni per il maltempo: dalla Regione aiuti alla popolazione dell’Alto Chiascio

Umbria – Nelle more della dichiarazione dello stato di emergenza, contributi a ristoro delle spese sostenute

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Deliberare le prime disposizioni per portare aiuto alla popolazione dell’Alto Chiascio maggiormente colpita da una serie di eventi meteorologici di eccezionale intensità a partire dal primo pomeriggio di giovedì 15 settembre. Questo lo scopo della seduta straordinaria della giunta regionale dell’Umbria di lunedì mattina. Nelle more dell’eventuale dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, è stato stabilito di destinare, anticipando fondi del bilancio regionale, contributi a ristoro delle spese sostenute per procedere al ripristino dello stato di normalità ai Comuni di Scheggia e Pascelupo, Pietralunga, Costacciaro, Gubbio e Montone.

Maltempo in Umbria, richiesto lo stato di calamità

I danni

Le somme saranno erogate a seguito di formale richiesta e quantificazione, quantificando la somma assegnata a ciascun Comune in relazione alle disponibilità di bilancio tenuto conto di precedenti richieste pervenute in relazione ad altre emergenze. Con successivi atti verranno assegnati i finanziamenti richiesti dai 5 Comuni, nonché da eventuali altri, colpiti da tali eventi, che ne faranno richiesta. La giunta regionale ha preso innanzitutto atto della situazione di forte criticità che si è determinata nella zona dell’Alto Chiascio, in Umbria, e nelle zone del Pesarese e dell’Anconetano nelle Marche, a causa degli eccezionali eventi atmosferici, che hanno avuto forte impatto sul suolo, colpendo centri abitati e aree rurali, con gravissimi danni su tutto il territorio. Sono stati segnalati movimenti franosi, esondazioni di corsi d’acqua con conseguenti allagamenti, gravi danneggiamenti alle infrastrutture viarie e ad edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica, alla rete dei servizi essenziali, alle attività economiche e produttive, caduta di alberi di alto fusto con pericolo per la pubblica e privata incolumità. Una situazione di forte criticità per la quale la giunta regionale ha dichiarato che vi sono le condizioni per una richiesta dello stato di emergenza nazionale in conseguenza all’evento che ha colpito i territori di Umbria e Marche in data 15 settembre 2022. Sono tuttora in corso i sopralluoghi per la verifica e la quantificazione esatta dei danni, mentre il servizio regionale Protezione civile ed emergenze, d’intesa con il servizio ‘Rischio idrogeologico, idraulico e sismico. Difesa del suolo’, sta predisponendo la relazione complessiva nella quale vengono riportati i dati caratteristici dell’evento e il perimetro delle aree umbre maggiormente colpite, con una prima stima sommaria dei danni subiti.

Gli interventi

Il servizio regionale competente è stato incaricato di attivare delle somme urgenze per il ripristino delle condizioni di sicurezza nel reticolo idrografico e la corretta regimazione dei corsi d’acqua. Dalla ricognizione, per quanto possibile, del reticolo idraulico, con particolare attenzione ai sette torrenti che manifestavano immediate criticità a un tratto interessato del fiume Tevere, è stata infatti rilevata una situazione di estrema gravità dei corsi: Torrente Carpinella (attualmente quasi completamente ostruito) per una lunghezza di 19 chilometri; Torrente Carpina (gravi ostruzioni a tratti) per una lunghezza di 28 chilometri; Torrente Assino (presenti frequenti ostruzioni) per una lunghezza di 24 chilometri. Complessivamente si ipotizza di dover intervenire su una lunghezza di corsi d’acqua pari a circa 100 chilometri. Per far fronte comunque alle prime immediate necessità, il Servizio rischio idrogeologico, idraulico e sismico ha già attivato alcuni interventi di somma urgenza affidati all’Agenzia forestale regionale. La giunta regionale ha preso atto delle note pervenute da parte dei Comuni di Scheggia e Pascelupo, Pietralunga, Costacciaro, Gubbio e Montone con le quali è stato richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i danni causati degli eventi atmosferici avversi e/o il riconoscimento di contributi a ristoro delle spese che tali Comuni hanno sostenuto e dovranno sostenere per farvi fronte. I contributi per i primi interventi emergenziali verranno finanziati con fondi del bilancio regionale, esercizio finanziario 2022, con riserva di ristoro sulle somme che il Governo stanzierà con la dichiarazione di stato di emergenza nazionale.


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