La mamma fu uccisa davanti ai suoi occhi: dallo Stato 95mila euro

Il provvedimento del comitato: 60mila euro per la madre, 35mila per le lesioni personali. «Ma nulla potrà colmare la perdita». Gli altri risarcimenti disposti per i parenti delle vittime

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Una vicenda che è rimasta impressa per anni nella mente di chi l’ha raccontata; ma che segnerà per sempre la vita dei protagonisti. In particolare del piccolo che, quando aveva appena due anni, fu costretto ad assistere al trauma più grande: l’uccisione della madre per mano del padre. Ne danno notizia i quotidiani oggi in edicola.

Il dramma a Ponte Valleceppi

La storia è quella di Ilaria Abbate, giovane mamma di Ponte Valleceppi che nel 2014 fu uccisa dal compagno Riccardo Bazzurri. Venne colpita alla testa da un colpo di pistola sparato a bruciapelo dall’uomo, che poi rivolse l’arma verso se stesso, uccidendosi. Era in macchina con un’amica e il figlio di due anni. Il piccolo era in braccio alla mamma e fu ferito a sua volta, salvandosi. Ilaria invece non ce l’ha fatta. Morì in ospedale dopo qualche giorno.

Indennizzo di 95mila euro

Ora Comitato per la solidarietà alle vittime di mafia e di reati violenti, presieduto dal commissario Marcello Cardona, dopo aver analizzato le richieste di risarcimento e di indennizzo pervenute, ha assegnato al piccolo un risarcimento di 95mila euro: 60mila euro per il femminicidio della madre e altri 35mila (comprese le spese mediche) per le lesioni personali causate dallo sparo che lo costrinsero a un lungo ricovero.

Cifra minima per un trauma immenso

«La cifra non potrà mai risarcire il danno né la perdita dei genitori – commenta l’avvocato dei familiari di Bazzurri, Massimo Degli Esposti – ma è importante che lo Stato sia stato presente nel garantire un contributo che potrà supportare la gestione delle terapie future di cui il bambino avrà bisogno. La tristissima vicenda, come molte altre simili di cui si ha notizia quotidianamente, deve far riflettere sulle conseguenze per le famiglie delle vittime, che oltre al dolore per i fatti vissuti si trovano a convivere con una quotidianità che spesso richiede impegni e dedizione fuori dall’ordinario».

Gli altri risarcimenti

A febbraio il Comitato per la solidarietà alle vittime di mafia e reati violenti aveva riconosciuto un risarcimento di 50mila euro anche ai familiari di un’altra vittima di femminicidio commesso in Umbria nel 2014. La giovane badante di origine romena Ofelia Bontoiu fu uccisa all’interno di un affittacamere di Gualdo Tadino, sgozzata dal fidanzato Danut Barbu. In mezzo al vuoto e al dolore di chi ha perso così la propria figlia, per i genitori di Ofelia è arrivato il riconoscimento dello Stato. Altri 60mila euro sono stati riconosciuti ai figli di una vittima uccisa dall’ex convivente a Catania nel 2012, 25mila a una ragazza affetta da autismo vittima di violenza sessuale di gruppo a Torino nel 2015 e 50mila euro a moglie e figli minori cui hanno ucciso il padre nel 2016, in provincia di Alessandria.

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