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Ben tre quintali di pesce illecitamento pescato. Questa l’entità del sequestro eseguito dai carabinieri forestali della Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno agli animali e del Nucleo Cites di Perugia, coadiuvati dal Nipaaf di Terni e dai carabinieri forestali di Orvieto, Allerona, Città della Pieve e Cerreto di Spoleto. Nei guai un gruppo di cittadini romeni che, con due gommoni, stavano pescando carpe, carassi e siluri. Il fatto è accaduto lungo il fiume Tevere nel territorio comunale di Baschi (Terni).
Elettrostorditori
Per i militari l’uccisione è stata provocata dall’uso di due elettrostorditori rudimentali, «metodo capace – spiega l’Arma in una nota – di procurare gravi sofferenze ed agonie prima del sopraggiungere della morte degli esemplari». Al termine delle perquisizioni veicolari e domiciliari è scattato il sequestrato di 300 chili di pesci morti, due gommoni, remi, retini da pesca, cavi elettrici, batterie, un autoveicolo impiegato per il trasporto e gli elettrostorditori. In totale sono stati denunciati alla procura cinque cittadini romeni residenti o domiciliati a Baschi per uccisione di animali, bracconaggio ittico e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Con l’intervento dei medici veterinari della Usl Umbria2, parte del pescato è stato campionato e conferito all’Izsum di Terni per esami anatomopatologici e il restante avviato a distruzione. I carabinieri forestali hanno operato con il contributo della Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) che quotidianamente, con un’attenta azione di osservazione e monitoraggio, apporta un contributo qualificato all’attività di contrasto alla pesca illegale.