Elezioni regionali: reazioni ‘controllate’

Claudio Ricci: «Risultato in bilico a differenza del passato. Siamo stati competitivi»

Condividi questo articolo su

Dopo la lunga notte, scorsa fra numeri, tensioni e speranze – più o meno realizzate – ora è il momento delle analisi. Da parte di chi ha vinto e di chi, invece, non ha centrato i propri obiettivi.

SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2015

CATIUSCIA MARINI: «VITTORIA MIA»

Claudio Ricci Sconfitto ma con il sorriso, Claudio Ricci – candidato del centro destra – si dice soddisfatto «perché abbiamo tenuto in bilico il risultato per molte ore, pur partendo da una distanza di 20 punti percentuali fra i due schieramenti, quella emersa nelle elezioni del 2010. Segno, questo, che è stato fatto un buon lavoro e il merito va tanto alle componenti politiche, quanto a quelle civiche e popolari. Il nostro schieramento si è dimostrato competitivo anche e soprattutto in ragione dell’unità che lo caratterizza». Sulla campagna elettorale, Ricci dice di aver «riscoperto il gusto della politica, con oltre trecento incontri sul teritorio che hanno portato ad un ascolto reciproco. Un impegno che si è realizzato nei venti punti del nostro programma, un indirizzo preciso per chi, di noi, si siederà in consiglio regionale».

Liberati (M5S) Prima il ‘dovere’ per Andrea Liberati che, diretto lunedì mattina si è diretto a Roma dove discuterà dell’esito delle elezioni – via streaming – con tutti i candidati del Movimento 5 Stelle alla presidenza delle rispettive regioni, preferisce evitare commenti: «Prima di qualsiasi analisi – spiega – vogliamo confrontarci, ciascuno dal proprio punto di vista. Un passaggio doveroso prima di rilasciare dichiarazioni sull’esito del voto».

Paparelli (Pd) Fabio Paparelli, primo dei consiglieri ternani del Pd e quarto in Umbria, parla di «risultato importante, anche personale, che premia il lavoro di questi anni e ci investe di una grande responsabilità, che personalmente sento ancora più forte dopo il primato di consensi conseguiti nella provincia di Terni. Siamo consapevoli – aggiunge Paparelli – che occorre progettare un futuro trovando risposte nuove alle domande di opportunità, di lavoro, di crescita che provengono dalla società, in particolare dai giovani e dalle imprese. Una sfida difficile a cui siamo pronti a lavorare, da subito».
VIDEO: PARLA FABIO PAPARELLI (PD)

Brega (Pd) L’ex presidente del consiglio regionale, confermato a palazzo Cesaroni, parla di «risultato importante, anche se non si più nascondere che sia stato sofferto. Terni – aggiunge – passa da 5 consiglieri su 30 a 6 su 20, è il segno di un territorio oggi più forte e rappresentato, grazie anche alla scelta del collegio unico».
VIDEO: PARLA EROS BREGA (PD)

Nevi (Fi) Primo – come preferenze, ben davanti alla gualdese Mari Rosi – e unico candidato ‘azzurro’ in Umbria a riuscire ad entrare consiglio regionale, Raffaele Nevi parla di «grande soddisfazione per il risultato personale, molto importante, che mi consentirà di lavorare alla ricostruzione del centro destra. Sono convinto che occorra riunione tutti i moderati attorno ad una nuova storia e cercare di costruire un partito che sia fatto di persone del territorio, per bene e non avvezze ai ‘giochini’ di palazzo, ma che abbiano la voglia di mettersi al servizio della comunità». Secondo Nevi, il risultato delle urne in Umbria «dimostra che l’alternativa è comunque possibile. Dobbiamo crederci e i numeri ci danno la forza per continuare a lavorarci da subito. Sono convinto del fatto – spiega l’esponente di Forza Italia – che la Marini avrà grandi difficoltà a lavorare con una compagine che si preannuncia difficile da gestire. Da parte mia cercherò di rappresentare Forza Italia in consiglio regionale facendo un’opposizione dura, quando ci sarà bisogno, ma anche propositiva, con l’aiuto dei tanti amici che non saranno fisicamente con me in assemblea, ma che avrò il compito e l’onore di rappresentare».
VIDEO: RAFFAELE NEVI (FI)

Fiorini (Lega Nord) Soddisfatto, e non potrebbe essere altrimenti visto il boom del suo partito e l’ingresso in consiglio regionale come secondo candidato più votato, il segretario della Lega Nord di Terni – Emanuele Fiorini – affida il suo pensiero ad un comunicato: «Siamo partiti nel mese di settembre 2014 con una manciata di persone. Siamo arrivati a giugno 2015, neanche 9 mesi dopo, e di persone con noi ce ne sono quasi 50 mila. Grazie grazie grazie. Con il 14% di preferenze – spiega Fiorini – siamo il terzo partito in Umbria, il primo della coalizione di Claudio Ricci. Ma se oggi ci dividiamo tra un’immensa gioia e un grande dispiacere, è perché non siamo riusciti nell’impresa più grande: mettere la parola fine al sistema di potere del Pd in Umbria. Ci siamo andati vicino, ma non significa che smetteremo di provarci. Perché è adesso che inizia la vera battaglia». Il neo consigliere regionale annuncia: «Faremo opposizione, dura, concreta, reale. Non saremo spettatori passivi, ci faremo sentire, alzeremo la voce, batteremo i pugni, se serve, faremo tremare quel palazzo. Porteremo in consiglio regionale tutta la rabbia dei cittadini, dei commercianti, degli operai, dei lavoratori che con il loro voto ci hanno fatto capire che hanno bisogno del nostro aiuto».

Pd Perugia «Dopo la dolorosa sconfitta alle amministrative dello scorso anno, abbiamo scelto di rimetterci in piedi attraverso un percorso di radicamento, rinnovamento e ricostruzione, con un coraggio e una lungimiranza che oggi vengono riconosciuti e premiati dall’esito del voto». Così il segretario del Pd di Perugia Francesco Maria Giacopetti sull’esito delle elezioni regionali 2015. «Il dato che le urne ci hanno restituito stanotte – spiega Giacopetti – ci dice che siamo sulla giusta strada e ci racconta di un Pd in salute. Mentre il partito del sindaco Romizi passa dall’11,72% all’8,3%, la coalizione guidata da Catiuscia Marini vince a Perugia di quasi 600 voti e il Pd, con il 35,12%, consolida il suo consenso rispetto al 33,23 del 2010 e al 35,04 del primo turno delle amministrative 2014».

Pd Terni «Il voto in Umbria conferma – il pensiero del segretario provinciale del Pd di Terni – il Partito Democratico alla guida della Regione dopo i cinque anni più duri della crisi economica e sociale a dimostrazione del buon lavoro della Presidente Catiuscia Marini.
Una vittoria che è il frutto dello sforzo di mobilitazione di militanti, dirigenti, iscritti e simpatizzanti e naturalmente dell’impegno dei candidati al consiglio regionale della nostra Provincia ai quali va il nostro ringraziamento per la generosità dimostrata nel ‘macinare km democratici’ in questi giorni; a Fabio, Eros, Fausto, Francesca e Nicoletta quindi il nostro grazie. Il Pd risulta infatti il primo partito in tutti i Comuni della Provincia di Terni anche laddove Ricci ha superato la Marini (con l’ unica eccezione di Avigliano Umbro) attestandosi al 34,15% e distanziando M5S e Lega; da sottolineare i risultati ottenuti a Narni (38,84 %), Orvieto (36,61 %). Completano oggi la buona tornata elettorale i successi di Alvaro Parca che si conferma alla guida di Giove e di Guido Grillini, nuovo sindaco di Calvi dell’Umbria. Permangono però nel voto alcune criticità che evidenziano il radicalizzarsi di tendenze in atto da alcuni anni: l’astensionismo come una talpa scava il terreno sotto i piedi delle nostre istituzioni, anni di lavoro silenzioso e poi all’improvviso rischia di crollare tutto. L’Umbria già nella scorsa tornata delle regionali era tra le prime per aumento di non votanti insieme alle regioni del centro Italia e la perdita di ulteriori 10 punti percentuali aumenta la preoccupazione sull’ efficacia dell’organizzazione del nostro partito e sulla percezione del ruolo della politica. Dibattito che non può più aspettare. La crescita della Lega inoltre era già cominciata nel 2010 in Umbria ed oggi quel percorso sembra culminare con la leadership della destra. Il posizionarsi di Lega e M5S, ‘forze anti sistema’ per definizione, all’interno della nostra Regione, in uno schema politico che vede il tracollo di Forza Italia e le nuove regole dell’Italicum’, ci impongono – chiude Trappolino – attenzione e un supplemento di riflessione».

Il Psi La federazione provinciale del Psi di Perugia esprime massima soddisfazione per il risultato ottenuto dalla lista “Socialisti e Riformisti Territori per l’Umbria” alle elezioni regionali 2015. «In Umbria i socialisti hanno avuto un ruolo decisivo per l’affermazione della coalizione di centrosinistra – dichiara il segretario provinciale Cesare Carini -, confermando presenza e radicamento nel territorio della provincia di Perugia. Ancora una volta, i cittadini umbri dimostrano di avere fiducia nella nostra proposta programmatica e di governo, riconoscendoci l’importante ruolo di seconda forza politica dello schieramento. Un particolare ringraziamento va a tutti i candidati e le candidate della nostra lista per l’impegno profuso in questa campagna elettorale – aggiunge Carini -. Positivo è anche il contributo dell’area civica dei ‘Territori per l’Umbria’. Occorre continuare il confronto con queste realtà civiche, che deve, senz’altro, proseguire ed incrementarsi nel prossimo futuro – conclude il segretario Cesare Carini -. Ora, subito al lavoro con pragmatismo e determinazione. Ci attendono sfide difficili ed importanti, per rilanciare l’economia, sostenere le famiglie e le imprese, per una Regione più aperta e competitiva in Italia ed in Europa».

La Cgil «Un cittadino umbro su due ha deciso di non partecipare al voto, abbiamo tutti il compito di creare le condizioni perché ciò non si ripeta». È questo il primo commento sull’esito delle elezioni regionali 2015 di Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria. «Purtroppo – prosegue Sgalla – siamo convinti che gran parte di questo ‘primo partito’, quello dell’astensione, sia riconducibile proprio a quella fetta di popolazione in difficoltà, che come Cgil abbiamo il compito di rappresentare e difendere: le persone che non hanno un lavoro o che l’hanno perso, le migliaia di cassaintegrati, i pensionati al minimo, i giovani scoraggiati. E allora – aggiunge il segretario Cgil – scongiurato il pericolo di consegnare l’Umbria nelle mani del centrodestra guidato da Salvini, ora abbiamo bisogno di un forte cambiamento, che non può che partire dal Lavoro. Cambiare per ridare speranza a questa fetta di popolazione che non ci crede più – insiste Sgalla – questo deve essere l’obiettivo comune. E come Cgil continueremo a batterci affinché i valori della dignità del lavoro, della solidarietà, della giustizia sociale e dell’uguaglianza siano al centro dell’azione politica e di governo dell’Umbria».

‘Umbria più uguale’ Il voto di domenica «consegna all’insieme delle forze progressiste umbre una grande responsabilità. Gli elettori hanno mandato un duplice messaggio: da un lato, con la grande crescita dell’astensionismo, il consolidamento del Movimento 5 Stelle e il successo delle componenti più aggressive della destra, confermano l’evidente insoddisfazione di larghi strati di popolo non adeguatamente difesi dalle forze che a lungo li avevano rappresentati; al tempo stesso il voto continua ad affidare il governo della Regione agli eredi delle forze che costruirono l’esperienza regionalista e promossero il progresso dell’Umbria. Il risultato della lista ‘Umbria più uguale’ «è contenuto ma significativo e coglie i due obiettivi minimi che ci eravamo proposti nel difficile contesto della campagna elettorale: impedisce alla destra di impadronirsi del governo dell’Umbria e rende visibile e credibile, anche attraverso l’elezione di Giuseppe Biancarelli nel nuovo Consiglio regionale, un processo che si è finalmente messo in moto nella sinistra umbra, e che deve rimanere aperto. Si tratta solo di un primo passo, perché c’è tutto un campo di forze da riorganizzare, a partire dalle grandi questioni del presente e del futuro. Lo faremo nei prossimi mesi, con l’autonomia di pensiero, la passione e lo spirito critico che abbiamo messo nella campagna elettorale».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli