Stalker ‘condominiale’: processo a un 43enne

Terni: l’uomo è accusato di aver perseguitato a lungo una famiglia di Narni

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Per mesi avrebbe tenuto sotto scacco un’intero condominio di Narni Scalo e, in particolare, una famiglia composta da padre, madre e figlia minore. Bersagliati, secondo l’accusa, di minacce di morte, percosse, offese di ogni tipo. E non solo. Protagonista della vicenda è un carrozziere 42enne originario del nord Italia, da tempo residente a Narni. L’uomo è difeso dagli avvocati Enrico Maria Gallinaro del foro di Roma e Francesco Mattiangeli di Terni.

Il processo La denuncia presentata dalla famiglia – da cui ha preso le mosse un’apposita indagine dei carabinieri di Narni Scalo conclusa nel giugno del 2013 con l’arresto del soggetto -, è sfociata nel processo che lo vede imputato per atti persecutori, calunnie, simulazione di reato e violenza privata. Fatti che l’accusa, rappresentata in aula dal pm Elisabetta Massini, colloca fra la fine del 2011 e il maggio del 2013.

Le minacce In base alla denuncia, l’uomo avrebbe minacciato a più riprese i tre – in particolare l’uomo di morte e la donna di violenza carnale – ma li avrebbe anche inseguiti, danneggiando le loro autovetture e colpendo con schiaffi e anche una testata il padre di famiglia.

Il ‘tentato omicidio’ Non contento, sempre secondo l’accusa, avrebbe anche simulato un ‘tentato omicidio’ ai suoi danni: per gli inquirenti, però, le lesioni riportate anche da un referto dell’ospedale di Narni, per una prognosi totale di sette giorni, se le sarebbe procurate gettandosi a terra da solo. Il tutto con l’obiettivo di incolpare, ingiustamente, la famiglia ‘nemica’.

L’arresto Al culmine delle tensioni, nel maggio del 2013 avrebbe anche bloccato marito e moglie sulla rampa di accesso ai garage condominiale, per poi subissarli di minacce, percosse e insulti vari. L’uomo sarebbe stato arrestato pochi giorni dopo dai carabinieri: provvedimento necessario vista l’inefficacia dei precedenti divieti a cui era stato sottoposto.

Rinvio Nell’udienza di lunedì mattina, di fronte al giudice Federico Bona Galvagno, sono state ascoltate le persone offese. Al termine il giudice ha rinviato il tutto prossimo 16 novembre.

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