Migranti in strada, protesta a Perugia

Una manifestazione simbolica e pacifica per chiedere l’autogestione economica. Alla Caritas presenti più ospiti di quanti previsti e da 5 mesi il Governo non dà fondi

Condividi questo articolo su

Una protesta pacifica. Mercoledì pomeriggio, a Cenerente, nella prima periferia perugina, alcuni migranti sono scesi in strada per chiedere migliori condizioni di assistenza.

Protesta E’ successo intorno all’ora di pranzo, davanti alle strutture della Caritas dove i migranti, una cinquantina di persone per lo più originarie del Pakistan e dell’Africa Sub-sahariana, hanno dato vita a una manifestazione simbolica per chiedere trattamenti migliori. Sul posto anche la polizia ma non si sono registrate tensioni né difficoltà al traffico neanche quando il gruppo di persone ha deciso di continuare la protesta per strada e incamminarsi a piedi verso il capoluogo perugino.

Polizia A quel punto è intervenuto un funzionario della questura che, dopo aver approfondito le ragioni della protesta, ha convinto il gruppo di tornare sui propri passi e li ha rassicurati. Secondo quanto appreso finora, alla base del gesto simbolico ci sarebbe la richiesta di 75 euro a testa come sussidio in denaro. Intanto la Caritas ha specificato che l’assistenza continuerà ad essere assicurata, così come il vitto, l’alloggio, il vestiario e i corsi di lingua italiana.

Fondi del governo Negli ultimi tempi il numero degli assistiti dalla diocesi è aumentato, passando dagli 84 previsti dalla convenzione con la prefettura agli attuali 94, mentre sono più di cinque mesi che il governo non elargisce il contributo per l’assistenza, con mancati introiti che si aggirano sui 90 milioni di euro. Fondi, questi, che al momento, a Perugia, vengono anticipati da Caritas e diocesi. Così, ad esempio, a Cenerente è stato anche allestito un campetto per far allenare i pakistani presenti al gioco del cricket.

Il consigliere Camicia «Uno dei motivi della protesta  deriverebbe dal fatto che i profughi vorrebbero autogestirsi, ricevendo direttamente il contributo del Ministero» ha commentato il consigliere comunale Camicia, allarmato dalla protesta. «Potrebbe essere la prima di tante – scrive in una nota –  Perugia non deve più accogliere altri migranti,  altrimenti la situazione diventa ingestibile. Ricordiamo che a Piazza del Bacio e a Fontivegge è aperta ancora una grande ferita, poiché nell’accogliere tutti, si sono inseriti un folto gruppo di delinquenti che da anni hanno in mano tutte le attività illecite di quella zona. Il Sindaco –conclude Camicia- deve incominciare a preoccuparsi e deve dire finalmente basta a questa invasione di stranieri».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli