Sicurezza: «Dati buoni, non la percezione»

Seminario dedicato a ‘città e legalità’ con i contributi di istituzioni, forze di polizia ed esperti in materia

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Un seminario incentrato sul tema ‘Città e legalità’: è quello che, organizzato da Regione Umbria, Scuola umbra di amministrazione pubblica ‘Villa Umbra’ e Forum italiano per la sicurezza urbana, si è tenuto venerdì mattina a Terni presso la sala conferenze della Camera di commercio.

SICUREZZA ‘SOGGETTIVA’: «GESTIRE LA PAURA» – VIDEO

Dopo l’introduzione del vice presidente della Regione Fabio Paparelli ed i saluti del prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro, di quello di Terni Paolo De Biagi e del presidente di Anci Umbria – e sindaco di Narni – Francesco De Rebotti, si sono susseguiti gli interventi dei relatori. 

Cannizzaro e Paparelli

I contributi Fra quest’ultimi, Guido Nobili (coordinatore Forum italiano ‘sicurezza urbana’), Stefano Anastasia (ricercatore Università di Perugia – dipartimento di giurisprudenza), Giuseppe Bisogno (questore di Perugia), Raffaele Clemente (vice questore vicario di Terni) e Francesc Guillén i Lasierra (membro del Comitato esecutivo del Forum europeo ‘sicurezza urbana’) .

«Incidere sulla percezione» Per il presidente di Anci Umbria, De Rebotti, «la sicurezza non è solo videosorveglianza, ma è anche necessità di investimento sulle nostre città e sulle nostre periferie. Nonostante i dati forniti mostrino una calo dei fenomeni di microcriminalità, cresce la percezione di insicurezza ed è proprio su questo che occorre agire, con una nuova e reale comunicazione che affronti i diversi fenomeni, come quello dell’immigrazione, in maniera obiettiva e soprattutto non allarmistica».

Il questore di Perugia, Giuseppe Bisogno

La Regione «È compito delle istituzioni lavorare per rendere le città più sicure – ha spiegato il vice presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli – ma dobbiamo anche lavorare per ridare fiducia ai cittadini, colmando il gap fra situazione reale e sicurezza percepita. Per questo abbiamo bisogno di ripensare il modo di lavorare insieme, con un’interazione più forte tra i soggetti a vario titolo interessati al problema: forze dell’ordine, Regione, comuni, terzo settore, partendo dalla co-progettazione degli interventi per giungere alla co-responsabilizzazione e alla co-produzione della sicurezza e di cui la ‘sicurezza partecipata’ rappresenta solo il primo passo».

«Rivedere la legge» «La Regione Umbria è entrata a far parte del Forum europeo e di quello italiano sulla sicurezza urbana – ha ricordato Paparelli che rappresenta l’ente nei comitati esecutivi dei Forum – e abbiamo già attivato uno scambio di buone pratiche ed esperienze che rafforzeremo anche per offrire ulteriori momenti formativi e irrobustire le nostre politiche per la maggiore sicurezza della comunità e una migliore qualità della vita. Politiche che necessitano di un approccio integrato e di un lavoro congiunto più stringente. Benché sia ancora attuale – ha aggiunto – vogliamo procedere a una revisione della legge regionale sulla sicurezza urbana, la 13 del 2008, anche alla luce della recente evoluzione della normativa nazionale. Per questo coinvolgeremo tutti i diversi soggetti cui competono gli interventi, oggi presenti a questo seminario formativo e informativo con cui abbiamo voluto condividere riflessioni e analisi sulla situazione in Umbria e in Italia, su tendenze e scelte».

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