Regione, il Defr in aula: ok in commissione

Martedì il documento sarà discusso in consiglio, ma per l’opposizione «sono solo belle parole»

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L.P.

In attesa di essere discusso e approvato in aula martedì, durante la riunione del consiglio regionale, la prima commissione consiliare presieduta da Andrea Smacchi ha approvato lunedì mattina con 4 voti favorevoli, quelli della maggioranza, e tre contrari Nevi-FI, Ricci-Rp, Carbonari-M5S, il Documento di economia e finanza regionale, riservandosi modifiche ed integrazioni in sede consiliare.

Defr Il documento, già illustrato dalla presidente Marini nel corso della ultima riunione giovedì, adottato con riferimento agli esercizi 2016,2017, 2018, contiene le linee programmatiche dell’azione di governo regionale necessarie per il conseguimento degli obiettivi della giunta, suddivisi in 5 macroaree, istituzionale, economica, culturale, territoriale e sociale. Oltre ad accompagnare la ripresa economica, sia sul versante della competitività delle imprese che con la creazione di posti di lavoro, il documento mira a riorganizzare l’ente, a snellire pratiche e procedure, a riformare una pubblica amministrazione che sia più efficiente, competitiva e qualificata. Varie novità, infatti, saranno introdotte sia nel sistema dell’autonomia locali che dal punto di vista delle società partecipate operanti nell’ambito dei servizi pubblici.

Agenzie Entro il 2016 verrà ridefinito il quadro normativo relativo al sistema delle agenzie regionali, con l’adozione di una specifica proposta di legge regionale che individuerà un modello unitario di governance, percorsi di riaccorpamento e riorganizzazione. Verrà così accorpata Aur, Isuc, Centro studi giuridici e politici e Cedrav, mentre il Servizio Europa verrà trasformato in consorzio di diritto privato. Anche per l’A.Di.S.U Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario, nel corso del 2016 verrà attuato «un percorso di riforma con un duplice obiettivo: da un lato razionalizzarne l’attività per la parte connessa con la propria mission principale, puntando all’innalzamento della qualità dei servizi offerti agli studenti, dall’altro ampliarne il campo di azione, concentrandosi sui temi dell’internazionalizzazione e dell’alternanza scuola-lavoro». Per quel che riguarda invece l’Agenzia forestale si punterà ad un consorzio tra soggetti di diritto pubblico, con la definizione di funzioni specifiche che ricomprendano anche la cura del patrimonio regionale.

Partecipate Per quanto riguarda le partecipate si porterà a compimento quanto previsto dalla legge Madia. Per Sviluppumbria è previsto l’accorciamento della controllate mediante fusione per incorporazione delle medesime e dipartimentalizzazione, mentre la finanziaria partecipata dalla Regione, Gepafin, verrà trasformata in intermediario finanziario vigilato da Baca d’Italia con importanti benefici per le imprese regionali che potranno ottenere credito con maggior facilità e a condizioni più vantaggiose. Infine ulteriori progressi saranno fatti sul piano della semplificazione organizzativa della regione, Agenda digitale, disegno di legge sulla trasparenza e la partecipazione.
Sviluppo economico A partire da quest’anno verranno realizzati interventi di sistema per la gestione delle crisi di impresa, ad esempio, con l’istituzione di un fondo di accesso al credito di Gepafin, la concessione di incentivi per le assunzioni di over 30, con il fondo per la concessione di prestiti per investimenti di imprese che riattivano imprese in crisi. A sostegno della manifattura verrà creato un coordinamento delle politiche di supporto allo sviluppo del settore di cui faranno parte, in forma di cooperativa, regione, imprese, università, associazioni datoriali, sindacati.

Digitale Entro giugno, poi, verrà progettato e implementato il portale regionale per tutte le imprese per rendere fruibili le informazioni e i contenuti operativi della programmazione regionale. Quattro, poi, saranno gli interventi a favore delle imprese finanziati per lo più nell’ambito del Por Fesr 2014-2020: internazionalizzazione, innovazione, efficientamento energetico e reindustrializzazione aree di crisi. Grande attenzione sarà posta alle imprese che fanno ricerca e innovazione, cui saranno stanziati 101,8 milioni di euro di fondi europei. Per il commercio, l’attività si concentrerà sul sostegno dei centri commerciali naturali, sia a Perugia che a Terni, dove saranno elaborati bandi pubblici per un’ulteriore implementazione di questo tipo di realtà. Sul versante digitale, verrà completata la realizzazione della banda larga nei 32 principali comuni umbri della cosiddetta RUN, Regione Umbria Network, sviluppo delle piattaforme e attivazione di servizi digitali.

Urbanistica e territorio Dal punto di vista programmatico e normativo, nel campo dell’urbanistica e dell’assetto del territorio il 2016 sarà prioritariamente dedicato al lavoro per arrivare alla preadozione del Piano paesaggistico regionale, attraverso il completamento dell’iter di co-pianificazione con i ministeri per i Beni e le attività culturali e quello dell’Ambiente. In programma anche azioni volte a rafforzare la difesa del suolo, efficientare la gestione dei rifiuti, tutelare le risorse idriche, ma anche interventi per la qualità dell’aria richiamando i comuni a una rapida approvazione dei Piani di limitazione del traffico leggero e pesante all’interno delle reti urbanizzate. Lo sviluppo sostenibile delle aree urbane sarà perseguito attraverso l’Agenda urbana, che vedrà mettere in campo risorse da parte della programmazione comunitaria per la riqualificazione urbana, la modernizzazione dei servizi, la mobilità sostenibile e il risparmio energetico. Infine sul tema della sanità, argomento che negli ultimi tempi ha creato una grossa frattura in seno alla maggioranza, «grazie alle scelte compiute e a un’attenta programmazione», l’Umbria è riuscita a garantire un servizio sanitario di livello senza dover prevedere costi aggiuntivi a carico dei cittadini. Per il 2016 è prevista l’adozione del nuovo Piano sanitario regionale e con l’obiettivo di implementare l’informatizzazione dell’intero sistema sanitario.

Opposizioni Bocciate tutte le mozioni dell’opposizione, ora il dibattito si sposterà in Aula ma il clima già si preannuncia teso. Se per il capogruppo Pd Chiacchieroni, il documento si inserisce nel processo di riforme iniziato ma non ancora compiuto e all’interno dell’opera di semplificazioni dei testi unici che ancora stiamo portando avanti. Un documento che è un contributo al tentativo di ripresa che stiamo portando avanti come sistema Paese», per Marco Squarta di Fratelli d’Italia, il Defr «è un bel libro dei sogni». Annunciando il suo voto contrario, Squarta rileva come le 84 pagine del documento siano solo «belle e fumose parole, senza alcun accenno a impegni concreti, obiettivi realizzabili e tempi verosimili di realizzazione».

Nuova mozione E se per il Movimento 5 Stelle il Defr si dimentica dei cittadini più bisognosi, non rispetta gli impegni e le scadenze in tema di rifiuti e di incarichi esterni, per il consigliere Claudio Ricci sarebbe necessario puntare su cinque punti e tre obiettivi per l’Umbria: semplificazione, efficienza del sistema sanitario, risparmio pubblico, distretti manifatturieri, sviluppo del trasporto aereo, nuove strategie per i rifiuti. Ricci propone inoltre di «attivare una public company per la società di gestione dell’aeroporto regionale, raccogliendo 3 milioni di euro e sviluppando accordi stabili con le compagnie aree low cost, decidere una nuova stazione ferroviaria a media/alta velocità connessa alle nuove strade della quadrilatero Umbria Marche e all’aeroporto. Si dovrebbe infine puntare sul superamento del 65 percento di raccolta differenziata, sull’incremento delle quote derivanti da fonti rinnovabili e sul risparmio energetico».

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