Formichetti lascia, al suo posto Burgo: Terni Valley prova a ripartire

Cambio della guardia con polemiche per l’associazione che ha saputo contribuire al dibattito cittadino

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Un addio anche polemico, il sostegno di colui che l’associazione l’ha fatta nascere e infine l’entusiasmo della nuova presidente che, in questo marasma socio-politico cittadino, ha l’arduo compito di manetenere la barra dritta senza perdere freschezza ed entusiasmo. Mica facile. Momento di passaggio per l’associazione Terni Valley che, nel tempo, ha senz’altro contribuito ad animare il dibattito cittadino su tutta una serie di temi. E le difficoltà attuali sono, più in generale, le difficoltà dei giovani che a Terni trovano sempre poco spazio, per ragioni di arretrametro anagrafico ma pure economico e culturale della comunità, e anche per la volontà di chi preferisce curare le proprie rendite di posizione piuttosto che creare le condizioni per dare linfa a una comunità sempre meno dinamica.

Filippo Formichetti

Il saluto (polemico)

Filippo Formichetti ha lasciato la presidenza di TV con una lettera dai tratti polemici. Eccola di seguito: «Scrivo per comunicare le mie dimissioni da Presidente di Terni Valley e da componente del direttivo dell’associazione. Per me questi anni sono stati una bellissima avventura e una straordinaria opportunità di crescita. Poco più che maggiorenne grazie a Terni Valley ho organizzato eventi, incontri, presentato libri e conferenze, stilato programmi e documenti, partecipato a tavoli e riunioni. È stata un’esaltante opportunità per fare esperienza e non posso che ringraziare tutti quelli che mi hanno supportato in questo periodo e dato questa straordinaria opportunità di poter partecipare alla vita pubblica cittadina per poter dare anche da giovanissimo il mio contributo. Tra i nostri obiettivi c’era sempre quello di coinvolgere le tante persone che per università e lavoro sono costrette a lasciare Terni, purtroppo una missione non facile anche perché i numeri dell’emigrazione dalla nostra città sono in costante crescita e io stesso negli ultimi anni mi sono trasferito a Roma e ciò ha portato in primis a me ad avere difficoltà nel dare un aiuto concreto all’associazione. Ciò ha reso anche più complesso riuscire a seguire al meglio il momento elettorale, dove invece di raccogliere forze come associazione siamo andati troppo spesso ad inseguire gli altri, perdendoci rispetto agli obiettivi iniziali su cui questa realtà era nata. Ancora oggi vedo troppa difficoltà nel recuperare lo spirito iniziale di Terni Valley e io in primis ho avuto difficoltà da presidente a poter ridare veramente quella spinta propositiva all’associazione, per questo penso di non poter essere più d’aiuto. Inoltre, purtroppo, vedo anche molte difficoltà nel trovare uno spazio nell’attuale realtà politica cittadina, in cui ogni forma di confronto e dibattito sembrano annullate a favore di un continuo tutti contro tutti, in cui per me non aiutano il tono e i metodi portati avanti dall’attuale amministrazione. Come Terni Valley in questi anni abbiamo sempre cercato di farci sentire su idee e proposte concrete e penso che siamo stati una voce utile nel dibattito cittadino, senza esasperare mai gli animi ma in modo propositivo. Credo che, oltre a tutto quello che è successo nell’ultimo complesso periodo, sia comunque ancora importante impegnarsi per creare un’alternativa, capace di coinvolgere più persone possibile, che possa pensare ad una città diversa: solidale, aperta, ecosostenibile, dando spazio anche ai tanti ragazzi che vogliono impegnarsi per Terni, cosa che troppo spesso anche i partiti non hanno adeguatamente incentivato e lo dimostra l’alta età media della classe dirigente ternana. Io nel mio piccolo proverò sempre a dare un contributo per la mia città e auguro le migliori fortune a chi vorrà portare avanti l’associazione ed egualmente a tutti i giovani ternana che vogliono impegnarsi nella politica cittadina».

Gentiletti e Formichetti

«Filippo si è dimesso, gli strateghi stanno ancora lì»

A salutare Formichetti, ma pure a dare il benvenuto alla nuova presidente dell’associazione, Federica Burgo, ci ha pensato il primo animatore dell’associazione, l’ex consigliere comunale Alessandro Gentiletti. «Grazie a Filippo Formichetti per aver guidato in questi anni Terni Valley e averlo fatto in modo eccezionale. Dai tanti contributi al dibattito pubblico alla trasmissione Spada Track; dalla rappresentanza in consulta giovanile fino all’impegno eroico degli ultimi mesi per tentare di trasformare in proposta unitaria vincente il lavoro intenso, unitario e di rinnovamento svolto dalle opposizioni negli scorsi cinque anni. Coloro che sono stati sordi e ciechi ai suoi appelli e che hanno distrutto tutto (Gentiletti non lo scrive ma ce l’ha anche con un pezzo di Pd, ndR), mentre Filippo si è dimesso, restano al loro posto, dandosi pacche sulle spalle, facendo finta di nulla, giocando agli strateghi e continuando a impedire il rinnovamento. Grazie a Federica Burgo che ha raccolto il testimone di Terni Valley e si è posta al servizio e alla guida di un percorso impegnativo e radicalmente nuovo. Per la sua voglia di non arrendersi, che sarà sicuramente contagiosa. Terni è piena di giovani talenti come Filippo e Federica, che hanno molto da dire, da cui dobbiamo imparare e farci guidare. Sono coloro che la politica ha allontanato e che la politica teme, perché gli unici capaci davvero di rivoluzionare Terni e farla tornare attrattiva. Se si organizzano possiamo farcela».

Federica Burgo

La nuova presidente: «Non ci arrendiamo. Sennò vincono i responsabili del disastro elettorale»

Infine la presentazione della nuova presidente Federica Burgo: «Terni Valley riparte dai principi e dagli obiettivi che l’hanno sempre mossa: riteniamo sia indispensabile permettere alle persone competenti e con sani valori di contribuire al miglioramento della città. È necessario valorizzare il nostro territorio e le persone che lo vivono, attraverso la ricerca, lo studio e la realizzazione di nuove soluzioni. Occorre rovesciare gli attuali paradigmi della politica, che allontanano le nuove generazioni e propongono giustificazioni, anziché idee. Questo sarà attuato con il coinvolgimento di nuovi leader del cambiamento che sappiano pensare globale e agire locale, così da rendere Terni una città europea in cui poter vivere al meglio il presente e avere la possibilità di dirigerci con entusiasmo verso l’unica destinazione che conta: il futuro. Il nostro motto è e resterà sempre: ‘Dimmi cosa sai fare, non chi conosci’. Terni Valley ha sempre tenuto la barra dritta, mettendo in guardia le classi dirigenti della sinistra locale fin dal 2016. Una città il cui declino ormai era evidente, ma di cui alcuni pensavano di poter approfittare per continuare a garantirsi rendite parassitarie. Le elezioni del 2018 ci hanno chiamato a una grande responsabilità, che abbiamo portato a termine. In cinque anni abbiamo dimostrato di cosa siamo capaci e indicato l’unica via che potesse proseguire e rafforzare quel percorso di rinnovamento intrapreso e in grado di riavvicinare i giovani alla politica e alla partecipazione, in una città che drammaticamente sempre più invecchia e si spopola. Abbiamo tuttavia assistito al testacoda che ha portato fuori strada la sinistra, respinta dagli elettori perché percepita non in grado di rinnovare e attrarre. La sfida di oggi è non arrendersi: farlo significherebbe darla vinta definitivamente alle oligarchie dei partiti colpevoli del disastro elettorale. Proprio per questo decidiamo di continuare a darci da fare. Inizia una terza fase, sicuramente più impegnativa, che sia capace di attrarre i giovani, soprattutto coloro che hanno dovuto lasciare Terni per non farvi ritorno, e rendere la città una comunità moderna e finalmente del terzo millennio. Spetta a noi, e a tutti coloro che vorranno, rimboccarci le maniche per provare a rilanciare l’idea di città con cui ci presentammo nel 2016. Una città dove una sinistra moderna possa avere diritto di cittadinanza e scampare a congiure mediocri di chi dalla politica prende soltanto senza dare nulla. Nelle prossime settimane ristruttureremo la nostra associazione, allargando alla partecipazione di tutte e tutti coloro che vorranno, riprendendo in mano il filo delle idee originarie e portando a risorsa quanto abbiamo potuto dimostrare ed imparare in questi ultimi cinque anni di presenza in Consiglio comunale, come novità apprezzata dalla città e osteggiata dai vecchi apparati della sinistra locale, che vedevano in noi un pericolo. Il nostro faro sarà sempre quello di mettere in collegamento le diversità, che siano di generazione, di cultura, di tradizione e di pensiero che caratterizzano la nostra comunità in modo da creare sinergie che diano vita a nuovi progetti, e che rendano Terni una città progressista e democratica».

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