Perugia, contro la crisi ecco il ‘social farming’

Oltre 16 ettari di proprietà della diocesi sono diventati orti urbani e sociali dove ognuno può prendere in affitto il suo spazio

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Raccogliere zucchine, carote, pomodorini o allevare una gallina. In tempi di crisi e con la sempre maggiore attenzione cui siamo costretti quando facciamo la spesa, poter raccogliere ortaggi e coltivare erbe aromatiche è ormai diventato un lusso.

I terreni arati

Il progetto Un lusso, però, che a Perugia può diventare alla portata di tutti. Nasce con questi presupposti il progetto ‘Ortinsieme – Coltiviamo valori’ grazie all’idea di un raggruppamento temporaneo di imprese capitanato da Acli e dalla cooperativa Terre umbre, assieme al seminario. «Dopo la positiva prova degli orti invernali abbiamo deciso di dare seguito a questa bella esperienza con gli orti estivi» chiarisce Fabio Barcaioli, esperto agronomo che ha curato l’iniziativa.

Ortinsieme Il progetto, che sarà presentato il prossimo 27 maggio durante un’apposita conferenza stampa, prevede la messa a dimora di un’intera collina di 16 ettari in piena città, sul colle di Montemorcino, di proprietà della diocesi. «Le Acli di Perugia hanno deciso di valorizzare questi terreni, da tempo abbandonati, per realizzare degli orti urbani da affittare a chi vuole raccogliere verdura biologica di stagione ma non ha uno spazio in cui realizzare un orto» spiega ancora Barcaioli.

Le piantine di insalata

Lavoratori In pratica, nei mesi scorsi, grazie a un progetto per la formazione professionale di alcuni richiedenti asilo e persone che devono essere inserite in contesti lavorativi, sono stati realizzati 180 orti sulla collina di Montemorcino, ognuno da 30 metri quadrati. «Carote, sedano, basilico, prezzemolo, zucchine, melanzane, pomodori. Chi decide di affittare uno di questi spazi non deve far altro che venire a raccogliere la verdura per poi gustarla a casa. Non abbiamo la certificazione biologica ‘ufficiale’, ma le piantine vengono tutte dalla cooperativa biologica sociale di San Giustino La Cascina».

La messa a dimora delle piante

Pomodori e galline Concimato biologicamente e liberato a mano dagli agenti infestanti, l’orto viene irrigato e sistemato, quotidianamente, da due persone che vivono in un contesto lavorativo precario. «Ogni orto permetterà alla famiglia o alle persone che decideranno di affittarlo un raccolto di almeno 200-240 chili di verdura. E il prezzo, per un’estate, è di appena 150 euro totali». Tra i servizi aggiuntivi che vengono offerti anche la realizzazione di passate di pomodoro o l’adozione di una gallina per avere sempre uova fresche ogni giorno. «Chi vuole, poi, può personalizzare l’orto. Oppure decidere di ripiantare altre piante una volta che sono finiti i frutti o partecipare alla realizzazione di conserve di pomodoro o passate. Ma, parlo per esperienza, dopo un po’ le persone decidono di mollare. Fare l’orto richiede tanta fatica oltre che tempo a disposizione. E, come si dice, la terra è tanto bassa».

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