Inceneritori di Terni: «Sindaco intervenga»

M5S e comitato ‘No inceneritori’ chiedono che Leopoldo Di Girolamo inasprisca le misure contro i due impianti

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Le notizie, contrastanti, che arrivano in relazione agli impianti di Terni Biomassa e di Aria-Acea di Maratta, scatenano le prese di posizione di chi, da sempre, si oppone alla loro presenza sul territorio.

Terni Biomassa

Terni Biomassa

Il M5S «Di fronte all’insostenibile inerzia del sindaco e all’inutile chiacchiericcio tumultuoso della politica – dice il consigliere comunale ternano Thomas De Luca – non c’è altro da fare che agire. Per questo il M5S ha depositato venerdì mattina una proposta di delibera e un atto d’indirizzo sui due inceneritori ternani. Nella prima chiediamo al consiglio comunale di deliberare l’invio immediato all’autorità giudiziaria della documentazione giunta all’amministrazione in merito ai verbali delle ispezioni fatte dai Noe e dall’Arpa Umbria, nonché il parere espresso sugli stessi dalla Usl2 Umbria su Terni Biomassa. Nel secondo invece chiediamo al Comune di avanzare la richiesta di costituirsi parte offesa in merito al procedimento penale in corso portato avanti dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze e che riguarda anche il pulper bruciato all’interno dell’inceneritore Aria».

L'inceneritore Aria Acea di Terni

Aria Acea 

La strategia La proposta di delibera, spiega De Luca, «è un atto immediatamente esecutivo che permette di scavalcare il silenzio e l’attendismo della giunta. Nostra piena competenza e soprattutto dovere di pubblici ufficiali, così come imposto dalla legge, è quello di denunciare ogni possibile, presunta notizia di reato. Non ci si può di certo nascondere dietro all’obbligo di riservatezza sui documenti. Nel caso della costituzione di parte offesa, è un passaggio obbligato quello dell’atto d’indirizzo, atto che potrebbe essere eseguito sin da subito da Di Girolamo. In qualità di Presidente della Provincia infatti il sindaco di Terni non può non sapere che la Provincia stessa è stata individuata come parte offesa nell’ambito delle gravissime vicende che riguardano l’operazione Demetra. Noi pretendiamo che anche il Comune di Terni si faccia avanti in quanto ente locale direttamente interessato ed il sindaco in quanto primo responsabile della salute pubblica. Con questo atto vedremo finalmente chi sta dalla parte dei cittadini, della salute pubblica e della legalità e chi invece è bravo solamente ad alimentare chiacchiere e aizzare polemiche, servirà insomma per separare il grano dalla crusca».

No Inceneritori, corteo - 20 febbraio 2016 (9)Il ‘No inceneritori’ La vicenda del pulper destinato anche nell’inceneritore Aria di Acea, secondo il comitato ‘No inceneritori’ di Terni, «ha dei contorni davvero inquietanti. Il rifiuto infatti non solo aveva umidità in eccesso, ma aveva “elevate concentrazioni di idrocarburi” data l’aggiunta di altri rifiuti al pulper in uscita dalla cartiera, tale da renderlo non idoneo alla combustione. A chi facessero comodo la maggiore umidità e l’alta concentrazione di idrocarburi sarebbe davvero interessante saperlo».

pulper

Il pulper

Il pulper Il ‘No inceneritori’, dando per scontato che il pulper in questione sia stato effettivamente utilizzato, dice che «eppure i dati sulle emissioni dell’inceneritore prodotti da Acea hanno sempre fornito un quadro rassicurante. Curioso davvero poi che l’inceneritore di Acea, come apprendiamo dal bilancio 2014, ha dovuto effettuare analisi sul pulper in entrata, durante tutto il 2013, per stabilire quanta fosse la frazione biodegradabile contenuta nel pulper e quindi poter ricevere gli incentivi pubblici per l’energia prodotta da fonte rinnovabile. Potrebbe essere utile saper se in quel caso abbiano mai riscontrato problemi di umidità ma soprattutto di idrocarburi».

Le impurità Il problema, insiste il comitato, «è che il pulper è per sua natura una ‘discarica’ da incenerimento. E si perché nel pulper secondo la normativa, oltre alle plastiche miste e alla cellulosa residua, può esserci fino a un massimo dell’8% di impurità. Impurità originate dal fatto che carta e cartone provenienti dalla raccolta differenziata possono essere ‘sporcate’ da altri rifiuti mal conferiti. L’effetto visivo è quello del rifiuto indifferenziato».

La manifestazione Il quadro complessivo «dei due inceneritori ternani – conclude il ‘No inceneritori’ – diventa sempre più preoccupante. Urge una nuova ordinanza del sindaco e l’intervento del Prefetto. Servono risposte. Mercoledì prossimo saremo sotto la Prefettura con lo slogan ‘Chiudere gli inceneritori, cacciamo gli inquinatori’».

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