Questura di Perugia, ecco Bonafini e Giudice

Due nuovi arrivi per il Questore Messina: Bonafini alla Direzione Anticrimine, Giudice alla Polizia Amministrativa. E si attende Russo per la Squadra Mobile

Condividi questo articolo su

Due nuove frecce alla faretra della Questura di Perugia: Gianpaolo Bonafini alla Divisione Anticrimine (al posto di Maria Letizia Tomaselli, ora ad Arezzo) e Giovanni Giudice alla Divisione Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione (al posto di Luigina Pagano, ora al Ministero a Roma). Sono stati presentati giovedì pomeriggio alla stampa dal Questore Francesco Messina. Un ultimo tassello sarà riempito da Virgilio Russo, dalla Questura di Ancona, che andrà a sostituire Marco Chiacchiera alla Squadra Mobile.

Azione ‘a tenaglia’ Si tratta di settori fondamentali che, coordinati fra loro grazie alle prerogative concesse dalla legge al Questore, possono risultare decisivi al contrasto di fenomeni quali lo spaccio di droga e le infiltrazioni della criminalità organizzata. Una scelta fortemente voluta dal Questore Messina che – specificando il massimo apprezzamento per il lavoro di chi li ha preceduti nei rispettivi incarichi – ha ammesso di aver scelto di affiancarsi di uomini che abbiano avuto una particolare formazione in territori e contesti difficili.

Uomini di esperienza Entrambi hanno mosso i loro primi passi al sud, in particolare in Sicilia. Giudice ha lavorato a Gela, Caltanissetta e Agrigento e ha avuto un ruolo importante nella gestione della sicurezza al G7 di Taormina. Bonafini ha prestato servizio a Palermo e ha avuto a che fare con il clan dei Corleonesi e poi, da dirigente della Squadra Mobile di Bergamo, ha preso parte alle indagini sull’assassinio di Yara Gambirasio.

Perugia non è (più) la capitale della droga «A Perugia la sicurezza reale e la sicurezza percepita divergono – ha detto il Questore Messina – al calo costante del tasso di delittuosità non corrisponde un aumento proporzionale della sensazione di sicurezza della gente. Questo è una delle principali problematiche della realtà perugina. Sia per la percezione interna che per quella verso l’esterno. In questo anche i mezzi di comunicazione possono aiutarci. Penso ad esempio alla definizione di Perugia capitale della droga, che ormai non ha più ragion di essere»

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli