Perugia, a Natale shopping deludente

Un vero e proprio flop, sia per il turismo che per il commercio, nonostante il Comune abbia investito 23 mila euro per ‘Natale in centro’

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L.P.

E’ tempo di primi bilanci. Passata la Vigilia, Natale e Santo Stefano, la prima impressione è che il centro storico di Perugia, durante le feste, si sia riempito solo di macchine intorno alla Fontana per la Santa Messa della notte di Natale.

Piazza invasa dalle auto la notte di Natale

Piazza invasa dalle auto la notte di Natale

Comunicazione post sisma Non solo colpa della crisi. Come umbriaOn aveva già anticipato, quest’anno il flop è dovuto soprattutto alle numerose disdette negli alberghi di tutta la regione a causa dell’errata percezione che si è avuta dopo il sisma che ha colpito una parte dell’Umbria. Alberghi semi deserti, ristoranti vuoti e, soprattutto, un commercio che non ha fatto i numeri che ci si aspettava. L’immagine è quella di una città che arranca e nonostante gli sforzi fa fatica a ripartire.

Il villaggio di Natale in piazza Matteotti

Il villaggio di Natale in piazza Matteotti

‘Natale in centro’ E gli sforzi ci sono stati anche sul versante istituzionale, con il Comune che ha contribuito con 23 mila euro alla realizzazione del progetto ‘Natale in centro’ erogando il contributo in favore del consorzio ‘Perugia in centro’ diretto a favorire «un ampio afflusso di visitatori nella città». Oltre al montaggio degli addobbi e delle tradizionali luminarie nelle vie dell’acropoli, sono rientrati nel progetto il lancio della ‘Enjoy Perugia app’, la realizzazione del ‘black Friday’ nelle giornate del 25 e 26 novembre scorsi, la realizzazione della mostra mercato ‘Natale alla rocca, l’allestimento della piazza della solidarietà con i prodotti tipici della zone colpite dal terremoto, la pista di pattinaggio su ghiaccio e il ‘Villaggio del Natale’ con la casa di Babbo Natale, lo stand e la giostra in piazza Matteotti.

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Le bancarelle di Corso Vannucci

Dove sono i perugini? Eppure anche la pista di pattinaggio che, negli scorsi anni, richiamava tante famiglie e giovani, quest’anno non ha avuto il successo sperato. «Anche se non ci sono i turisti per un’errata comunicazione post sisma – si chiede un nostro lettore che preferisce rimanere anonimo – dove sono finiti i perugini?». E’ questa, forse, la domanda che si sono fatti i tanti commercianti e gli esercenti delle strenne natalizie nei giorni scorsi e che hanno visto diminuire gli acquisti da parte dei cittadini. Colpa dei parcheggi a costi proibitivi, del Minimetrò con orari troppo rigidi e della scarsa offerta commerciale in centro, sostengono alcuni.

La riflessione Se arrivare in centro a fare spesa diventa un impresa, è evidente che le famiglie preferiscono scegliere i regali di natale nei tanti centri commerciali presenti in periferia. «I negozi chiudono troppo presto, così come il Minimetrò – commenta un lettore in una lettera aperta inviata ad umbriaOn – tante pizzerie e ristoranti dopo le 22 si avviano alla chiusura e alle 23 è quasi già tutto chiuso. Chi rimane, allora, in centro, a ridosso di mezzanotte? Non certo le famiglie, non certo le persone per bene e tanto meno i giovani che vogliono divertirsi in modo sano».

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