Inchiesta Tav, Lorenzetti a processo

Cadono molte delle accuse, ma l’ex presidente di Regione finirà a processo il 2 dicembre per corruzione e pressioni a pubblici ufficiali

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Ci sarà anche l’ex presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, tra i 20 indagati su trentatré cui è stato richiesto il rinvio a giudizio – si andrà in aula il 2 dicembre – per i lavori del tunnel Tav di Firenze.

Processo Una bella sforbiciata, quella data dal gup Moneti sull’accusa di associazione per corruzione e sulle pressioni a pubblici ufficiali per ottenere le autorizzazioni ai lavori. A processo l’ex presidente Lorenzetti, all’epoca dei fatti presidente di Italferr e, assieme a lei, il manager Nodavia Furio Saraceno, il responsabile unico del procedimento di Italferr Valerio Lombardi, il membro della commissione di Valutazione impatto ambientale al ministero dell’Ambiente Walter Bellomo, i dirigenti di Coopsette Maurizio Brioni e Marco Bonistalli.

Accuse Sotto accusa Maria Rita Lorenzetti perché, come presidente di Italferr, assieme al rup Lobardi, avrebbe operato a vantaggio della controparte Nodavia e Coopsette mettendo a disposizione dell’associazione a delinquere conoscenze personali, propri contatti politici e una vasta rete di contatti. In particolare la stessa Lorenzetti avrebbe cercato di corrompere il geologo in quota Pd Walter Bellomo, che faceva parte della commissione Via del Ministero dell’ambiente ed era stato incaricato di indicare la natura dei fanghi di scavo.

Prosciolti per non aver commesso il fatto i dirigenti del ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza e Giuseppe Mele piu’ altri sette imputati. Su l’altro versante della corruzione il gup rinvia a giudizio i membri dell’Autorita’ di vigilanza sugli appalti pubblici, Calandra, Coletta e Lorenza Ponzone, che a vario titolo si sarebbero attivati sollevando questioni contrattuali per arrivare a un accordo bonario che ‘gonfiasse’i lavori da 500 a 800 milioni di euro. In relazione a queste accuse la Lorenzetti e’ stata prosciolta insieme a Valerio Lombardi, Alfio Lombardi, Brioni,Bonistalli e Emilio Mauroner (Coopsette). Lorenzetti, Mele e Incalza sono stati prosciolti anche da presunte corruzioni in violazione della normativa sul paesaggio.

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