Ternana, Bandecchi Au L’udienza al Tar Lazio

L’imprenditore livornese nuovo amministratore unico, Tagliavento vicepresidente. La mattinata in via Flaminia: battaglia su date, danni e Consiglio di Stato

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«Inizia ufficialmente l’era Bandecchi»: in una breve nota che conferma la nuova giravolta del patron della Ternana – non si vende più -, via della Bardesca annuncia che lo stesso Stefano Bandecchi ha firmato martedì l’atto attraverso il quale assume la carica di amministratore unico della società rossoverde. Intanto in mattinata gli avvocati Mario Rosario Spasiano e Massimo Proietti – out Fabio Giotti, impegnato in altra udienza – hanno difeso gli interessi rossoverdi nell’udienza di merito al Tar Lazio: 56 minuti di battaglia in via Flaminia di fronte al collegio tutto composto dalla presidente Germana Panzironi, del relatore Francesca Petrucciani e del consigliere Anna Maria Verlengia.

24 OTTOBRE, L’ORDINANZA CAUTELARE DEL TAR LAZIO: ESULTANO LE ‘RIPESCABILI’

Stefano Bandecchi

Marcia indietro

«Con questo ruolo – si legge nel comunicato – ha iniziato la pratica per cambiare lo statuto della società, azione volta a istituire ufficialmente la figura del vice presidente, che come già annunciato, sarà affidata a Paolo Tagliavento. La situazione si è delineata ieri – lunedì, ndr – ed è stata ufficializzata oggi con l’apposizione della firma». Dunque viene formalizzato così il dietrofront del patron, che prima – dopo gli sputi rimediati al termine di Ternana-Imolese – aveva annunciato la volontà di vendere la società (volontà confermata tramite un messaggio nella conferenza stampa di mercoledì tenuta da Tagliavento e dall’avvocato Massimo Proietti) e poi è tornato sui suoi passi in merito a questa scelta. Il tutto nel giorno in cui davanti al Tar del Lazio, a Roma, si discute della richiesta di risarcimento da 18 milioni di euro avanzato dalla società per il mancato ripescaggio in serie B.

27 OTTOBRE, IL DECRETO MONOCRATICO DI PEROTTI: IL CONSIGLIO DI STATO ‘GELA’ LE RIPESCABILI

Mario Rosario Spasiano entra al Tar Lazio

La discussione al Tar Lazio e il tentativo rossoverde

Il 23 ottobre c’era stata l’ordinanza cautelare – collegio giudicante lo stesso di oggi – a favore della Ternana. A sei mesi di distanza e con un’altra serie di eventi di mezzo (in primis il decreto monocratico firmato Valerio Perotti, del Consiglio di Stato a vantaggio della Lega di B, che ha ‘annullato’ il provvedimento della Prima Sezione Ter del Tar Lazio, e a seguire la rinuncia strategica delle ricorrenti al secondo grado della giustizia amministrativa), sul quale le resistenti hanno fatto leva per spiegare le loro ragioni: alle 12 la Panzironi ha dato il via all’udienza pubblica e Spasiano si è fatto subito avanti per far chiedere se fosse necessario procedere con la discussione o andare subito a decisione. La Lega si è opposta e, una volta ‘accorpati’ tutti i ricorsi in gioco, alle 12.15 ha avuto inizio la discussione. Da segnalare – al di là dell’assenza di Giotti per la Ternana – la presenza dell’avvocato Francesca Corona al posto di Di Ciommo e De Rensis.

15 NOVEMBRE, LA RINUNCIA DELLE ‘RIPESCABILI’ AL GIUDIZIO CAUTELARE AL TAR LAZIO: MOSSA STRATEGICA

Spasiano, Proietti e Di Cintio

Spasiano: «Sopravvenuta carenza d’interesse? No»

In casa Ternana – in generale è stato il primo a parlare – è stato Spasiano a rompere il ghiaccio con, su input della Panziron, avvio immediato sulle eccezioni della difesa. Focus sugli aspetti legislativi (decreto Giorgetti, riforma e modifiche dall’arrivo di Gravina in seno alla Figc) e sulla richiesta di sopravvenuta carenza d’interesse sollevata dalle resistenti: «Questo perché ci hanno detto che con il comunicato 49 della Federazione e la notizia che dal prossimo anno ci sono 20 squadre in B ci sarebbe questa situazione. Ma ciò non ha alcun fondamento giuridico e logico – ha ribattuto il legale di via della Bardesca – in quanto l’azione risarcitoria riguarda il campionato in corso: si doveva fare a 22 squadre e noi abbiamo provati ad essere riammessi. La Figc in un primo momento si è schierata con le ‘ripescabili’ e poi, con l’avvento del commissario straordinario Roberto Fabbricini, ha cambiato linea. Per noi quel provvedimento sul format resta totalmente illegittimo e lo stesso Tar Lazio ci ha dato ragione in maniera chiara lo scorso ottobre nell’ordinanza cautelare». In rappresentanza del Coni – si è costituito solo sul ricorso rossoverde – l’avvocato Leonardo Gnisci.

13 AGOSTO 2018, FABBRICINI CAMBIA LE NOIF: NASCE LA B A 19 SQUADRE

Flavia Tortorella difende la Pro Vercelli

La tardività e l’offerta Figc per il risarcimento

A seguire è intervenuto Roberto Cota (Novara), anche a lui alle prese con le eccezioni presentate dalle difese: «Ci dicono che non avremmo instaurato il contraddittorio per la tardività della richiesta di risarcimento, ma non è così. La seconda riguarda la non definitività del diritto del Novara nell’essere ripescato a causa del criterio D4: per quel che ci riguarda la storia è cristallizzata. Il nostro risarcimento comtempla anche la perdita di chance per il ripescaggio e il danno per i minori introiti». Parametri fissi e variabili nel calcolo effettuato dalle varie squadre. Poi l’invito: «Siamo disponibili a valutare un’offerta di risarcimento della Figc». Difficile ipotizzare che possa avvenire un qualcosa del genere.

29 NOVEMBRE 2018, IL CONSIGLIO DI STATO SUL PUNTO D4

Letizia Mazzarelli, uno dei tre legali della Figc

Pro Vercelli, Siena e Viglione scatenato

Di Cintio e Ferrari (con loro anche la Tortorella) hanno specificato il motivo del doppio ricorso depositato (il primo basato sul decreto Giorgetti, il secondo «per prudenza»), mentre la Corona (Siena) ha ripreso il filo di Cota per esplicitare il fatto che non c’è alcun problema sul presunto contradditorio non instaurato. Tra i più loquaci Giancarlo Viglione della Figc: «Vi ricordo che il 23 ottobre c’è stata un’ordinanza cautelare del Tar Lazio, poi impugnato dalla Lega B e il Consiglio di Stato ha sospeso quel provvedimento. Inoltre il 15 novembre le ricorrenti hanno detto di non avere più interesse e il consiglio federale ne ha preso atto. Voglio dire che la Figc stava eseguendo l’ordinanza del Tar Lazio stilando la graduatoria e le ricorrenti, agendo così, non hanno consentito di verificare la situazione. Se il Consiglio di Stato avesse confermato ciò che diceva il Tar, noi saremmo andati avanti e invece non è stato possibile». Il legale della Figc viene poi fermato dalla Panzironi: «Avvocato, conosco a memoria la sequenza degli eventi». Insomma, se la stava prendendo troppo lunga. Scatta il conciliabolo tra gli avvocati di Ternana e Pro Vercelli. La Mazzarelli (sempre della Federazione) è intervenuta per dire che anche la Virtus Entella era in corsa per la questione ripescaggio.

IL COMUNICATO UFFICIALE 54 DELLA FIGC, 30 MAGGIO 2018: PARTE LA BAGARRE

Luigi Medugno, anche lui avvocato della Figc

L’azione risarcitoria e l’oggettiva impossibilità

Figc on fire anche con Medugno: «Temo che l’azione risarcitoria sia impossibile a livello oggettivo. Motivo? Senza l’individuazione – e si torna al punto di partenza – dei criteri di ripescaggio e della platea di partecipanti come si fa a determinare il danno?». Scatta poi l’analisi sui rapporti di potere/delega tra Coni e commissario straordinario della Figc (altro tema estremamente tecnico e sul quale si discuterà un bel po’. Uno degli avvocati della Lnpb ha messo in evidenza che «ci sarà da ridere tra qualche anno su questa storia quando se ne parlerà. Ricordo bene – cita Spasiano – della rinuncia alla domanda cautelare delle ricorrenti al Consiglio di Stato. La causa finisce lì. E il comunicato della Figc sul format della B 2019-2020 va ad incidere eccome sulla questione». C’è poi la citazione della sentenza del Consiglio di Stato sul Catania e quella della Corte federale d’appello (Mastrocola) che parlava di una «non consistenza» per il risarcimento.

4 OTTOBRE 2018, ECCO IL DECRETO GIORGETTI

Le repliche, bagarre sulle tempistiche

Alle 12.59 tocca all’altro legale rossoverde presente: «Ricordo che il provvedimento del Consiglio di Stato è del 25 ottobre e noi volevamo discutere subito, ma ci è stato negato. Dal 25 ottobre al 15 novembre è passato del tempo e ciò ha creato una difficoltà insormontabile per il ripescaggio, a quel punto era totalmente inattuabile e ne abbiamo preso atto, ecco spiegata la rinuncia alla misura cautelare del Consiglio di Stato. L’azione risarcitoria è sostenibile per quel che ci riguarda. Gli interventi a gamba tesa? Li abbiamo subiti noi. E ricordo che Gravina aveva anche parlato della possibilità di sette ripescaggi». Sulla stessa onda Di Cintio: «L’elezione di Gravina c’è stata il 22 ottobre, l’ordinanza del Tar Lazio il giorno successivo e il Consiglio di Stato a novembre. Il presidente della Figc avrebbe potuto convocare il consiglio federale il 23 ottobre e adempiere immediatamente, non è stato fatto. Da parte della Figc ci sono stati solo atteggiamenti dilatori». Viglione non perde tempo e si rifà sotto: «La decisione del Tar Lazio è stata pubblicata il 24 ottobre e qui ci stiamo dimenticando del successivo decreto monocratico del Consiglio di Stato, la notifica del ricorso era già nota. La Ternana ha parlato di problemi insormontabili nel procedere, ma questo lo deve dire la Figc e non loro. Forse le ricorrenti temevano che il Consiglio di Stato decidesse sul ‘solco’ del giudizio monocratico e hanno rinunciato».

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Cota e la particolare tesi della Figc

Altro giro anche per l’avvocato che difende il Novara: «Particolare la tesi che ho sentito, ovvero che la Figc non sarebbe responsabile – il tema delle deleghe e dei poteri dal Coni – degli atti compiuti dal suo commissario straordinario. Quindi noi dovevamo chiedere i danni direttamente a Fabbricini? La Figc sta sconfessando il commissario dunque». Ultima parola per Spasiano: tirati in ballo i diritti televisivi, le tifoserie (sul fatto che non si può arrivare a ottobre/novembre e non sapere dove giocare) e quei «soggetti esterni che hanno peso rilevante nelle decisioni». Alle 13.11 la Panzironi chiude i giochi. Ancora è lunga. Intanto c’è da aspettare – ci sono 45 giorni di tempo – il pronunciamento nel merito del Tar Lazio.

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