‘Luci della ribalta’, ottoni protagonisti

Narni, successo di pubblico per corni e trombe nella sesta edizione del festival organizzato dall’associazione ‘Mozart Italia’

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Giovedì sera nella corte del palazzo comunale di Narni è andato in scena il concerto degli ottoni, allievi e docenti, presenti alla sesta edizione dell’international festival ‘Luci della ribalta’ organizzato dall’associazione ‘Mozart Italia – Sede di Terni’.

Direttori d’orchestra A guidare i ragazzi sono stati Giuliano Sommerhalder e Konstantin Becker. Numerosi allievi si sono esibiti in diverse formazioni, dal quartetto di trombe, al duo corno e pianoforte e il duo tromba e pianoforte. Con quest’ultima formazione si è presentato al pubblico anche Sommerhalder, accompagnato dalla pianista Natasa Sarcevic. La chiusura del concerto è stata affidata all’ensemble di corni che, insieme al bravissimo maestro Konstantin Becker, ha regalato al pubblico un assaggio di repertorio poco conosciuto ai più che ha dato la possibilità di scoprire nuove sonorità di uno strumento che lo stesso musicista ha definito «l’anima dell’orchestra, in grado di accarezzare ma anche di squillare».

Giuliano Sommerhalder Nelle sue esecuzioni si fondono tecnica e interpretazione, per un risultato che ha catapultato gli spettatori nelle sale da concerto più rinomate a livello mondiale. Da settembre, il musicista, tornerà a ricoprire il ruolo di prima tromba dell’orchestra orchestra nella Rotterdam Philharmonica. «E’ una questione caratteriale, secondo me. Ci sono molti musicisti che vogliono fare i solisti nella vita, e molti altri che puntano a essere orchestrali, la loro ambizione massima è quella di vincere un concorso e suonare per tutta la carriera in orchestra. Poi ci sono alcune persone, tra le quali io stesso, che sono in grado di ricoprire entrambi i ruoli. Sono molto felice di far parte di questo gruppo perché mi lascia la possibilità di fare tante cose diverse, anche perché personalmente ho bisogno di fare sia l’una che l’altra e di non tralasciare nemmeno la musica da camera, come riesco a fare con il gruppo Italian wonderbrass».

La tromba barocca Insegnante, solista, prima tromba in orchestra, trombettista in quintetto, solista anche con la tromba barocca: in sintesi Giuliano vive tutte la sfaccettature che un musicista possa mai conoscere, nell’ambito della musica classica, avendo la capacità di passare dallo strumento antico, a quello moderno. «La tecnica di base della tromba non è mai cambiata, si è evoluto lo strumento e con esso è cambiata l’aspettativa del pubblico – dice Sommerhalder -. Prima, con gli strumenti barocchi, l’errore era accettato. Oggi invece, con gli strumenti moderni, la gente è molto meno disposta ad accettare le imprecisioni ma questo avviene perché ci si prepara all’ascolto nello stesso modo sia in caso di esecuzione dal vivo, sia in caso di registrazione in studio. Nessuno vuole comprare un disco con gli errori, quindi è ovvio che lì si può fare un lavoro diverso per offrire all’ascoltatore una registrazione perfetta. La prestazione dal vivo invece ha lo scopo di essere un’opera d’arte estemporanea, non è come un quadro che dipingi e puoi continuare a guardare in eterno. Ovvio che registriamo dei repertori e quando si propongono diventano sostanzialmente dei repertori contemporanei. Ma è sbagliato considerare l’esecuzione dal vivo come un prodotto destinato a rimanere ‘inciso’».

La tromba in Italia «Il nostro Paese è sempre stato molto ricco di talenti, abbiamo sempre avuto una tradizione importante per la banda. Ho osservato che la maggior parte delle prime trombe ‘storiche’ hanno una grande facilità nel suonare lo strumento, hanno imparato la tromba suonando dei brani di musica, non seguendo una scuola tecnica. Nel nostro Paese non c’è una scuola didattica per imparare la tromba, molti sono dei grandissimi talenti ma non sono costruiti in modo tecnico, sistematico. Vengono da delle realtà dove quello più bravo andava avanti, anche se non metto in dubbio che avranno sempre studiato tantissimo. Questo ha portato a un livello molto alto, ma ha mancato l’opportunità di creare una scuola tecnica, nonostante esistano alcuni metodi italiani molto buoni».

Arma a doppio taglio «La possibilità di avere tante informazioni – afferma Sommerhalder – anche solo sbirciando su internet, si rivela un’arma a doppio taglio. Se cerco il video di un qualsiasi brano di repertorio, non è detto che il primo che trovo sia quello migliore. Questo crea il rischio, per i trombettisti che stanno studiando e che ancora non sanno riconoscere un’esecuzione ottima da una discreta, di creare tanta confusione e far nascere mode sbagliate. All’improvviso trovi 50 ragazzi che suonano il concerto di Haydn con una frase, a livello stilistico, distante dallo stile dell’epoca e poi scopri che accade perché hanno visto un video in internet che ha lanciato quella moda. È indispensabile trovare un insegnante in carne e ossa che creda nell’allievo, nello sviluppo sistematico, basato sul duro lavoro, perché oggi, come ieri, per raggiungere un alto livello, bisogna lavorare tantissimo. Da quando internet ha avuto il suo grande sviluppo, è nata l’illusione che si possa trovare una scorciatoia sulla via del successo. Non esistono scorciatoie per ottenere risultati, questa è la cattiva notizia, ma la buona notizia è che il duro lavoro viene sempre ripagato».

Il prossimo evento Archiviato il concerto degli ottoni, ora cresce l’attesa per l’Happy market walking music and dance che vedrà la partecipazione straordinaria di Manuel Paruccini, primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma. Sabato 20 agosto, dalle 18,30 a mezzanotte, il centro storico sarà animato dalle esibizioni degli allievi e dei docenti delle masterclasses, dalle improvvisazioni e dalla danza nel cuore dello shopping dei Priori. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione commercianti Narnincentro.

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