Morto con un ago nei polmoni: sette medici finiscono a processo

Lo ha deciso il gup di Perugia a seguito dell’indagine sulla morte del 40enne Vincenzo Bosco, avvenuta prima di un intervento chirurgico

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Sono stati rinviati a giudizio dal gup Elisabetta Massini i sette medici – quattro anestesisti e tre otorinolaringoiatri – indagati per omicidio colposo per la morte del 40enne Vincenzo Bosco, di Nocera Umbra, avvenuta il 26 aprile del 2022 all’ospedale di Perugia prima di un intervento di chirurgia plastica al setto nasale. L’arresto cardiaco aveva fatto seguito all’anestesia praticata in vista dell’operazione che sarebbe dovuta essere di routine o poco più. Il Bosco era stato invece colpito da una grave insufficienza respiratoria: era affetto da polmonite e proprio nei polmoni aveva un ago da insulina di 2 centimetri, la cui presenza – secondo l’accusa – non era stata riscontrata dai medici. Tanto che una delle contestazioni mosse è di non aver effettuato la radiografia toracica che avrebbe consentito di evidenziare la seria infiammazione polmonare, forse anche la presenza del corpo estraneo, con conseguente rinvio dell’intervento chirurgico. Secondo i periti della procura, l’ago sarebbe finito nei polmoni a seguito di un’assunzione di droga avvenuta presumibilmente nei due giorni precedenti l’operazione. Il processo a carico dei sette professionisti inizierà il prossimo 19 settembre di fronte al tribunale di Perugia in composizione monocratica.

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