‘Paranza dei bambini’ diventa un romanzo

La banda di cui faceva parte Lino Sibillo, il giovane boss arrestato a Terni e condannato a 16 anni di carcere, nel nuovo libro di Roberto Saviano

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La paranza del bambini è una cosa vera. Nel maxi processo alla cosiddetta gang – istruito dai pm Henry John Woodcock e Francesco De Falco – il gip di Napoli Nicola Quatrano inflitto 43 condanne. Fra i condannati figura anche il baby-boss Pasquale ‘Lino’ Sibillo, catturato dalla polizia lo scorso 4 novembre a Terni, a cui il tribunale ha inflitto sedici anni di reclusione.

La ‘paranza dei bambini’ Si è trattato della prima sentenza che ha ufficializzato l’esistenza del cartello criminale formato dagli eredi del clan Giuliano e dalle nuove leve del gruppo Sibillo che hanno dichiarato guerra ai Buonerba-Mazzarella per il controllo delle piazze della droga. E adesso diventa tutto un libro.

Saviano A scriverlo è Roberto Saviano e tutto ruoterà – un romanzo di fiction sottolinea lo stesso autore di Gomorra – intorno ai giovani e feroci boss della camorra napoletana.

L’anticipazione Il quotidiano La Repubblica, nell’edizione di domenica, ha pubblicato il primo dei due estratti – il secondo è previsto per domenica 7 – del libro che l’autore di ‘Gomorra’ pubblicherà per Natale. Eccone un brano: “Dobbiamo costruire una paranza tutta nostra. Nun amma appartenè a nisciuno, sule a nuje. Non dobbiamo stare sotto a niente”. Tutti guardavano Nicolas in silenzio. Aspettavano di capire come avrebbero potuto emanciparsi senza mezzi, senza un cazzo. Nemmeno votare potevano, erano in pochi ad aver compiuto diciott’anni. Patenti manco a parlarne, sì e no qualche patentino per i 125. Bambini li chiamavano e bambini erano veramente. E come chi ancora non ha iniziato a vivere, non avevano paura di niente, consideravano i vecchi già morti, già seppelliti, già finiti. L’unica arma che avevano era la ferinità che i cuccioli d’uomo ancora conservano. Animaletti che agiscono d’istinto. Mostrano i denti e ringhiano, tanto basta a far cacare sotto chi gli sta di fronte. Diventare mostruosi, solo così chi ancora incuteva timore e rispetto li avrebbe presi in considerazione. Bambini sì, ma con le palle. Creare scompiglio e regnare su quello: disordine e caos per un regno senza coordinate”.

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