Scherma e Bandecchi: «Esternazioni brutte ma che si spiegano chiaramente»

Marco Cecconi (FdI) interviene sulle parole pronunciate dal sindaco dopo i mondiali paralimpici disputati a Terni

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di Marco Celestino Cecconi
Consigliere comunale e coordinatore comunale di Fratelli d’Italia – Terni

Adesso è tutto chiaro. Adesso finalmente abbiamo capito – e lo potranno capire anche tutti i ternani perbene – che cosa c’è dietro l’ennesima criticabile esternazione di Bandecchi, altrimenti incomprensibile. Parliamo, per intendersi, delle brutte parole che il nostro ha riservato questa volta ai campionati mondiali di scherma paralimpica, campionati mondiali con i quali è stato di fatto inaugurato nei giorni scorsi il nuovo Palasport di Terni: parole con le quali Bandecchi, in pratica, ha liquidato l’evento a ben poca cosa, sia per la scarsa attrattività – dice lui – di una disciplina sportiva come la scherma, sia,per come ha lasciato ben intendere, per l’aggravante rappresentata in questo caso dal fatto che gli atleti fossero disabili.

La gravità di affermazioni così pesanti, infondate non sta solo nel fatto che – come è già stato notato – dimostrano la totale ignoranza dello storico, pluridecennale legame tra la città di cui Bandecchi è sindaco e questo bellissimo sport, i campioni di ieri e di oggi sfornati da qui, i grandi maestri, le grandi ‘scuderie’, i grandi nomi che continuano a scegliere Terni ed i suoi impianti per allenarsi, eccetera eccetera. Le parole di Bandecchi non sono solo fuori dal mondo perché prescindono persino dall’evidenza dei numeri: i numeri degli atleti, delle rispettive federazioni, degli staff e dei Paesi rappresentati; i numeri delle persone coinvolte nell’organizzazione, le scuole, i volontari, le migliaia di spettatori; gli alberghi pieni, la risonanza mediatica… L’esternazione di Bandecchi non è solo inaccettabile per come lui si è permesso di liquidare lo sport paralimpico: al quale, invece, noi siamo sempre grati – questa volta, da ternani, più che mai – per essere capace di spalancarci un mondo di valori e di umanità che sopravanza qualunque altro.

Adesso finalmente abbiamo capito che cosa c’è davvero dietro – oltre all’ignoranza ed alla totale insensibilità – a questa ennesima occasione persa per tacere. Ce l’hanno svelato rigorose ricostruzioni di stampa. Dietro non c’è soltanto (come magari avevamo ipotizzato lì per lì) la sciocca pretesa di minimizzare quello che, a tutti gli effetti, è un successo che viene da lontano, costruito negli anni, ben prima del suo avvento. No, c’è di peggio. Con le sue parole, Bandecchi ha semplicemente provato a vendicarsi di uno smacco subito da privato imprenditore: quando cioè, l’anno scorso, la Federscherma rifiutò la sponsorizzazione di Unicusano a fronte delle indagini della Guardia di Finanza a carico dell’università telematica di sua proprietà (indagini, per inciso, non ancora concluse).

Lui, con tutta evidenza, continua a confondere due livelli (l’impresa privata e l’amministrazione della cosa pubblica) che invece devono restare rigorosamente distinti. Non si fa scrupolo – adesso ne abbiamo la prova provata – di calpestare gli interessi e il buon nome della nostra città (buon nome che, con l’evento del palasport, ha fatto il giro del mondo), in nome degli affari suoi. Diventa più che mai imbarazzante tra gli sportivi tutti e i ternani perbene. Lascia di stucco e manda su tutte le furie i vertici nazionali ed internazionali della disciplina che ha lanciato in orbita l’Italia ed il medagliere azzurro, al palasport di Terni. E perde l’ennesima occasione per stare zitto.

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