Piediluco, ‘D’Aloja’: «Lago da promuovere»

Tutto pronto per il Memorial che inizierà venerdì con le prime qualificazioni e terminerà con le finali di domenica. Cattaneo: «Sperimentiamo i nuovi equipaggi»

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Il ‘D’Aloja’ rappresenta ormai da anni l’apertura della stagione remiera internazionale e la gara di Piediluco, per le varie nazionali, è il primo banco di prova in vista della gara di coppa del mondo prevista a maggio a Belgrado. Mercoledì mattina, nella sala delle Cascate delle Marmore, della fondazione Carit, è stata presentata la 31esima edizione del Memorial. Ad aprire i lavori il presidente Luigi Carlini: «Rilanciamo questo sport principe e mostriamo a tutti la bellezza del lago di Piediluco».

Gli azzurri Il gruppo del direttore tecnico Francesco Cattaneo è impegnato al centro federale da fine marzo, visto che nello scorso weekend è andato in scena il primo meeting nazionale. Questa è stata l’occasione per la formazione della della nazionale che parteciperà al D’Aloja. Appena un giorno di riposo per gli atleti che già da domenica hanno iniziato gli allenamenti, prendendo parte al Fisa Development Training Camp. «La crescita di questo sport nella nostra regione mi impone di parlarne con termini trionfalistici», ha detto orgoglioso Emilio Giacchetti, assessore allo sport del comune di Terni.

ABBAGNALE E CATTANEO PARLANO DELLA XXXI EDIZIONE DEL MEMORIAL

Sport ed economia «È importante rilanciare lo sport in città perché produce sviluppo economico e territoriale. In questo momento di difficoltà post sisma, il turismo sportivo – sempre importante – lo è ancora di più. Per questo il Comune c’è e ci sarà sempre». D’accordo con l’assessore, Lamberto Parmegiano Palmieri, funzionario allo sport della Regione: «Bisogna promuovere il lago, ma anche tutto il territorio umbro. La Regione, come il Comune di Terni, è sempre stata attenta a usare lo sport come volano dell’economia. L’Umbria può offrire molto, per questo è necessario puntare sui grandi eventi sportivi. Infatti, è dimostrato che gli atleti che sono stati nei nostri territori, ritornano». 

Le nazioni di scena «Il nostro è un obiettivo sempre più ambizioso», ha detto il presidente delle federazione italiana di Canottaggio, Giuseppe Abbagnale. «Siamo alla 31esima edizione e quest’anno parteciperanno 22 nazioni effettive. Per dare un’idea: alle coppe del mondo, di solito, ne partecipano sulle 40-45». Parteciperanno: al Memorial Albania, Bulgaria, Georgia, Italia, Israele, Irlanda del Nord, Lituania, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Ucraina, Lettonia, Ecuador, Porto Rico, Giappone, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Sud Africa, Qatar, Tunisia, Marocco, Nigeria e Zimbabwe. «Siamo molto orgogliosi per questa edizione», ha poi aggiunto Abbagnale. «Ma l’edizione del prossimo anno sarà organizzata anche meglio perché la Carit e il Comune ci hanno comunicato già il loro appoggio e abbiamo già deciso la data».

Il programma prevede le batterie il venerdì pomeriggio, le prime finali il sabato mattina, nuove qualificazioni nel pomeriggio e, in conclusione, la seconda tornata di finali più la proclamazione della nazione vincitrice la domenica. La squadra azzurra è campione in carica. «Abbiamo riassemblato l’equipaggio: è molto giovane, organizzato già in ottica di Tokyo 2020», spiega il direttore tecnico della fondazione italiana Canottaggio, Francesco Cattaneo. «Quest’anno siamo partiti un po’ in ritardo, ma è prassi partire più tardi quando si sono vinte le olimpiadi. I ragazzi, così, riprendono fiato. Nell’edizione del D’Aloja di quest’anno ci sono equipaggi molto forti. Ad esempio il doppio maschile della Lituania, che alle Olimpiadi è arrivato primo, mentre noi siamo arrivati quarti. Anche per questo è importante il Memorial, sfidando le altre nazioni possiamo vedere come sta andando la preparazione e sperimentare nuovi equipaggi. Ne abbiamo formato uno giovanissimo con due diciottenni e due diciannovenni. Infine, ci tengo a sottolineare che stiamo riassemblando anche gli equipaggi femminili di tutte le categorie».

 

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